Capitolo 30

61 10 16
                                    

Se per baciarti dovessi poi andare
all'inferno, lo farei. Così potrò poi
vantarmi con i diavoli di aver visto
il paradiso senza mai entrarci
– William Shakespeare






Dapprima è un profumo: si fa strada nelle mie narici, assuefatte a tal punto da non essersi mai accorte di questa fragranza fino ad ora. È un aroma dolciastro, ma gradevole. Eppure, per quanto soave, si impone ai miei sensi con irruenza e li ubriaca di sé. Li rende dipendenti, incapaci di poter restare un solo momento senza inspirarlo.

Poi è un sapore: salato, tenue, arrogante nella sua semplicità, ma irresistibile. Si insinua tra le mie labbra, schiuse per accogliere ogni sensazione. Le accarezza, con una delicatezza estenuante che presto crolla, spinta da un incendio incontrollato che via via si fa più esigente, prorompendo in un'esplosione di urgenza.

Mi si annebbia la mente, arresa di fronte alla marea che ha travolto il mio corpo. Abbandonata alle onde che lo trascinano, ascolto un cuore battere contro il mio petto, allo stesso ritmo del mio respiro.

È il cuore di Rhys.

Le braccia che mi stringono. Le labbra che esplorano le mie. Le spalle alle quali sono aggrappata come un naufrago ad una scialuppa. I polpastrelli tiepidi che tremano contro la mia nuca, spingendomi a varcare le porte di un giardino ameno.

È Rhys.

Questa consapevolezza danza nelle mie viscere, provocando un senso di smarrimento che svanisce ad ogni movimento delle sue labbra. Le domande tacciono e, per un singolo istante, il mondo che prima percepivo attorno a me scompare. Non sento altro che lui.

Lui. Contro di me e su ogni centimetro della mia pelle che, per quanto al riparo dal suo incendio, prende fuoco, come sfiorata dagli stessi baci con cui sta viziando la mia bocca, ormai incapace di resistere ad un simile, piacevole tormento; per sempre inabile a pensarsi libera, ora che conosce le carezze più tenere. Il contatto diventa necessità e dipendenza.

Lui. L'uomo che mi sta conducendo sull'orlo della follia e, proprio sul precipizio di un baratro senza via d'uscita, ha dato inizio ad una danza irrefrenabile. E io ballo, spogliata di qualunque timore. Ballo con lui, lo stesso uomo incomprensibile, enigma irrisolvibile, che non conosce altra risposta all'infuori di se stesso.

Il medesimo uomo che, adesso, mi sta baciando.

Con le mani avvicina il mio corpo al suo, quasi volesse fonderli in uno solo. Non riesco a respingerlo. Non voglio allontanarlo. Qualcosa, dentro di me, mi implora di restare così, stretta alle sue spalle salde, persa tra le pieghe di questo contatto intimo, inaspettato, esigente.

Tremo. Non riesco a pensare ad altro: solo alle sue labbra. Morbide, carnose, invitanti. Percorrono le mie, promettendo oasi in un deserto. Si radicano nella mia testa, divenendo già memoria ineluttabile.

Un senso di leggerezza si fa strada nel mio corpo. Rhys lo sostiene e mi impedisce di crollare, vittima della sua tempesta.

Poi è vuoto. Freddo. Nulla.

Schiudo le palpebre e metto a fuoco il suo volto, ormai distante dal mio. Prendo un respiro. Le mie dita fremono e devo impedire a me stessa di sollevarle per sfiorarmi le labbra. Ho ancora il suo sapore addosso, che mi conferma di non aver affatto sognato.

Tutto ciò non ha senso.

Lo fisso negli occhi, cercando una risposta alle mille domande senza voce che non riesco nemmeno a formulare. Sono frammenti sfocati, tanto quanto i ricordi che precedono il bacio.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 28 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

In the middle of the nightWhere stories live. Discover now