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le giornate cominciarono ad allungarsi, e le temperature piano piano ad alzarsi, ed era una cosa che mi metteva sempre di buon umore, sin da quando ero bambina.
era ormai arrivato marzo, era ormai passato il corto mese di febbraio, portando via con sé l'aria sanremese ma anche il compleanno di Duccio, che aveva compiuto 23 anni.
il rosso non era tipo da festeggiamenti, ma io e Aurora ci impegnammo a preparargli perlomeno una torta, dato che eravamo le uniche in grado di cucinare senza mandare a fuoco un'intera casa: gli preparammo una torta tiramisù, il suo punto debole, che il ragazzo apprezzò veramente tantissimo.
gli regalai un anello con una pietra rossa, che dopotutto era il colore che lo contraddistingueva: il rubino è da sempre nella cultura mondiale una pietra apprezzata per la sua bellezza e il suo valore, il suo significato si può ricollegare alla passione, all'amore ma anche alla forza vitale, ed è anche per questo che glielo regalai.
mentre facevo questo piccolo recap mentale del mese passato, sentii bussare alla mia porta, che poi si aprì rivelando la minuta figura di Aurora.
"posso?" chiese
"certo amore" le feci spazio nel letto, dove poco dopo si sedette
"ti devo dire una cosa" cominciò quasi nervosa
"dimmi" ammetto che mi iniziai a preoccupare
"stasera andrò a dormire da Pietro e quindi ti lascerò da sola, non è un problema per te, vero?" mi guardò con i suoi grandi occhi color nocciola, i suoi occhi da cerbiatta, a cui nessuno poteva resistere
"macchè pupa tranquilla, anzi, divertitevi e passate una bella serata" le sorrisi sinceramente, ero veramente contenta che la mia amica passasse una serata in compagnia del suo fidanzato
"mi passa a prendere prima di cena, stiamo a casa sua tutta la sera, per questo dico" mi specificò
"e che problema c'è, magari chiamo Duccio e mi organizzo con lui" alzai le spalle, non avrei impedito alla mia migliore amica di andare solo perché sarei rimasta da sola
"va bene allora, mi preparo lo zaino e ci mangiamo un gelato prima che venga a prendermi il princi?" chiese appena si alzò
annuii semplicemente, mentre lei sparì nuovamente dietro la porta, mentre io scrissi a Duccio per vedere se potessimo organizzarci per vederci quella sera. il ragazzo mi rispose che era stato invitato ad una festa di qualche amico cantante del gruppo, ma a cui stava andando solo lui, e mi avrebbe chiesto a prescindere di accompagnarlo, presi la palla al balzo e accettai.
mentre aspettavo che la mia amica fosse pronta cominciai a preparare ciò che mi sarei messa quella sera: avevo deciso di mettere qualcosa di diverso dal solito, partendo dalle scarpe, sostituendo i miei comodi stivaletti con dei tacchi, che avrei abbinato con un pantalone a palazzo nero e un corsetto del medesimo colore, che mi aveva dato Aurora dicendomi che mi sarebbe stato da dio addosso.

Pietro passò a prendere Rora abbastanza presto, quindi io ebbi abbastanza tempo per farmi una doccia veloce, vestirmi e truccarmi, anche se generalmente non che ci mettessi tantissimo, infatti ero pure in anticipo.
passai un quarto d'ora buono a guardarmi allo specchio, non convinta della mia scelta di quella sera, mi sentivo come se sarebbe successo qualcosa, ma scacciai quel pensiero, ero solita ad avere paranoie ed ansie varie anche per quanto riguardava la mia malattia, il più delle volte decidevo di ignorare quei pensieri, dandogli però modo di distruggermi in un altro momento, quando si sarebbero accavallati.
guardai il telefono, e notai subito il messaggio di Duccio con scritto "sono giù", mi affrettai a sistemare i capelli e poi chiusi a chiave casa, scendendo con cautela le scale per evitare di farmele tutte di culo dato i tacchi che avevo quella sera.
uscendo dal portone notai subito il rosso con una sigaretta in bocca poggiato alla macchina, in quel momento aveva il volto di profilo e non stava prestando attenzione al mondo intorno a sé, ed io mi soffermai a guardarlo: ogni volta che succedeva il mio pensiero era sempre lo stesso, Duccio per me era la completa definizione di bellezza.
mi avvicinai a lui con cautela, notando poi che fu lui stesso ad alzare lo sguardo verso la mia direzione.
