CAPITOLO 1

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Chiara

Era appena suonata la campanella. Un nuovo e ultimo anno in questa scuola e finalmente l'ultimo in compagnia di Matteo Bianchi colui che non poteva fare a meno di stuzzicarmi ogni volta che ne aveva l'opportunità, con i suoi occhi verdi, capelli di un biondo cenere, il suo sorriso smagliante e il suo atteggiamento arrogante era il punto debole di ogni ragazza, tranne per me.

Dietro quella maschera che portava si nascondeva un altro ragazzo che ancora non conoscevo. Infatti solo osservandolo -e comunque dopo averci avuto a che fare per tutti questi anni- ho capito tante cose.

Lo guardai con disprezzo mentre ci incrociammo nei corridoi e lui -ovviamente- non prese il disturbo di venire da me. <<Guarda un po' chi abbiamo qua.>> disse Matteo con un tono beffardo, poggiando una mano sul mio braccio bloccandomi il passaggio. In quel momento fui pervasa da un brivido lungo la schiena ma risposi con tono deciso e autoritario.

<<Togli la tua mano dal mio braccio, grazie>> feci un sorriso sarcastico.

Lui si avvicinò e istintivamente feci un passo indietro, Matteo piegò la testa contro il mio orecchio  <<Altrimenti?>> chiese con tono malizioso.

<<Altrimenti giuro che ti faccio pentire di avermi toccato con un solo dito>> non so realmente quello che stavo dicendo ma cercai di assumere un tono minaccioso anche se non facessi paura nemmeno ad una mosca.

"Altrimenti ti arriva un calcio nel culo". Avrei voluto il coraggio di dirlo solo per vedere se bastasse a ferire il suo ego ma ovviamente non lo feci, sarà per la prossima esattamente tra meno di un minuto.

<<Vedremo sunrise.>> e senza aggiungere altro si avviò per i corridoi con un sorriso sghembo stampato in faccia.

Sunrise quel soprannome che non so nemmeno come gli fosse venuto in mente, voglio dire non ci azzecca nemmeno con la mia personalità so solo che mi chiama così dalla prima superiore. 

Beh ottimo inizio come primo giorno.

All'incontro nel corridoio con Matteo si aggiunse la pressione dei professori che continuavano a ricordarci che quest'anno avremmo avuto gli esami e dovevamo impegnarci e studiare costantemente ma quando l'insegnante cercò di aggiungere altro finalmente la campanella suonò annunciando l'inizio della ricreazione.

Mi lanciai fuori dall'aula e andai alle macchinette dove insieme alle mie migliori amiche, Martina, Sara, Aurora e Noemi, iniziammo a parlare di come fossero andate quelle prime tre ore, mentre il mio telefono non smetteva di vibrare dalle quantità di notifiche che stesse ricevendo.

Lessi il nome di Luca sul display e lo ignorai mettendo il telefono nella tasca.

<<Ancora quello?>> parlò Martina con tono disperato, i capelli lisci, la fronte coperta dalla frangetta, gli occhi verdi e il viso coperto di lentiggini: era la ragazza più generosa, affidabile e testarda che avessi mai conosciuto. <<Eh già>> sospirai, era da quell'estate che Luca continuava a chiedermi di vederci, di parlarci mentre io avevo messo in chiaro da mesi che fosse finita.

<<Perché non l'hai ancora bloccato?>> si intromise Noemi che mi scrutava con occhi curiosi, i capelli ricci marroni le coprivano le spalle coperte da una camicia nera in seta, poteva sembrare antipatica e scontrosa ma rivela un carattere dolce, sensibile e tenace quando si trovava con la giusta compagnia.

<<Non lo so, um, cavolo perché non l'ho bloccato?>> mi facevo ridere da sola. Stupida Chiara. <<Perché lo ami ancora e ami le sue attenzioni.>> dichiarò Aurora con un sorriso che i ragazzi amavano. Tutti amavano Aurora, capelli biondi, occhi azzurri e un fisico a clessidra era il prototipo di ragazza che tutti sognavano, ma il suo cuore era chiuso in una gabbia dopo il tradimento del suo ultimo ragazzo, Leonardo Maggi.

<<Non è vero!>> ribattei imbarazzata da quel commento. "O forse si" misi subito a tacere la mia mente. <<Sei tutta rossa!>> aggiunse Sara ridendo, lei era la più piccola tra noi infatti faceva la terza superiore, è la sorella minore di Luca anche se già la conoscevo dalle elementari pur essendo più grande di due anni, era la più timida ed evitava le discussioni il più che poteva. <<Ti piace ancora!>> disse inoltre.

<<Voi siete tutte pazze>> risi ma dietro quella risata si nascondevano milioni di domande.. ho mai smesso di amarlo? cosa voglio veramente? perché l'ho lasciato?

Il suono della campanella interruppe le nostre risate, ci salutammo e tornai in classe.

<<Verifica, dividete i banchi>> annunciò il prof senza alcun segno emotivo. Quel prof era peggio di un robot, no emozioni, niente, nada. Quale professore fa una verifica il primo giorno di scuola? la risposta era Moretti uno degli insegnanti più temuti tra gli studenti, insegnava nel classico e nello scientifico.

<<Stiamo scherzando, vero?>> chiesi alla mia vicina di banco mentre lei scrollava le spalle. <<No, signorina Romano.>> rispose il prof pacato. "Hai parlato ad alta voce un'altra volta" che figura di merda.

Ci consegnò le verifiche, matematica analitica del quarto anno, fattibile no? Si se sapevi fare i conti senza calcolatrice, con Moretti qualunque forma di pigrizia era vietata.

Iniziai il compito saltando quattro esercizi su dodici, potevo dirmi sufficientemente soddisfatta. Consegnai la verifica e rimisi il banco al suo posto, mentre osservavo i miei compagni in preda all'ansia a terminare velocemente gli ultimi esercizi. 

Le ultime due ore furono le mie preferite perché abbiamo avuto letteratura, la mia materia preferita. Presi appunti ascoltando attentamente le parole della prof.

Tornai a casa all' 1.30, preparai da mangiare e dopo mi misi subito a studiare fino alle 17.00, uscì di nuovo di casa per andare a lezione di pianoforte.. ma quando arrivai in sala non ero sola..c'era un ragazzo.. Matteo di nuovo, stava scrutando la stanza mentre passava le dita sul pianoforte.

Feci un colpo di tosse per attirare la sua attenzione <<Che diavolo ci fai tu qua?>> chiesi, mentre sul suo volto comparve un sorriso beffardo <<Suoneremo il piano insieme da oggi sunrise.>>

Ditemi che stava scherzando, tra tutti, Matteo. 

Non so se sopravvivrò.  

In salute e in malattia sempreWhere stories live. Discover now