Capitolo 5

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Avevo passato la giornata a non fare nulla, Bella si era barricata nella sua stanza per preparare tutto il necessario per il giorno seguente; io, dal mio canto, non mi ero preoccupata più di tanto per l'inizio della scuola, avevo fatto lo stretto necessario e, dopo aver comprato qualche articolo di cancelleria nei giorni precedenti, le mie preoccupazioni erano terminate e questo, ancora una volta, mi fa riflettere su quando io e mia sorella siamo davvero gli opposti.
Dopo pranzo passai il pomeriggio sul letto immersa nella pagine di un libro meraviglioso e avvincente, mi ci persi completamente ed entrai in una dimensione parallela tanto da perdere ogni tipo di concezione temporale e non accorgendomi che ero dannatamente in ritardo. Abbandonai a malavoglia il libro sul comodino e corsi a farmi una doccia, entrai nel bagno velocemente e allo stesso modo mi tolsi i vestiti lanciandoli di qua e di là in vari angoli sparsi. Rimasi lunghi istanti a bearmi del tepore dell'acqua calda sul mio corpo nudo, avrei potuto vivere di momenti del genere, momenti di puro piacere e tranquillità, ma, ahimè, l'incombere delle urla di mia sorella dell'altro lato della porta e dei pugni che sbatteva su di essa mi hanno trascinata via dal mio momento di magico piacere.Mi avvolsi velocemente un asciugamano attorno al corpo ed uscii dal bagno diretta in camera mia "Izzy sei in ritardo" esclamò Bella non appena varcai la porta "faccio presto, promesso" dissi con un sorriso tutt'altro che sincero sul volto per poi chiudermi in camera e sbrigarmi sul serio. Dopo solo poco più di una quindicina di minuti avevo già indosso un paio di jeans, una felpa e il mio adorato giubbotto di pelle, ebbi anche il tempo di sistemarmi il viso con un filo di trucco, indossai le scarpe e finalmente ero pronta. Scesi le scale e trovai in cucina Bella ad aspettarmi "finalmente, possiamo andare" disse prima di afferrare le chiavi del Pick-up e uscire dalla porta d'ingresso, era ancora indispettita dal mio ritardo ma le passerà a breve, Bella, ancora una volta a differenza mia, non riesce ad essere arrabbiata con le persone per più di dieci minuti. Il viaggio verso la riserva è molto tranquillo, come previsto io e mia sorella siamo tornate a ridere e scherzare immediatamente e così passammo i minuti di strada che ci separavano dalla nostra destinazione.
Arrivate alla riserva ci venne incontro subito Jacob che prestò maggiore attenzione a Bella,come era solito fare, ma per fortuna da lì a poco fummo raggiunti anche dagli altri ragazzi "ciao ragazze" ci salutò Seth per poi appoggiare un braccio intorno alle mie spalle e accompagnarmi, seguita dai sui amici e da mia sorella, sul sentiero che portava al centro del bosco, lì dove si sarebbe tenuto il falò di stasera. Una volta arrivati mi guardai intorno velocemente per vedere se Uley fosse nelle vicinanze o meno ma, con sorpresa, notai la sua assenza.
"É il momento di prendere posto" ci comunicò Jacob quando vide suo padre avvicinarsi al fuoco che ardeva vivo sotto i nostri cocchi. Presi posto nel tronco più vicino a quelle fiamme rosse e gialle che sprigionavano calore; alla mia destra vi era mia sorella mentre alla mia sinistra Seth, quel ragazzo iniziava a starmi simpatico e la sua compagnia non mi dispiaceva, di fronte a me esattamente al di là del rogo intravedevo il volto di Billy Black.
"Iniziamo" disse quest'ultimo con la volve più rauca del solito e tutti caddero in un silenzio improvviso, innaturale, pronti a sentire ogni singola parola fosse stata pronunciata da quelle labbra, pronti a pendere da esse.
"Tempo fa queste terre, dove oggi sorgono le nostre case, le nostre scuole, dove i nostri figli crescono indisturbati, erano abitate dai nostri antenati; uomini e donne coraggiosi, valorosi, che combattevano per la propria vita e per le proprie terre contro grandi e potenti nemici. La nostra tribù, la tribù dei Quilleute, ha vissuto per secoli in queste terre indisturbata e in pace con le popolazioni circostanti fino a quando, al di là del fiume, si stanziarono donne e uomini diversi da quelli che avevano conosciuto fino ad allora, la loro pelle era bianca come la neve e fredda come il ghiaccio, la loro forza era inumana tanto quanto la loro bellezza e io loro occhi erano rossi come il sangue" pendevo completamente dalle labbra di quell'uomo tanto che non mi accorsi nemmeno quando, involontariamente una parola lasciò la mia bocca " i freddi" gli occhi di Billy scattarono attenti dritti nei miei e riprese il suo racconto " non ci volle molto a capire che era esseri spregevoli, con il loro arrivo morte e distruzione si era sparsa sui Quilleute, sparivano donne, uomini e bambini e non ci volle molto per arrivare alla guerra. Combattemmo valorosamente ma contro questo nemico c'era ben poco da fare, noi continuavamo a subire perdite mentre sembrava che nulla potesse controbattere la loro ferocia. Passarono giorni, settimane e la guerra non cessava, innumerevoli furono le perdite e il dolore arrecato al nostro popolo era dilaniante e i pochi uomini e le poche donne rimaste della tribù decisero di scendere a patti con il nemico. I Quilleute e i freddi strinsero un patto, entrambe le fazioni avrebbero potuto continuare a vivere e prosperare nei propri territori, nessuno doveva sconfinare, pena la morte e dopo interminabili giorni di guerra finalmente era arrivata la pace, il momento di contare le perdite e di ricucire le nostre ferite". Billy concluse il racconto con un grande sospiro come se raccontare quella storia riaprisse vecchie ferite, ma la mia razionalità torna a bussare alla mia mente e mi ricorda che queste sono solo storie, non la realtà.
Proseguimmo la serata tra chiacchiere e risate riscaldandoci, con il tepore che emanava il falò, dai primi venti freddi di settembre e mentre Seth mi offriva un marshmallow che aveva appena arrostito sul fuoco fu esattamente in quel momento che lo vidi, poco più lontano da noi appoggiato al tronco robusto di uno degli alberi più vecchi della riserva, Sam Uley che ci osservava, che mi osservava attentamente, indugiai qualche secondo in più del dovuto sulla sua figura e appena me ne resi conto spostai lo sguardo sui ragazzi davanti a me.
"Izzy é arrivato il momento di tornare a casa, domani c'è scuola" mi disse Bella prima di alzarsi dal posto in cui era seduta seguita da Jacob, risposi con un semplice cenno della testa e seguì i movimenti di Bella e Jacob, dopo aver salutato i ragazzi e Billy andammo verso l'auto questa volta toccava a me guidare quindi decisi di salutare velocemente Jacob per poi prendere posto dal lato del conducente in modo tale da lasciare a Bella e Jacob il tempo di salutarsi.
Pochi minuti dopo mia sorella prese posto in auto e misi in moto; il viaggio verso casa fu tranquillo e silenzioso, arrivammo a casa abbastanza tardi, Charlie già dormiva e allora cercammo di fare meno rumore possibile per salire in camera "mi raccomando ando Izzy svegliati domani" mi disse Bella dirigendosi in camera sua "non prometto nulla" risposi scherzosamente prima di rivolgere un sorriso a mia sorella per poi finalmente chiudermi in camera e lasciarmi cadere sul letto.

The rain is speaking quietlyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora