E questo è il fiore, del partigiano, morto per la libertà //25 Aprile

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[Visto che non pubblicavo qualcosa sul 25 aprile da ANNI con i Countryhumans, ho pensato di fare questo. Adoro il personaggio di Italia, questo suo arco e la canzone. Non potevo non fare qualcosa questa volta.
BUONA LIBERAZIONE A TUTTI 🇮🇹 ☆ ]

Una mattina mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Una mattina mi sono alzato
E ho trovato l'invasor
O partigiano, portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
O partigiano, portami via
Che mi sento di morir

25 aprile, 2019.

La casa era molto vecchia, lo si vedeva chiaramente. La vernice sulle mura era scrostrata e l'intera abitazione era molto rudimentale, più simile a una piccola fattoria che una casa. Con il tetto triangolare e, come entrata, due enormi portoni di legno, pesanti.
Italia fermò la macchina pochi metri di fronte e scese, respirando l'aria fresca delle alpi attorno a lui. Fece un giro su sé stesso, e rivolse lo sguardo verso il paesaggio: impetuose e silenziose montagne si elevavano dalla terra per centinaia e centinaia di chilometri. Vedeva solo verde, distese lunghissime di alberi, arbusti e chissà quante altre piante. In quel luogo regnava un silenzio quasi mistico, sembrava di trovarsi in un altro mondo. Lontano da tutto a tutti. Così vicini al cielo.
Era come un paradiso, non si era sorpreso se dopo la guerra il suo vecchio amico era voluto andare a vivere lì, da solo, permettendo solo a lui e poche altre persone, che ormai non c'erano più, di venirlo a trovare. Fabio era sempre stato uno che voleva solo pace e silenzio. Quel posto era perfetto. La cittadella più vicina distava un'ora, e si trovava in fondo alla montagna.
Fabio ora aveva, esattamente, 104 anni. Aveva visto tutta la storia del paese da poco dopo l'arrivo dei fascisti, fino a quel momento. Lui si che poteva raccontare molte, molte cose. Se solo non fosse stato così malto. Chiara, una sua lontana parente - egli infatti non aveva voluto avere figli - aveva chiamato il ragazzo impanicata, pregandolo di andare subito da lui. Lei era a studiare in Canada in quei mesi, e non era riuscita a trovare un volo. E in ogni caso, temeva di non arrivare in tempo.
Nella cittadella Fabio non si vedeva da una settimana, e tutti erano molto preoccupati per lui, considerando che ormai era nella fase terminale del Alzheimer. Sarebbe dovuto andare in ospedale, ma non l'aveva fatto per qualche arcano motivo.
E solo Italia sapeva dove viveva, e solo lui aveva ancora le forze per arrivare fin lì in cima. Fabio, perché. Pensò rabbiosamente mentre, in ansia, entrava in casa. Perché non hai chiamato nessuno? Perché non sei andato in ospedale?
Con suo sorpresa, lo trovò appena svoltato l'angolo per il salotto.
Il vecchietto era lì, piccolo e con la pelle pallida, avvolto in un maglione. I pochi capelli corti e bianchi gli decoravano il capo.
Era debolemente seduto su una sedia a dondolo, a guardare fuori dalla finestra aperta, verso le montagne e il cielo.
Voltò di poco il capo verso di lui.
<< Italia? >> chiese con una voce stanca ma calma. << Sei tu? >>
Chissà perché si era dimenticato di tutti, ma di lui si ricordava sempre.
Mentre prendeva uno sgabello e si sedeva accanto all'anziano, il ragazzo assunse la sua forma da nazione.
Vedendo quel tricolore splendere sulla sua pelle, Fabio fece un sorriso sghembo, ma pieno di gioia. Anche i suoi occhi esprimevano, luccicando, la stessa forza che aveva a 26 anni, quando combattevano assieme i fascisti.
<< Paola? >> chiese improvvisamente l'anziano. << Lei, come sta? E Giuseppe? >>
Paola era stata una loro cara amica, nel loro gruppo di resistenti, è una grandiosa staffetta. Giuseppe era suo marito, ed era un banchiere che aiutava a diffondere stampa clandestina, assieme ogni tanto alla moglie. Poi, però, i fascisti li avevano scoperti,  arrestati e fatti deportare in Germania.
Non erano più tornati.
Italia abbassò lo sguardo, addolorato. Poi peró lo alzò e sorrise. << Bene, stanno bene. Tu? Che mi dici? Come ti senti? >>
Fabio sembrava perso nei suoi pensieri. Ci mise un po' a rispondere. << Oh! Bene, ragazzo. Apparte per quel maledetto dolore alla schiena! >> e rise, tornando a guardare fuori dalla finestra.
Rimasero in silenzio per molto, con Italia che non riusciva a staccare gli occhi da lui. Avrebbe voluto riavere indietro il suo amico, il capo partigiano che gli aveva salvato la vita più di una volta, con cui aveva fatto una promessa che non aveva mai rivolto a nessun'altro.
A quel pensiero, sobbalzò. Sapeva che era tanto da chiedere, ma disperato, provò:
<< La nostra promessa. La ricordi? Fabio? >>
Dovette soffocare un singhiozzo quando notò che l'uomo non rispondeva. Attese e attese, ma l'amico non diceva nulla.
Si rassegnò. << Va bene, Fabio, non impor...>>
Ma improvvisamente, l'anziano disse, con sguardo sognante, come se stesse avendo un sogno a occhi aperti: << Mi seppellirai, lassù in montagna, sotto l'ombra di un bel fior. >>

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⏰ Last updated: May 12 ⏰

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