II

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Erano seduti tutti in cerchio, qualcuno aveva in mano dei block notes in cui continuava a scrivere qualcosa, altri sfogliavano dei cataloghi e altri ancora avevano dei computer portatili poggiati sulle ginocchia.
«Continuiamo a lavorare anche quando interagiamo tra di noi durante le pause.» Le spiegò Roy.
«Aumenta la produttività.» Confermò Amanda.
Erano presenti anche altre due ragazze che Fiordalis non aveva ancora visto.
«Loro sono Elenda e Brune.»
Guardando Elenda, Fiordalis non poté non paragonarla all'immagine del sole: aveva capelli legati in treccine tinti in vari colori e anche i suoi vestiti erano di colori accesi.
Brune era più sobria, teneva i capelli corti e aveva un aspetto più maturo.
«Tu devi essere Fiordalis!» Elenda le andò subito incontro. «Posso abbracciarti?!» Non le diede neanche modo di rispondere, la avvolse tra le sue braccia e lei si irrigidì a quel contatto così caloroso giunto all'improvviso.
«Elenda, così la spaventi.» Brune di avvicinò poggiando una mano sulla spalla dell'amica, per spingerla ad allontanarsi. «Perdonala, è sempre molto diretta...» Si rivolse quindi direttamente a lei.
«N-non è un problema...» Era chiaro dal suo tono che in realtà lo fosse, ma non voleva sembrare sgarbata.
Elenda non sembrò neanche ascoltarle: «Tutto a posto? Hai trovato la sua scrivania? Desideri qualcosa, magari un caffè?»
Thomas alzò allora lo sguardo dallo schermo del suo tablet: «Ti sembra io non sia in grado di gestire un nuovo arrivato, Elenda?»
«Scusa, Thomas, non volevo offenderti!»
«Thomas mi ha già mostrato tutto e mi ha anche offerto una cioccolata, grazie comunque.» Fiordalis interruppe subito la discussione.
Si sedette accanto a Roy, che le teneva il posto occupato, e per lo più rimase ad osservare il lavoro di Amanda, seduta al suo lato sinistro.
Dopo un po', Brune alzò lo sguardo dalla rivista che stava svogliando con Elenda: «Dimmi, Fiordalis, prima di venire a lavorare qui cosa facevi?»
«Oh... sono stata per un periodo una dipendente della EPMC.»
Tutti sgranarono gli occhi, Elenda più di tutti: «Ma è una compagnia enorme!»
«Lo so, ma... non potevo più rimanere.»
«Ti hanno licenziata?»
«No, sono andata via io. Il lavoro era buono e pagava bene ma, sapete, i soldi nella vita non sono tutto e... i miei colleghi non erano il massimo. Ho preferito andare via prima di perdere la salute.»
Brune annuì: «Ti capisco, più grande è un'azienda più e facile avere a che fare con dei rompiscatole, stai pur certa che qui non corri alcun rischio che finisca così.»
«Sì, l'azienda è piccola e di sicuro Devon non paga quanto la EPMC, ma sarà come trovarsi in famiglia, vedrai!» Elenda le rivolse uno dei suoi sorrisi sgargianti, e stavolta fu contagioso.
«È tutto ciò che desidero...»
Brune le sorrise: «Tranquilla. Viste queste premesse, sono certa non ci tradirai come Danica.»
Quelle parole ebbero l'effetto di far gelare l'atmosfera della stanza in poco tempo.
«Non è la prima volta che l'ho sentita nominare...»
«Vedi, Fiordalis...» Amanda chiuse il portatile e la guardò, lo sguardo serio. «C'è questa azienda, la Goldreamz.»
«Sì, ne ho sentito parlare, ho lasciato curriculum anche lì quando ho iniziato ad inviarli.»
«Beh, la Goldreamz è la compagnia rivale della Devenmentiel, il suo proprietario, Jason Mendal, è nemico giurato di Devon.»
«Non ne avevo idea...»
«Non conosciamo del tutto le vicende, ma sappiamo che erano rivali da prima che Devon aprisse la Devenmentiel.» Spiegò Brune. «Danica ci ha piantati in asso subito dopo che Jason le ha fatto un'offerta di lavoro "più ragionevole", queste sono state le sue parole.»
«Cioè perché Jason intendeva darle più soldi di Devon? Ha lasciato il suo posto qui per soldi?» La sola idea la disgustava.

Fiordalis era cresciuta bene, soprattutto dopo che sua madre aveva iniziato ad avere successo come architetto, ma i soldi non le erano mai importati. Si era sempre detta che, tutto ciò che avrebbe ottenuto nella sua vita con il lavoro, a prescindere dalla quantità, sarebbe stato ottenuto seguendo sempre e comunque i suoi ideali e non si sarebbe mai fatta comprare solo dal vile denaro. Per questo provava disgusto nei confronti delle persone che facevano qualunque cosa pur di ottenere più denaro di quello che necessitavano.

Per DiemWhere stories live. Discover now