Capitolo 4

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Il vento baciava i frutti degli alberi facendoli cadere al suolo, l'erba li accoglieva, aspettando che i semi si unissero ad essa. Ma non tutti i frutti seguivano questo corso. La nuova creatura era poggiata con la schiena su un albero, affianco ad uno di essi. Una mela rossa, lucidata dal prato bagnaticcio che solleticava la pelle nuda della donna. Questa posava i suoi occhi chiari su una piuma, presa li vicino, stringendola tra i seni con delicatezza.
<<HEYY BAMBOLINA COME STAI!!!>> L'altra creatura si avvicinò a passo sicuro, con una mano tra i capelli corti e scuri stroppicciandoli dietro la nuca.
<<Bambolina?>> Chiese la donna con aria sarcastica, lasciando l'uomo di stucco.
<< Be si bambolina, bambola, amore, come vuoi essere chiamata?!>> Rispose questo, arronzandola con un gesto della mano.
La donna si alzò avvicinandosi all'uomo e disse con un tono freddo:
<<Lilith...>> L'uomo alzò il sopracciglio e la mano portandola al viso di lei per accarezzarla.
<<Adamo...>> Ribatté lui, dopodichè intrecciò le dita nei suoi biondi capelli. I due si guardarono intensamente negli occhi.
Quelli di Adamo eran colore ambra, ed altrettanto preziosi erano quelli di lei che però lo schiacciavano con la loro intensità.
Sarà per il peso, sarà per la curiosità, che gli occhi di Adamo abbassarono il loro obiettivo, così come la mano che andò dritta a stringere quelle rotonde protuberanze del petto.
La donna spalancò gli occhi mentre lui iniziava a massaggiare i suoi seni. Questa allora con un gesto repentino lo colpì in faccia
<<COME OSI!>> Disse andandosene a braccia incrociate.
<<Eddai Lilith erano belle! Devo dargli un nome!>> Ribatté Adamo mentre la seguiva a passo svelto.
<<Dallo a quel gingillo che hai tra le gambe!>> Rispose lei.
Adamo rimase fermo, lasciando incamminare la donna, abbassò lo sguardo puntando gli occhi tra le gambe.
<<LILITH GUARDA COS'HO!>> urlò mentre studiava con attenzione il suo membro, toccandolo di qua e di là e muovendolo con qualche scatto di bacino.
<<NEANCHE PER SOGNO!>> Ribatté lei con voce forte e sicura.
Adamo però era troppo incuriosito per darle ascolto, così inizio a toccarsi leggermente.
<<MI PIACE!>> Urlò andando più veloce.
<<LILITH VIENI A PROVARE ANCHE TU>> aggiunse.

Nel mentre la papera che aveva incontrato Lucifero passo di lì poggiandosi in uno stagno poco lontano. Un'altra papera si avvicinò ad essa accompagnandola nel vedere la scena
<<QUACK>> disse la papera intimorita,
Tradotto:
<<Ci dobbiamo preoccupare secondo te?>>
<<QUACk>> rispose l'altra aggiungendo la mossa di un'ala
tradotto:
<<Macché non gliela darà mai! Sono già estinti.>>

Intanto Lilith si era allontanata da Adamo, scrollandosi le spalle per il ribrezzo.
Doveva veramente vivere con quell'uomo?
Perché doveva essere creata anche lei? Non era giusto. Al contrario di Adamo, Lilith si era già guardata intorno e mentre l'uomo giocava con il suo arsenale, la donna aveva capito il suo destino. nell'Eden tutti gli animali erano presenti in coppia, un maschio e una femmina che davano alla luce prole altrettanto feconda. Aveva osservato il suo corpo, l'aveva confrontato con gli altri e Aveva intuito la funzione di ogni sua parte, anche quelle più intime. Si poggiò sul prato stringendo la piuma tra le sue dita. Era davvero costretta a questo? Nella sua mente si ripeteva il modo brutale in cui la vita nasceva nelle altre specie e i suoi pensieri non potevano che mutare e rifletterla in quelle pose per lei spaventose. Solo la sensazione di quelle mani sul corpo la faceva tremare. Una lacrima gli scivolò sulla guancia, lei la sentì e la raccolse sul dito. Questo non l'aveva mai visto tra gli altri animali. La portò alle labbra, sapeva di sale. In quel momento volò nel cielo uno stormo di uccelli, Delle bellissime rondini. La fanciulla quindi si alzò, asciugandosi velocemente il viso e riportando lo sguardo sulla piuma bianca si ricordò del motivo per la quale si era allontanata. Così si avvicinò uno ad uno ad ogni tipo di uccello che vedeva ponendo il loro piumaggio a confronto con quell'unica piuma dai riflessi argentati, ma non trovava nulla di simile, cigni, pavoni, pappagalli, nessuno si avvicinava a quella. Che non fosse di un animale? Quali altre creature esistevano oltre a quelle che già vedeva? Cosa viveva in quel luogo oltre Dio? Che potesse lui stesso darle una risposta?
Non lo sapeva di certo. Per chissà quale fortuna proprio in quell'istante insieme agli uccelli passò un cherubino, che con le sue sembianze dolci e tenere subito colpì la donna. Aveva i capelli raccolti in riccioli castani, gli occhi color miele e le guance rosee e paffute, così come anche le membra piene di rotoli.
<<Hey! Tu! Chi sei?>! Chiese Lilith dimenando le braccia per farsi vedere.
Il cherubino la notò e volteggiando si avvicinò a lei.
<<Ciao bella signorina!>> Disse con un sorriso malizioso. Lilith rimase perplessa ciò nonostante gli chiese:
<<Questa è tua?>>
Il cherubino le volò tutt'intorno guardando la piuma con attenzione, dopodiché si strinse i piedini con le mani tozze e disse a testa in giù:
<<Nah! Sono troppo grandi per essere di un cherubino!>> Rispose ridacchiando.
<<Cos'è un cherubino?>> Chiese Lilith
<<Cos'è Lei?>> Ribatté l'angioletto.
<<Io sono Lilith.>> Si presentò la fanciulla ma il cherubino disse:
<< Cos'è una Lilith?>>
<<Sono io.>>
<<Cos'è un io?>> Chiese ancora il cherubino,
Lilith rimase attonita.
<<Bella domanda...va be' non devo rispondere io quindi va via!>> Lo respinse la donna e l'angioletto la salutò svolazzando via ridacchiando.
Questo continuò ad infilarsi tra le fronde degli alberi girando e rigirando, saltando qua e là tra un ramo e l'altro. I suoi piedini correvano veloci sulla corteccia, e le sue ali si agitavano come quelle di un 'ape che non vede l'ora di posarsi su un fiore.
Ma tra un ramo e l'altro e qualche foglia tra i capelli, cadde,finendo dritto dritto sulla testa di Lucifero che passava per di lì con ancora quegli occhi come il cielo impressi nella memoria.
<<Hey attento quando voli piccoletto!>> Lo sgridò
<<Parla il più basso dei Serafini!>> Rispose a tono il cherubino.
<<Maledetto...>> Disse sbuffando, prese un rametto da terra e glielo lanciò contro, ma questo lo schivò, beffandolo perfino con una pernacchia. Dopodiché si strinse i piedi e gli chiese:
<<Che ci fa qui un Serafino?>>
<<Nulla che ti riguardi...>> Rispose duro Lucifero, avanzando per ingnorarlo, ma questo continuò a seguirlo.
<<Dove sta andando il Serafino?>> Chiese nuovamente mentre si mangiucchiava il piede che aveva tenuto tra le mani tozze.
Se l'arcangelo Michele gli stava antipatico, i cherubini per Lucifero erano un errore di percorso. Troppo carini per essere così fastidiosi, piccole creaturine ingannevoli create probabilmente per l'immagine simpatica e non per proteggere l'Eden come di dovere. Almeno questo era quello che pensava lui.
<<Nulla che ti riguardi!>> lo cacciò via ma il cherubino era testardo.
<<Anzi che ci fai tu qui! Non dovresti fare la guardia?!>> Ribatté Lucifero ma il cherubino rispose tranquillamente:
<<Per vedere gli umani!>>
<<Dove sono!>> Chiese prontamente Lucifero girando la testa a destra e a sinistra, allora il cherubino iniziò a ridere rumorosamente.
<<Allora cerchi anche tu gli uomini... immagino la Lilith!>> Esclamò l'angioletto volteggiando in aria
<<La Lilith...?>> Ripetè Lucifero, il cherubino non rispose ma si guardò avanti. Il Serafino seguì il suo sguardo rimanendo pietrificato.
La sua pelle era candida e chiara come i petali di un fiore di pesco, illuminata da ciocche di capelli color miele che le coprivano i prosperi seni. Era alta e slanciata, con fianchi abbondanti e la vita stretta. Il suo sguardo era sublime, le sue labbra carnose, esaltate da un sorriso spettacolare. Era distesa sul prato, coricata tra i fili d'erba. (Forse troppo stanca per la ricerca)
Lucifero sentiva le gambe tremare e lo stomaco sembrava gli si rivoltasse contro, il cuore gli si era fermato nel petto.
<<Wow>> disse estasiato.
Il cherubino sorrise, poi con le piccole mani simulò di scoccare la freccia di un arco.
Aveva fatto ovviamente centro.

-----note autrice-----
Ecco finalmente il nuovo capitolo!
Penso che li pubblicherò ogni venerdì perché purtroppo la scuola mi impegna molto.
Spero vi piaccia se si non esitate a cliccare🌟
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Bye bye
-Yres

𝔅𝔲𝔯𝔫𝔦𝔫𝔤 𝔠𝔩𝔬𝔲𝔡𝔰Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang