Capitolo 2

19 3 2
                                    

Entrambi si avviarono in volo.
Lucifero non solo era il più bello tra gli angeli, ma senza che lui gli desse peso era tra i più potenti, era un Serafino, le sue ali erano forti e scattanti e il povero Gabriele a malapena riusciva a stargli dietro. L'euforia poi, non faceva altro che aumentare il tutto. Girava, rigirava, capriole piroette, il Serafino sapeva darsela alla pazza gioia.
<<secondo te cosa si è inventato ora?>> Chiese Lucifero.
<<Non ha ancora finito, lo disfa e rifà dal sorgere del sole, fidati preferiresti non doverlo sentire.>>  Rispose Gabriele il quale continuava a volare a velocità costante.
<<Capisco...spero non sia come la quinta creatura.>>
<<Gli uccelli? Ha deciso di farne alcuni che vivono nei laghi e poi volano per trovare il caldo. Buffo no? Si chiamano papere, vedessi il loro becco!>>
<<Papere...mi piace.>> Ripetè Lucifero tra sè e sè.
Tra i discussi sulla creazione di Dio...e le papere, arrivarono all'Empireo. Un via vai di ali si muoveva a destra e sinistra, Serafini, arcangeli, troni, perfino qualche cherubino riuscì a inserirsi tra di loro, tutti diretti in quella santa sede. In aria fluttuavano bancali di un bianco abbagliante con varie trame dorante, simili ai palchetti di un teatro, tutte riunite in una spirale
attorno a quello che doveva essere il "palcoscenico" ma che al momento era ancora vuoto, lasciando il cristallino piedistallo senza impronte.
<<Gabriele non c'è nessuno!>>  Disse Lucifero girando e rigirando seguendo la spirale, fino a che non trovò il posto che più gli piaceva, perfettamente al centro.
<<No! Non c'è lui... è diverso.>> Rispose Gabriele che amaramente l'aveva seguito avanti e indietro.
Si posarono sulle sedute dorate e l'arcangelo estrasse dall'taschino un blocchetto per gli appunti. Lucifero invece si spingeva verso la balconata, aspettando con ansia l'annunciazione della nuova creazione che Dio era pronto a creare. La sua sete di scoperta andava oltre qualsiasi dogma.
<<AHH non vedo l'ora!>> disse Lucifero mentre si dondolava con lo schienale avanti e indietro.
<<Come mai tanta emozione? Non mi sembravi tanto convinto alle altre...>> Chiese Gabriele ridacchiando e coprendosi con eleganza la bocca.
<<Se l'annunciazione è in ritardo qualcosa sotto ci sarà no?>> Gli rispose Lucifero con quei frangenti di luce che gli risplendevano negli occhi.
<<Non hai tutti i torti...>> Confermò Gabriele abbassando lo sguardo, poi lo dedicò nuovamente al centro della platea.
<<Si ma nel mentre ho un sacco di domande da porti! Chissà forse dovrei porle a Dio direttamente...>> Esclamò Lucifero euforico.
Gabriele roteò gli occhi azzurri e con un sorriso disse:
<<Sentiamo...>>
<<Beh oggi ho pensanto di morire ma poi mi sono reso conto che non posso morire o forse sì? Ma non so cosa significa morire perchè non ho mai visto qualcuno morire però come conosco la parole morte se non posso m->>
<<HEY TAPPETTO!>> Una voce stroncò (per fortuna) il discorso dell'Angelo, il quale sentendo quella voce (soprattutto il commento) gli si rizzarono i capelli
<< A questo lo uccido...>> Sussurrò a Gabriele il quale rispose ridacchiando:
<<Non puoi...non sai nemmeno cosa significa morire.>>
Dietro di loro vi era un altro angelo, che a passo orgoglioso si avvicinava al Serafino. Aveva i capelli biondi come l'oro che portava tirati dietro, fissati da una foglia d'acanto che aveva trovato visitando l'Eden. I suoi occhi erano quasi vitrei e sul suo viso regnava uno spiccato sorriso.
<<Michele...>> Pensò infastidito Lucifero mentre l'arcangelo gli poggiava il braccio sulla testa spettinandogli i capelli biondo miele.
<<Alette di pollo perché non ti sposti un po'...>>  Disse il Serafino aprendo di colpo le sue sei ali, spingendo così l'arcangelo dall'altra parte del palchetto.
<<Hey Hey non ti agitare guanciotte rosse...>> Ribatté Michele, strofinandosi la mano sulle spalle per rimuovere la polvere inesistente.
<<Sono qui per la lezione di oggi...>> Aggiunse
<<come tutti noi quindi non c'è motivo di agitarsi.>> Puntualizzò Gabriele dando un occhiata a tutti e due.
Lucifero sbuffò, poi tirò Gabriele verso di sé, sotto lo sguardo dubbioso di Michele.
<<Che vada da un'altra parte!>> Sussurrò
<< Ormai è qui cosa c'è di male! Poi tu sei un Serafino perchè ti turba tanto...>> Rispose
<<È antipatico, guardalo! Il principino.>>
<<Ignoralo e basta...>> Concluse Gabriele poi entrambi si rivoltarono verso l'arcangelo con un sorriso sul volto abbastanza forzato, soprattutto per Lucifero.
<<Siediti pure...ali di p->> provò a dire il Serafino ma fu interrotto da una gomitata di Gabriele
<<Michele.>>  Corresse l'angelo, indicando poi all'Arcangelo la seduta.
Vi fu qualche secondo di silenzio, come se ad ogni scoccare della lancetta le fiamme tra gli sguardi di Lucifero e Michele crescessero, separate dal povero Gabriele.
<<Allora... Lucifero che ne diresti di ripetere la domanda che mi hai posto?>> Chiese Gabriele per riempire il silenzio
<<Neanche per s->> provò a rispondere ma fu sovrastato dall'arcangelo.
<<Lucifero prima mi aveva chiesto cosa significasse morire...tu sapresti rispondere?>>
<<Morire?>> Ripetè Michele, poi grattandosi la testa rispose:
<<Ah beh... bella domanda, non ne ho la più pallida idea.>>
<<OVVIO L'HO FATTA IO>> Esclamò Lucifero alzandosi di colpo dalla sedia. Ci fu qualche ulteriore secondo di silenzio, dovuto all'imbarazzo dell'uscita del Serafino, poi entrambi gli arcangeli iniziarono a ridere rumorosamente.
<<Hey! Perché ridete?!>> Si impose Lucifero sia perplesso che infastidito, ma i due continuarono a ridere a dirotto.
In quel momento qualcuno timidamente picchiettò sulle spalle del Serafino.
Questo esitò a girarsi, prima infatti i suoi occhi caddero su i due arcangeli che in un secondo si ricomposero. Questi quasi come in una caricatura, iniziarono a sistemarsi mettendosi le mani tra i capelli o sistemandosi il papillon.
Lucifero si girò, alzando lo sguardo per incontrare gli occhi della figura molto più alta.
<<Sera! Che piacere vederti..>>
<<Ciao Lucifero, posso mettermi qui con voi?>> Chiese e il Serafino rispose con la sua solita esuberanza.
<<Altroche! Siediti pure.>>
<<Sera! Cara c'è un posto vicino a me...>> esclamò Michele dondolandosi sulla sedia e portando una mano dietro la testa con un aria sicura di sé.
<<In verità...>>
<<Sera tranquilla mettiti qui, ti passo gli appunti della scorsa volta se vuoi>> disse Gabriele battendo sulla seduta e guardando la Serafina con un radioso sorriso.
<<Lucifero posso mettermi qui?>> Chiese l'angelo indicando la seduta proprio affianco a quella dell'altro Serafino.
<<Ok>> rispose questo con grande innocenza.
Sera si tirò lievemente la gonna bianca ghiaccio, portando poi una ciocca dei capelli argento dietro l'orecchio, per liberare i grandi occhi grigi.
Lucifero si girò per qualche secondo verso di lei, senza guardarla minimamente, più che altro portando l'attenzione verso Michele e Gabriele che lo scrutavano mangiandosi le dita.
Rimasero ad aspettare qualche altro minuto, fino a quando si udì l'eco dei passi camminare sulla pedana cristallina.
Era finalmente giunto il momento.
<<Udite con attenzione che non ripeterò!>> Si sentì una voce forte e sicura.
Lucifero si affacciò alla balconata per vedere meglio, trovandosi poi schiacciato dagli altri tre angeli.
al centro della spirale c'era un angelo Serafino, il maestro di tutte le spiegazioni alla quale avevano assistito, del quale però Lucifero non conosceva il nome, non che non l'avesse detto, semplicemente non gli interessava.
<<Non c'è ancora alcuna creazione pronta per ora.>> Provò a dire ma subito fu coperto da un boato di stupore.
<<SILENZIO!>> Urlò  spazientito.
<<VI GIURO CHE NON RIPETO!>>aggiunse
<<Tanto lo dice sempre>> bisbigliò Michele.
<<La creazione non è ancora ultimata, ma ciò non fermerà la lezione su di essa.>>
<< E te pareva.>> Bisbigliò nuovamente Michele
<<taci pulcino!>> ribatté sussurrando Lucifero.
<<Come ti permetti razza di->>
<<Shh>> li mise a tacere Gabriele con l'indice poggiato sulla bocca.
<<La creazione è l'uomo! Un mammifero, ma più simile a noi... A immagine e somiglianza di Dio.>>
Il boato si fece più forte, ma questa volta il Serafino tacque. Alle sue spalle le nuvole divennero bufere che si aizzarono in cielo prendendo forma. Due sagome iniziavano man mano a formarsi, fino a raggiungere due silouette.
La prima era più rude, più spigolosa, proporzionata in ogni suo dettaglio. Si potrebbe dire perfetta, equilibrata.
Aveva spalle larghe e i fianchi stretti, sulla quale si posavano braccia forti e robuste.
Ma tutta l'attenzione di Lucifero cadde sull'altra figura, per lui, oltre la perfezione. Gentile, sinuosa, come le acque di un ruscello, era minuta rispetto all'altra, ma ricca di curve, con i fianchi ed il petto molto più pronunciati.
<<Costoro... Sono l'uomo e la donna! Capostipiti della nuova creazione di Dio...la razza umana.>>
Lucifero era incantato, la curiosità nei suoi occhi era diventata meraviglia, qualcosa di così grande non l'aveva mai visto in Paradiso. Quelle forme, quella figura gentile e sensuale lo trafisse. Sentiva una fiamma ardere in lui, zampillargli nel petto fino a fargli mancare il fiato.
<<Lucifero...tutto ok?>> Chiese Sera guardandolo perplessa, questo voltò lo sguardo verso gli altri angeli e senza riuscire a dire una parola annuì con il capo, riportando velocemente gli occhi verso quella creazione meravigliosa.
La donna...la primissima donna.

----Note autrice----

Ecco il secondo capitolo!
Puntualizzo che nella parte del discorso di Lucifero (dove parla a Gabriele della morte) ho appositamente levato la punteggiatura per renderlo più veloce e confusionario. Per il resto mi scuso per eventuali errori.
Come sempre spero vi piaccia! Baci baci e ci vediamo al prossimo capitolo.
Bye bye
-Yres

𝔅𝔲𝔯𝔫𝔦𝔫𝔤 𝔠𝔩𝔬𝔲𝔡𝔰Où les histoires vivent. Découvrez maintenant