Capitolo 44. Non ti riconosco

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"No". Mi esce istintivamente.

Jack ha le braccia che tremano leggermente, ha lo sguardo fisso verso la signora che lo ha protetto tutta la vita, la quale è stata la sua prima forma d'amore.

"Che c'è, Madison?" Mi chiama William. "Vuoi confessarglielo tu a Jack?"

Tengo il respiro, sento il mondo crollarmi addosso.

William continua, imperterrito. "Oh, Jacob, dimenticavo. Ti starai chiedendo perché mi sto rivolgendo così a Madison. La verità che lei lo conosce come è morta davvero tua nonna. Ma nonostante sa la verità, non te lo ha mai detto. Giusto, fanciulla?"

Non riesco a vedere il volto di Jack perché è davanti a me. Ma se mi guardasse credo che abbasserei lo sguardo e, dopo questo, non so se mi amerà ancora.

"Che cosa le hai fatto?" Lui sibila e mi spavento.

"È semplice, l'ho avvelenata così che la smettesse di toglierti dal mio cospetto. Essendo una donna rinomata dal paese, è stato facile per me prendere il suo posto fingendo di essere cordiale e sensibile come lei. Mossa astuta, vero? Solo che Madison lo sapeva" si rivolge a me. "Come mai hai tenuto al tuo ragazzo un segreto così tragico? Non mi aspettavo te lo tenessi per te, Madison..."

"Fai silenzio!" Gli grido. Mi avvicino a Jack. "Ascoltami... io non potevo distruggerti. Me l'ha detto quando mi aveva rapita, poi io e te ci siamo rincontrati ma ti hanno sparato. Non ho neanche avuto né tempo né modo per dirtelo. Devi credermi..."

Lui continua a fissare la nonna, non sembra dare segni di vita. La sua pelle è gelida.

"Stai mentendo".

Il mio cuore si incrina e sono sicura di averne sentito il rumore.

Singhiozzo. "No.... lo giuro. Ti sto dicendo la verità, Jack. Ti prego, come pensi che io possa farti una cosa del genere?" Gli stringo il braccio, pregando che almeno mi guardi. Ma non lo fa, sembra non voler accorgersi di me come se mi stesse rinnegando.

"Non avresti dovuto farmi una cosa del genere".

Ora piango sul serio. "Non l'ho fatto!" Alzo la voce. "Non... perché non mi credi? Jack..."

Guardo William. "Che cos'è? Un'altra delle tue simulazioni? Vuoi farmi morire?"

William ride. "Toccalo, Madison. È più vero di quanto tu possa ricordare, reale quanto il fatto che tu gli hai mentito".

"Ti uccido" sibilo.

"Jacob, è il momento che tu torni dalla mia parte. Lei non ti ha mai amato, lo ha solo fatto per soldi e potere".

"Stai zitto!" Gli urlo. "Jack... come puoi credere a tutto questo? Non mi riconosci più?"

Stritolo il suo braccio, lo spintono ma non si muove di un millimetro e neanche mi guarda.

Io non ho idea di dove sia finita la sua anima.

"È finita, Jacob. Fai quello che dovresti, elimina questa distrazione che è durata per troppo tempo".

"C-che?" Guardo Jacob, questa volta percepisco la paura che possa farmi qualcosa. "Tu non... stai davvero credendo a lui, vero? Guardami, maledizione!"

Lui non c'è, io non lo vedo più.

E io non capisco che succede, non riesco a comprendere il perché di questo suo comportamento, non realizzo che colui che amo sta credendo al suo stesso aguzzino.

Non riesco a concepire che lui stia rinnegando e mettendo in dubbio il nostro amore.

"Uccidila, Jacob".

"No", dico con l'ultimo respiro che mi rimane, forse per sempre. "Jack..." Lo imploro con un filo di voce.

"Sai perché dovresti avere paura di me, ora?"

Jacob prende lentamente la pistola dalla sua cintura, mentre continua a fissare l'immagine dell'anziana. Mi allontano di scatto da lui e non sento la paura, ma solo il dolore.

Quindi vuole davvero tornare a credere a suo padre.

Vuole uccidermi.

"Hai sottovalutato un particolare piuttosto rilevante. Perché io..." impugna l'arma, la alza.

Chiudo gli occhi.

È davvero finita.

"Non ho più paura di ucciderti ora".

Spara.

Ancora.

Ancora.

Ancora.

Ancora.

Ancora.

Buio.

Se riaprissi gli occhi, teoricamente dovrei vedere il paradiso, perché io non ho davvero fatto nulla di male, io non ho ucciso la nonna di Jacob e altre centinaia di persone, io non sono un mostro, io ho rischiato la mia vita per tutti loro. Per lui.

Non capisco perché io mi sia meritata una cosa del genere.

Non uno, non due. Ben sei proiettili.

La morte mi invade talmente in fretta che non sento dolore.

Sono a dir poco addolorata ma non per i pezzi di metallo nel mio corpo ma per l'enorme confusione di questo gesto estremo. Allora apro gli occhi, vedo questo paesaggio di cui la mia religione parla, dove dovrei trovare nuvole, felicità, i miei antenati venuti a mancare che mi accolgono. Dovrei sentirmi sollevata e con la testa fra le nuvole più di quanto io non l'avessi già in vita.

E invece davanti ho uno scenario del tutto diverso.

La signora anziana è sparita.

Jacob è davanti a me che mi guarda con le sue fossette.

Affianco a lui c'è qualcosa.

Il corpo di William con sei proiettili in corpo.

Sidereus 2Where stories live. Discover now