Capitolo 10. Villa labirinto

Start from the beginning
                                    

Mi rialzo, con una ruota schivo i colpi di pistola mettendomi davanti ai sistemi di sicurezza. Non ho tempo, devo intervenire.

Tre guardie sparano mettendosi davanti a me mentre sono seduto verso gli schermi. Per fortuna che schivo un proiettile che finisce contro uno schermo spaccandolo.

La prima cosa che faccio è sigillare la porta di questa stanza, alcune guardie stanno arrivando sentendo il baccano.

Poi cerco disperatamente la mia stella, vagando per tutti gli schermi.

La trovo e mi sento decisamente forte, sta bene. Questo mi crea dentro una carica inaudita. Sembra che stiano leggendo dei fascicoli, in ogni caso disattivo le telecamere della loro stanza. Non possiamo rischiare che tramite altri mezzi qualcuno li veda.

Poi però qualcuno rivolta la mia sedia e mi ritrovo a terra, un soldato mi punta una pistola ma con un mio calcio vola via.

Mi rialzo in pochi secondi. "Non ho tempo di pensare a te, devo proteggere la mia ragazza".

E gli sferro un pugno.

Incredibilmente i soldati degli Harrison sono quasi tutti atterrati, non sembrano troppo abili. Sarà che non si aspettavano un attacco del genere.

Devo trovare Madison, assolutamente. Cerco di ricordare la stanza che mi aveva detto, sto ripensando alla mappa della villa tramite memoria visiva. Il cervellone che è in me non è ancora impazzito, ci sono.

La trovo.

Davanti a lei ci sono degli uomini, non vedo bene i loro volti.

Alcuni hanno le maschere di Munch sul viso, ricordo quando la rapirono e non oso immaginare cosa sta provando. Eppure, lei sembra salda, ferma.

Ma non è vicino all'uscita della stanza, è dalla parte opposta. Dunque, l'hanno messa all'angolo.

Se chiuderò la porta con i sistemi di sicurezza coma farà ad uscire e scavalcare tutta quella gente?

Stanno dialogando, ma con questo baccano non riesco a sentire e neanche vedere bene chi c'è nella stanza. Qualcuno fuori dalla camera di videosorveglianza sta prendendo a calci e pugni la porta che ho bloccato, potrebbe rompersi da un momento all'altro. Ma io non posso muovermi perché devo aiutare Madison in qualche modo, se me ne andassi rimarrebbe lì e potrebbero ucciderla seduta stante. Cerco disperatamente dei pulsanti funzionali per creare una sorta di diversivo e permetterle di uscire da quella maledetta stanza.

Oh, mio Dio, se Jack fosse qui mi ucciderebbe perché Madison per quanto sia in gamba ora è una mia responsabilità. Mio Dio, la leader della mia squadra è nelle mie mani e conta su di me. Ho promesso a Jack che mi sarei preso cura di lei prima dell'ultima battaglia svolta con gli Harrison.

A costo della mia vita la salverò, dopotutto, come ho pensato prima non sarà Stella a morire fra i due ma io.

Seguirò l'esempio del mio ex leader di far vivere la mia donna, perché senza di lei sono consapevole che non ce la farei.

"Ragazzi, cercate di mettere degli oggetti davanti alla porta a la distruggeranno!"

Ormai le guardie della HTA sono atterrate. Ma anche la porta sta per farlo.

Che situazione orribile, ma devo concentrarmi.

"Signore, dobbiamo muoverci!" Mi urla una guardia.

"Non ancora!"

Osservo nei minimi dettagli per quanto possibile i pulsanti, poi mi ricordo che tutti noi abbiamo degli auricolari. Devo comunicare con Madison.

"Stella, mi senti?"

"Simon! Dove sei? Vengo a prenderti?"

"Stella, è una situazione delicata. Non muovetevi e non parlate con Madison. Devo tirarla fuori da quella fottuta stanza. Ci vediamo sul tetto come ha ordinato".

"Simon, che sono tutti questi rumori? Dimmi dove sei, ti prego".

"Stella" sospiro. "Ti amo, fai come vi ho detto".

"Simon, che diamine succede?" È agitata, lo sono anche io.

"Ti amo, piccola. Davvero, ma adesso devo aiutare Madison. Non interferite con gli auricolari, è importante che segua solo me".

"Ti amo anche io". Stella ha capito la situazione, sta piangendo.

"Stai attenta". Chiudo la chiamata, se sto piangendo non ne sono cosciente perché il mio istinto di sopravvivenza non è mai stato così alto. Eppure, io lo sto facendo per tutta la mia squadra. Non posso perdere un altro fratello. Ricordo quando gli Harrison mi spararono proprio qui, quando mi sacrificai per la squadra e caddi dal tetto fino al lago. Lo rifarei.

Oppure, ucciderò direttamente io qualcuno questa volta.

I pulsanti per la stanza dove è Madison sono davanti a me.

Potrei avere un piano.

"Madison" la chiamo. "Preparati a correre". 

Sidereus 2Where stories live. Discover now