Capitolo 35. La mia voce tra gli spari

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Madison è la figura più emblematica di questa rivoluzione, mio padre vuole lei. Poi penserebbe a me, volendo riportarmi in riga. Difatti, a lui manca un erede. Conoscendo lui e l'incompetenza di Clara Harrison non darà mai a lei tutto il suo dominio sostituendomi.

La mia unione con Madison è diventata il simbolo di tutto questo, ma per questioni personali so che William mirerà prima a lei, poi me.

Questa cosa mi terrorizza.

Non perché Madison non sia capace di difendersi, al contrario. Ma è sempre di William Torres che stiamo parlando, ma non lo lascerò avvicinare a lei.

Siamo il nostro rispettivo punto di forza, io e lei, eppure vorrei solo scappare da qui e averla tra le mie braccia. Vorrei che la tranquillità che abbiamo vissuto fino a poco tempo fa non sia qualcosa di raro e utopico. Vorrei garantirle la vita che merita, io mi sto battendo anche per questo.

E poi, ho una dichiarazione da farle. Una per la quale rifletto ogni giorno e che sto preparando coltivandola nel cuore che fa battere lei anche solo guardandomi. Perché io non ho mai dimenticato cosa devo dichiararle e tutti i miei giorni di prigionia ho solo pensato a questo.

Sono grato di avere un'altra possibilità per dirglielo.

Io non ho scelta, devo salvarci per forza. Perché se la vita ha scelto di non farmi morire quella notte allora non può essere una coincidenza.

Lei ha scelto di farmi restare.

Guardo i soldati, seri e composti in riga. Per quanto non sopporti collaborare con qualcuno che non sia Madison, Athena è diventata la mia spina nel fianco.

"D'accordo, ora ci penso io". Dice passandomi avanti.

"E se ti dicessi che non ho ancora finito come faresti a cacciarmi?"

Sospira nervosa. "È il mio turno, quindi dovresti andartene".

"No", sibilo. "Il tempo non è scaduto".

Farci vedere così dai soldati è a dir poco imbarazzante e non lo sopporto.

"Ho detto che è ancora il mio turno". La sfido.

Sorride in maniera sarcastica, quasi delusa. "È incredibile" sussurra. "Non sei affatto come ti ricordavo".

Esito.

"Perché dovresti ricordarmi? Ti stai sbagliando. Non ricordo di averti mai vista".

Si accorge di quello che ha detto, percepisco il suo battito e il suo sguardo tradisce pentimento.

"Mi sono espressa male".

"Immagino".

Sento il mio auricolare che inficia in me scariche elettriche perché mi sta chiamando la mia voce preferita.

"Amore?"

"Vengo da te".

La guardo, imbronciata e insopportabile. "L'esercito? Tutto tuo, per ora".

Senza badare ancora a questa ragazza dai ricci esagerati, vado dall'unica persona che ho voglia di vedere nell'arco di una giornata. Magari di una vita.

Ho astinenza di lei, è troppo tempo che non la vedo.

Un'ora percepita tre anni.

Entro nella sala riunioni, la nostra squadra attorno al tavolo.

"Jack, Athena l'hai vista?"

"Con mio grande rammarico, Alex".

"Sei fortunato che puoi vederla tutti questo tempo! Vorrei gestirlo io l'esercito".

Sidereus 2Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz