Capitolo 5

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Il cuore correva come mai prima e Lucifero sentiva ogni sua pulsazione, ogni battito che cercava di liberarsi dal suo petto. Indietreggiò lentamente, mantenendo gli occhi su quella creatura. Era paralizzato, come dinanzi un magnifico quadro.
<<Hey Serafino...>> Disse il cherubino avvicinandosi a lui prendendogli le guance tra le manine.
<<Ti entrano i moscerini... Serafino!>> Lo schiaffeggiò, per poi ridere rumorosamente con i suoi mugugni infantili.
<<Hey!>> Urlò lucifero, anche se doveva ammettere di essersi finalmente svegliato.
il cherubino continuò a ronzargli intorno, poi gli si avvicinò all'orecchio e disse:
<<Perché non vai lì hihihi>>
Lucifero balzò di scatto.
<<OVVIAMENTE NO!>> Rispose con un tono di voce forse troppo forte e alto in quanto un intero stormo di uccelli scappò via dalle fronde di un albero.
<<Oi oi>> disse il Serafino strizzando l'occhio sinistro e spostando la testa leggermente di lato.
<<Ops...>> Esclamò Lucifero imbarazzato, poi di colpo si rigirò verso la donna, e se l'avesse svegliata?
Lilith, infatti, si era svegliata sull'istante, ma dopo essersi girata intorno con lo sguardo e non aver trovato niente tornò a coricarsi.
Il Serafino fece un sospiro di sollievo ma nemmeno il tempo di calmarsi che aveva già il cherubino nelle orecchie:
<<Serafino sfigattelo a furia di guardarla così la consumerai!>>
<<Ma come ti permetti razza di insettino fastidioso!>> Gli urlò contro Lucifero lanciandogli qualche altro rametto.
<<La vuoi finire! Hai una mira che fa pena!>> Ribatté il cherubino afferrando uno di quei rametti al volo e lanciandoglielo dritto in testa.
<<Ahi!>> Urlò lucifero toccandosi la fronte.
<<Va bene, ho capito, hai ragione, andrò da lei...>> Aggiunse controvoglia. Poi fece per andare, ma dopo due passi, arrivato ad un cespuglio, tornò indietro, trovandosi il cherubino ad aspettarlo a braccia incrociate.
<<Si...maaa non dovrei pensare prima a cosa dirle? Come presentarmi?>> L'angioletto iniziò a ridere come sempre, poi annuì e disse:
<<Presentati allora...>>
<<Ah così! Ehm ecco...> Sussultò Lucifero.
Il Serafino quindi chiuse gli occhi per prendere un respiro, successivamente si mise una mano nei capelli pettinandoli all'indietro ( anche se una ciocca rimase comunque sulla fronte) si schiarì la voce e con un sorriso ammiccante disse:
<<Hey...piccola.>>
<<Ohh che grandissimo pervertito...>> Rispose il cherubino imitando una voce femminile, tirandosi, inoltre, i ricci per simulare Delle ciocche più lunghe.
<<Eddai!>> Ribattè arrabbiato il serafino, con qualche rossore sul viso per l'imbarazzo.
<<Ritenta.>> Disse ridendosela l'angioletto.
Lucifero si girò nuovamente borbottando.
<<Hmmm...>> sospirò tra sè e sè mentre si mordeva il labbro inferiore pensando.
<<Ci sono!>> Si girò di scatto, spalancando le sei ali accompagnandole alle braccia aperte e il petto in fuori. Il cherubino sbattè le palpebre per qualche secondo poi disse:
<<Eh...quindi?>>
<<Quindi niente...i pavoni fanno così.>> Rispose Lucifero perplesso.
<<Ti sembro un pavone! Sporcaccione!>> Lo sgridò il cherubino con la voce femminile, accompagnandolo al lancio di un rametto dritto sulla fronte.
<<AHI! Ancora! Ok ci riprovo!>>
il Serafino si guardò un po' intorno, poi facendo spallucce si avvicinò al cherubino, gli prese la mano scuotendola e disse:
<<Piacere! Sono Lucifero, un Serafino e tu!>>
<<Piacere! Sono una donna, la prima in assoluto, ora o te ne vai o chiamo aiuto! Dai ma che fai!>> lo derise il cherubino.
<<Che c'era di male?!>> Chiese irritato Lucifero
<<Tutto! Hai le capacità comunicative di un fagiano!>> Rispose l'angioletto. Il Serafino quindi sbuffò e arronzandolo con la mano gridò:
<<Basta ci rinuncio!>> Il cherubino rimase a guardarlo mentre questo si diresse verso il tronco di un albero.
<<Aveva ragione Gabriele...>> Disse con aria stanca ed un tono di voce più basso.
Il cherubino continuò ad osservarlo,
L'angelo si posò sull'albero, con una gamba piegata verso la corteccia e l'altra distesa e salda al suolo. Sbattè sul tronco una delle sei ali facendo cadere una mela dritta dritta nella sua mano. Con il viso ruotato verso la sua sinistra iniziò a mangiarla e tra un morso e l'altro disse:
<<Tanto non dovrei nemmeno parlarle... è un umana no?>> Più che riferirsi al cherubino pareva parlare a sé stesso, quasi dimenticandosi della sua presenza.
Spalancò le sue ali e muovendo l'aria, quel filo di vento gli si mosse tra i capelli e tra i vestiti.
Il rosso della mela gli risplendeva nei grandi occhi chiari, ed il verde che lo circondava lo incorniciava come in un quadro.
Il cherubino iniziava ad allargare le pupille ma continuò ad ascoltarlo.
<<Sarò pure un Serafino, vicino a Dio nella completa beatitudine... Però i suoi occhi... Vanno oltre qualsiasi cielo che io abbia mai visto fino ad ora e il suo sorriso caspita... È quello a farmi sentire beato! Che Dio si fosse superato non era da metterlo in dubbio, ma quasi non ci credo possa essere una semplice umana e non un angelo come me. Capisco perché ha impiegato un giorno intero solo per quello splendore...Non riesco a credere di doverla confondere tra qualsiasi altro animale. Mi rimbomba nella testa, non mi lascia, la vedo tra le stelle, nei cieli, ma risplende tra essi. Però, purtroppo, é solo una creatura destinata a fare il suo corso...e io non dovrei nemmeno avvicinarmi>>
il cherubino rimase imbambolato al punto da cadere a terra dimenticandosi di sbattere le ali.
la bottà smosse Lucifero che subito si diresse verso di lui soccorendolo.
Il cherubino rimase fermo, mentre il Serafino lo guardava con i suoi enormi occhi gentili e gli toccava le manine stringendole alle sue.
<<Hey...tutto ok?>> Disse con un tono di voce delicato e rassicurante. I'angioletto si fece completamente rosso, poi volò via arrivando sopra il ramo di un albero.
<<AAAA ERI PERFETTO! >>
<<Aspetta cos->> provò a dire Lucifero ma il cherubino gli si buttò addosso in picchiata urlando:
<<VAI SEI PRONTO!>>
Lo spinse via e Lucifero cadde dall'altra parte del cespuglio. Spalancò gli occhi guardandosi subito intorno, la donna non l'aveva visto, allora si trasformò in una biscia cercando di avvicinarsi di soppiatto.
Nel mentre cercava di capire cosa avesse fatto per convincere il cherubino. Il tono della voce? La mela? Forse doveva poggiarsi ad un albero? Certamente doveva essere l'albero, pensò. Di conseguenza strisciando a destra e sinistra si diresse verso un albero poco lontano dalla donna.
<<LIIIILIITH>> si udì.
La voce era rauca ma acuta, da far venire i brividi a Lucifero.
Una figura maschile si avvicinò alla fanciulla, rispecchiando esattamente il modello di fango che aveva visto il giorno prima. Doveva essere l'uomo...ed era nudo.
Lucifero spalancò gli occhi, guardando meglio si rese conto che anche la donna era nuda, coperta solo dalle ciocche di capelli, rabbrividì.
Nel mentre la donna si era svegliata, ma subito si rigirò cercando di ignorare l'altra creatura.
<<LIlituccia cara che fai già dormi?! Siamo vivi da solo ieri!>> Esclamò Adamo, poi guardandola un altro po' disse:
<<Ahh... ti ho capita>>
Ed iniziò a passargli la grossa mano lungo il corpo, distendendosi al suo fianco.
"Beh se non ci credi perché non vai a vedere tu stesso?"
Ribalenò nella testa di Lucifero. Infondo era lì per quello no? Eppure qualcosa non gli quadrava. Dentro di sé provava un incoscia rabbia, sentì accapponarsi le squame e incosciamente stava già spalancando le fauci.

L'uomo iniziò a baciarla sul collo, mentre la mano gli tastava la gamba scivolando sempre più internamente.
<<Adamo vattene.>> Disse la donna con aria fredda levandogli la mano, ma l'uomo non parve ascoltarla infilando la testa tra i suoi capelli.
<<Eddai sta ferma...>> Bisbigliò, mentre si godeva il tocco della sua candida pelle.
Lucifero aguzzava le sottili pupille, scoprendo sempre di più le zanne.
<<Adamo levati>> ripetè lei cercando di allontanarlo con la mano, ma l'uomo le afferrò il il mento con il pollice, stringendolo con una tale forza da farla sentire schiacciata.
<<Hai proprio dei begli occhi lo sai?>> Disse lui guardandolo con un sorriso beato.
<<Adamo se non levi le tue mani giuro che ti faccio ridiventare fango.>> Rispose lei che invece negli occhi aveva solo il disgusto.
L'uomo riportò la mano tra le gambe di lei
Ma a quel momento Lucifero non ci vide più. Si buttò su di lui a una velocità inimmaginabile, gli strisciò lungo il corpo allertando l'uomo il quale si alzò gridando.
<<AAAH CHE SCHIFO HO ADDOSSO AAA>>
La donna cambiò totalmente espressione iniziando a sorridere divertita.
Lucifero nel mentre non riusciva a saziare la sua ira, muovendosi qua e là per il corpo di lui che si dimenava cercando di levarselo dalla pelle, fino a che non arrivò alla sua mano, stringendola tra le sue zanne.
L'uomo urlò dal dolore movendo di scatto la mano. Lucifero fu scaraventato via, cadendo sulle gambe di lei.
<<È TUTTA COLPA TUA! SEI STATA CREATA SOLO PER ME! RICORDATELO!>> Gridò l'uomo sfidandola con lo sguardo. Lilith posò dolcemente il serpente sull'erba, dopodiché si alzò verso Adamo.
<<Stammi lontano.>> Disse con un tono quasi autoritario.
Lucifero rimase a guardare, conservando la posizione d'attacco.
<<Ahh che paura...ora scappo a gambe levate per una lurida sgualdrina che non sa qual'è il suo posto!>> Ribatté Adamo guardandola con aria severa. Lilith gli rispose con un'occhiata tagliente, ciò però non toccò Adamo che la colpì in pieno volto, pensando che uno schiaffo potesse confermare la sua posizione.
<<Non osare più parlarmi così!>> Aggiunse. Lilith allora lo colpì con mano aperta, nel suo gingillo, con un movimento dal basso verso l'alto in modo che lo sentisse bene.
<<Aia>> sussurrò Lucifero stroppicciando gli occhi e stringendo i denti.
Adamo si piegò sulle gambe per il dolore e Lilith ne approfittò prendendolo per la faccia.
<<Non toccarmi.>> Disse con durezza, Adamo si staccò le mani di dosso, allontanatosi mentre si massaggiava la pancia.
<<Vaffanculo!>> gridò accompagnandolo ad un gesto della mano.
Lucifero rimase completamente paralizzato, tanto che quando Lilith si riavvicinò ebbe l'istinto di scappare. Però non si mosse.
<<Grazie mille piccolino.>> Disse la donna con un sorriso così dolce da annullare tutta la situazione precendente. Gli porse la mano e Lucifero si arrampico su di essa.
La donna allora si riposò sul prato tenendo il serpente stretto a sè e coccolandolo sulla testa.
Lucifero fini nell'estasi più totale, era immerso dal profumo delle rose più belle, il tepore del suo corpo per non parlare delle sue mani, talmente delicate da sembrare felpate.
<<Non avevo ancora visto un animale come te... devo darti un nome.>> Disse la fanciulla inconsapevole, parlando a quell'animaletto.
<<Sisi tutto quello che vuoi>> pensò rilassato Lucifero mentre la donna iniziava a grattarlo sotto la sua bocca spigolosa.
<<Mi ispiri Serpente...ti piace?>> Aggiunse, dedicandogli un sorriso radioso.
<<Oh eccome se mi piace... continua.>> Penso ancora tra sè e sè il Serafino. Questo però stava iniziando a rilassarsi troppo, distratto da quella creatura meravigliosa, al punto da non poter tenere più la forma e da perdere tutte le scaglie.
In un battito di ciglia ritornò senza rendersene conto nella sua forma angelica, fluttuando mentre la donna gli grattava il collo.
<<Cos...>> Provò a dire lei perplessa, Lucifero sentendo la voce dubbiosa aprì gli occhi. Ritrovò le sue mani pallide all'aria e sobbalzò per lo spavento. Si alzò in aria di almeno 5 metri mostrando a pieno le sue ali, inconsapevolmente.
La donna rimase completamente estasiata da quella visione divina, sprigionava luce da tutti i pori, talmente radiosa da riscaldare l'aria circostante. Il suo salto mosse l'aria, causando un vento che spettinò i capelli di entrambi, alzando foglie, rametti, fili d'erba e fiori, li accolsero come presi da una danza. I loro occhi si incontrarono di nuovo.
Il buio e poi la luce, le piogge più forti, il mare agitato schiacciato dalla terra. Il fuoco che salta dalla bocca del mondo lasciando il fango e poi l'erba. Tutta la meraviglia, rinchiusa in un solo sguardo.

Nel mentre la scena veniva osservata dalle due paperelle piuttosto curiose.
<<Quuuuaack>> disse una stupefatta.
Tradotto:
<<Oddio, ci dobbiamo preoccupare?>>
<<Qua qua>> rispose l'altra tranquilla.
Tradotto:
<< Io gliela darei già.>>
L'altra paperella allora la colpì con l'ala dicendo:
<<Quuuuaack>>
Tradotto:
<<UEE!>>
Poi rimase in silenzio per qualche secondo e aggiunse:
<<qua...>>
Tradotto:
<<Succederà un casino mi sa...>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12 ⏰

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