Capitolo 11. Ci rincontriamo

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Il mio stomaco sussulta talmente tanto che mi sporgo e tiro fuori quel poco che ho mangiato in questi giorni, il ribrezzo in cui sono capitata mi sta prosciugando ma io non devo cedere, io so che è lui a tenermi in forza.

I due documenti sono riferiti a persone diverse. Il cianuro lo avrà sicuramente iniettato William nella nonna di Jacob per ucciderla, mentre il documento che testimonia l'atto funebre di Jack è per farmi morire ancora di più. Una testimonianza di quanto questo folle mafioso sia da torturare nei peggiori dei modi possibili e lo farò con le mie mani se necessario.

Ma loro non sanno che più mi iniettano dolore e più io sono folle di vendetta.

Qualcuno apre la porta, io sono voltata verso la finestra. Sento dei leggeri passi, dei soggetti mi stanno circondando. So che è lui, so che sta arrivando.

Io chiudo gli occhi, non ancora mi giro fin quando non sento la voce che voglio mettere a tacere.

"Madison Bianchi, ci rincontriamo. O forse dovrei dire, leader".

Mi volto, ecco lo scenario che aspetto di vedere da diverso tempo.

William Torres, con il suo abbigliamento formale, circondato da una decina di guardie con giacche di pelle nere e spille con non solo l'H, ma una sigla come HTA

Harrison and Torres Alliance.

"Vedo che anche voi avete aggiornato le vostre divise. Posso chiamarla William?"

"Ormai siamo colleghi in affari, direi che è inevitabile".

Continuiamo a guardarci, mentre le guardie probabilmente aspettano solo un comando, quello di spararmi. Sarebbe semplice, facile, si toglierebbe un enorme peso. Eppure, sembra esitare.

"È stato decisamente coraggioso il vostro gesto di presentarvi qui".

"È decisamente coraggioso il tuo gesto di presentarti qui davanti a me".

Esita un secondo, poi sorride. "Questo tuo nuovo... temperamento" mi guarda dalla testa ai piedi. "È quasi eccitante".

Stringo i denti, non è ancora il momento di ucciderlo.

"Allora, leader, cosa credi di trovare qui?"

"Speravo di trovare te" dico. "Così da trovare un accordo equo".

"Certamente" ride. "Cosa proponi? Spero non ti dispiaccia il fatto che non siamo ad armi pari". Si guarda intorno, posando lo sguardo sulle dieci guardie con la maschera ad Urlo di Munch.

"Fidati, William. Sei più in svantaggio di quanto credi".

Si pone sulla difensiva. "Che cosa tramate, Madison?"

"Io sto tramando di farti a pezzi con le mie mani quanto prima".

"Una onesta ammissione di... attrazione nei miei confronti?" Ha un ghigno disgustoso sul viso.

"Un onesto avvertimento di pericolo. Se fossi in te mi guarderei intorno".

William inizia a perdere la pazienza. "Perché non vieni qui e non affrontiamo la situazione da veri capi del potere".

Fa un passo in avanti, per sfidarmi.

Sento una voce nel mio orecchio. È Simon. "Madison, preparati a correre".

Un sollievo nel petto che si trasforma in audacia che mi dà forza, il piano sta funzionando. Devo solo resistere allo stimolo di ucciderlo, non è ancora il momento.

"Vuoi combattere, William?" Vado anche io verso di lui.

Senza rendercene conto iniziamo a girare molto lentamente sfidandoci con lo sguardo.

Sidereus 2Where stories live. Discover now