PROLOGO

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Era una notte buia e tempestosa,di quelle notti che sembrano interminabili, specialmente se hai sempre l'angoscia nel cuore.

C'era una casa grande,con un ampio balcone dove un dondolo si muoveva a causa del vento. L'ampio giardino intorno,che in primavera era sempre ben curato, adesso sembrava così mal custodito e privo di ogni colore.Le foglie del grande albero situato a fianco della casa avevano formato un manto ai piedi del tronco. Un silenzio surreale in quella notte piovosa era stato interrotto dalle grida di due persone, un uomo e una donna, provenire da quella casa. Stavano litigando animatamente quando all' improvviso si sentirono rumori di cocci frantumati a terra.

Un bambino,di circa sette anni, uscì di corsa da quella casa. La pioggia incessante continuava imperterrita senza sosta impedendogli di avere una visuale limpida. Le lacrime che scendevano copiose nei suoi occhi si confondevano con le gocce di pioggia che si scagliavano su di lui. Superò il cancello di casa correndo senza sosta e senza meta. Si fermò un attimo giusto il tempo di guardare sulla strada per poi attraversarla di corsa finendo dall'altra parte sul marciapiede. Ricominciò la sua corsa fino a quando all' improvviso una mano gli afferrò un braccio tirandolo verso di sé. Era un bambino, con qualche anno di più. Si guardarono per un attimo.
" Vieni quí sotto! Altrimenti ti bagnerai ancora. Guardati, sembri un pulcino!!"
L'altro annuì mettendosi accovacciato vicino a quel ragazzino sconosciuto. Erano stretti in quel piccolo spazio di un sottoscala esterno.
"Perché correvi a quest' ora?"
L'altro lo guardava con uno sguardo intenso ma così triste. Avrebbe voluto piangere ancora e ancora....

I due bambini si fissarono l'uno con lo sguardo dell' altro fino a quando ad interrompere quel momento furono le grida provenire dalla casa di fronte. Vedendo la reazione di quel bambino, l' altro comprese quello che stava succedendo.
"È la tua casa quella?"
L' altro annuì solamente.
"E sono i tuoi genitori che stanno urlando?"
Annuì di nuovo con la testa e lo sguardo basso.
" Lo fanno sempre.... litigano sempre...mio padre torna a casa ubriaco e se la prende con mia madre. Spesso la picchia e tira oggetti..."
" Quindi sei scappato?"
"Si...sono stanco...non c'è la faccio più a sentirli litigare..e maltrattare mia madre..."
A quelle parole il ragazzino di fronte a lui gli sorrise dolcemente, come per rassicurarlo,ma l'altro non riuscì più a trattenere le lacrime.
"Guardami..."
Alzò lo sguardo su di lui,quello sguardo che da subito lo colpì.
Gli passò delicatamente la sua mano sul viso passando dalla fronte fino alle labbra.
" Che stai facendo?"
"Niente...ti ho fatto una magia" sorrise " funziona sai? Con questo gesto tutte le cose tristi vanno via e ti torna il sorriso "

Ad un certo punto una donna uscì dalla casa di fronte urlando.
"TIAN!!TIAN!!! Dove sei??Tian rispondimi!!!"

Dietro di lei un uomo con una bottiglia in mano le urlava contro sbiascicando le parole.
" Vieni quí!!! Non ho ancora finito con te!!!"
" È colpa tua!!!" gli urlò contro quella donna disperata. " Nostro figlio è scomparso!!!"
L'uomo gettò la bottiglia a terra e andò verso la macchina. Salirono entrambi per poi uscire di corsa in strada.

I due bambini erano ancora nascosti in quel sottoscala osservando tutta la scena in silenzio e prendendosi per mano.
" Ti chiamo Tian?"
L'altro annuì.
"..si.."
"I tuoi genitori ti stanno cercando".
" Si..ma non voglio tornare a casa con loro..voglio stare quí con te".
E si abbracciarono.
In quello stesso istante un rumore assordante si sentì in lontananza spaventando i due ragazzini e sciogliendosi da quell' abbraccio confortevole.
" Che è successo?"
" Non lo so, Tian,andiamo a vedere.."
Annuirono entrambi.

Appena arrivati videro la folla di gente che si era già radunata. Curiosi corsero a vedere cosa era successo e quando si avvicinarono videro qualcosa di spaventoso. I corpi di due persone bloccati nelle lamiere di un auto, sanguinanti e privi di vita. La macchina era andata fuori controllo andando a sbattere contro un camion provocando così un incidente mortale.Tian vedendo quella scena comincio ad urlare.
" MAMMA!!MAMMA!!"
Il bambino a fianco a lui,quello che fino in quel momento lo aveva tenuto per mano, lo guardò allibito.
" Tian...mi dispiace.."
Il bambino più piccolo emise un urlo straziante, gli occhi spalancati dall'orrore mentre gridava disperatamente il nome di sua madre.
Si rese conto con un terrore crescente che le persone senza vita all'interno della macchina erano i suoi genitori. Il suo nuovo amico, avvertendo la sua agonia, lo abbracciò con dolcezza infinita, cercando disperatamente di calmare il suo tumulto interiore e trattenerlo a sé con forza.
Ma il bambino più piccolo si dimenava con tutte le sue forze, determinato a raggiungere l'auto dei suoi genitori, ignorando qualsiasi tentativo di trattenerlo. La tragedia aveva strappato via ogni sicurezza e conforto, lasciando dietro di sé solo dolore e disperazione.Il bambino gridava disperatamente, implorando di essere lasciato libero per raggiungere sua madre, mentre il suo grido risuonava nel cuore della tragedia. I vigili del fuoco erano arrivati sul luogo dell'incidente, e la folla circostante guardava il bambino con occhi colmi di compassione e dolore. Alcuni sussurravano "Povero bambino...", mentre altri esprimevano parole di solidarietà per la sua terribile perdita.

I due ragazzi rimasero stretti in un abbraccio, cercando conforto reciproco mentre le lacrime si mischiavano alla pioggia incessante. Quell'abbraccio diventava un rifugio, un porto sicuro in mezzo alla tempesta che li circondava.

Poi, all'improvviso, una mano afferrò il braccio del piccolo orfano e lo trascinò via, allontanandolo dalla scena dell'incidente. L'altro ragazzino rimase attonito e impotente, osservando con sgomento la sua partenza. Sembrava che il tempo si fermasse mentre il suo grido disperato risuonava nel vuoto:
"Tian!!!"

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⏰ Last updated: Apr 14 ⏰

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