"buonasera bellissimo" lo salutai con un bacio sulla guancia
"buonasera a te" mi sorrise e ricambiò con un bacio sulle labbra stavolta
mi aprì poi la portiera, e successivamente si sistemò al lato guida.
"ti dico la verità l'idea di andare a questa festa non mi esaltava tanto" cominciò a parlare non appena mise in moto la macchina
"come mai Pi?" gli chiesi girandomi verso di lui
"mah, la gente che c'è, non c'ho molta confidenza poi, avrei preferito ci andasse Andrea, o Marco, o qualsiasi altro del gruppo che non fossi io, magari ti avrei portato a ballare la techno" disse facendomi scappare una risata per la frase finale, ma capii benissimo il suo punto di vista, poggiai la mano sulla sua non appena la ebbe sul cambio per confortarlo
"dai, se fa schifo ci andiamo lo stesso a ballare la techno" sorrisi, lui ricambiò.
arrivammo in questa discoteca, che era abbastanza lontana dal centro, ma era una zona familiare in quanto ci passavamo spesso con i ragazzi.
io e il ragazzo entrammo mano nella mano dentro al luogo, facendoci da subito investire da un odore fortissimo di alcol e di erba.
"Duccio!" lo salutò subito un ragazzo, probabilmente colui che dava la festa.
il rosso lo salutò, io lo avvisai che sarei andata a prendere da bere, il ragazzo però non volle nulla, annuii semplicemente e prima di andarmene lo avvolsi forte tra le mie braccia, avevo il forte bisogno di farlo, ma aveva un sapore strano quell'abbraccio, come se quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei fatto, scacciai il pensiero, e così mi avvicinai al bancone a prendere il mio solito vodka lemon, quando sentii una presa sui fianchi.
"chi si rivede"
non riconobbi subito la voce, dovetti girarmi per mettere a fuoco chi mi stesse parlando, rimanendo incatenata agli occhi azzurri che avevo davanti, sentii dei brividi lungo la schiena, non pensavo l'avrei rivisto.
"Marco"
eravamo sì amici, ma i rapporti si erano decisamente freddati dopo la nostra breve frequentazione, ma non gli negai di certo un saluto
"posso offrirti da bere?" chiese sedendosi sullo sgabello di fianco al mio
"solo se non metti nulla dentro il drink" scherzai, facendo ridere il ragazzo
"come mai qua?" chiese curioso non appena furono pronti i drink
"sono con il mio fidanzato" risposi diretta, era probabilmente la prima volta che chiamavo Duccio in quel modo, ma era fondamentalmente quello che era.
"il rosso dei bunker?" chiese poi, ci aveva preso
annuii semplicemente
"si vede che siete affiatati"
non sapevo cosa volesse dire con quella frase, mi affrettai a cambiare discorso
"tu sei da solo?" chiesi
"solo soletto, niente ragazza niente amici, mi hanno abbandonato tutti come puoi vedere" disse con un fare beffardo che non gli riconoscevo.
mi girai poi in cerca degli occhi smeraldo di Duccio, che però, non incrociai, e non riuscii neanche a scrutare la sua chioma rossa, era come svanito nel nulla.
ed io in quel momento mi sentivo a disagio.
avrei voluto solo Duccio.
"ti va un altro giro?" chiese poi il biondino riprendendo parola
annuii, un solo altro giro non mi avrebbe fatto male, e poi probabilmente in quel lasso di tempo avrei ritrovato il mio ragazzo e me ne sarei uscita da quella brutta situazione.

il giro che dovevo fare evidentemente raddoppiò, e poi triplicò, fino a farmi perdere il conto.
avevo sempre retto bene l'alcol, ma quella sera avevo mangiato veramente poco e ci mise veramente poco a salirmi, mi sentivo brilla senza aver fatto nulla, e non so come mi lasciai convincere a fare tutti quei giri.
Marco poi mi invitò a ballare, e anche lì, acconsentii.
all'inizio tutto sembrava normale, poi notai un po' troppa vicinanza da parte del biondo, che cercai di allontanare ma senza riuscirci, la differenza di altezza era troppa ed ero poco lucida per mettere forza, ma ero abbastanza lucida per capire che quello fosse un qualcosa che non sarebbe dovuto accadere.
con lo sguardo trovai poi Duccio, che si precipitò a prendermi, anche se con uno sguardo diverso dal solito, inorridito, e mi portò fuori, salvandomi da quella situazione.
"ma che cazzo ti salta in testa?" mi chiese non appena fummo fuori da quel macello.
"Pippi ti posso spiegare" parlai in maniera pacata e lenta
"cosa mi devi spiegare? sei ubriaca e stavi andando con il tuo ex Serena" alzò la voce
"mi aveva solo offerto un drink, evidentemente poi sono diventati di più, ma stavo cercando di staccarmi da lui, te lo giuro Du" cercai di spiegargli
"io non pensavo di conoscere questa te, ti sei lasciata trasportare così facilmente, e menomale che mi amavi" disse ridendo nervosamente per la frase finale
"ma io ti amo veramente Duccio, ti giuro che è la verità" sentii in quel momento un nodo formatisi in gola.
"sono solamente scuse Serè, ce l'avevi avvinghiato addosso, e tu ballavi tranquillamente, non mi parevi tanto sofferente"
"Duccio io ti cercavo da tutta la serata e non ti trovavo"
"io invece stavo cercando te! ero preoccupato lo capisci? ora capisci perché non volevo venirci qua? per evitare cose di questo tipo! ti facevo più responsabile di così, ma evidentemente non lo sei, e noi due non siamo compatibili"
il rosso girò i tacchi e si diresse verso la sua macchina, andandosene via.
con le lacrime che mi rigavano il viso e i singhiozzi che a tratti mi impedivano di respirare, mi diressi verso l'unico posto che si fece nitido nella mia mente: casa di Pietro.
per fortuna la discoteca distava veramente poco dalla casa del ragazzo, che viveva in qualche campagna di periferia di Empoli.
camminai fino a quando i piedi non cominciarono a farmi male, e mi maledissi per aver deciso di mettere i tacchi quella sera, non lo facevo quasi mai, e casualmente quella sera dovevo metterli. le mie lacrime di dolore interno si mescolarono a quelle di dolore fisico per via dei vari tagli che si stavano formando sulle mie caviglie, costringendomi a togliere le scarpe e a camminare a piedi nudi.
riconobbi subito la dimora del biondo, anche dalla presenza del suo bellissimo cane bianco, Sangy, che era disteso nella sua area dedicata nell'immenso prato che circondava la casa.
bussai nervosamente alla porta lasciando poi la mano scivolare sulla superficie liscia di legno che quasi mi spaccò le nocche, però dopo poco una luce mi illuminò il viso, e mi trovai davanti la figura del ragazzo, non vedendo Aurora, probabilmente era dietro di lui o era rimasta dove fosse. nessuno si sarebbe aspettato di vedermi in quelle condizioni.
"Pietro" pronunciai appena lo vidi, mi lasciai cadere tra le braccia del mio migliore amico, che mi prese al volo mentre io mi abbandonai alle lacrime, più forte di prima, attirando l'attenzione di Rora, che sentendo tutto quel trambusto venne a controllare.
"ho fatto un casino, sono un casino" continuavo a ripetere, mentre Pietro mi abbracciava e Aurora, dopo aver chiuso la porta, si unì.
"ora ci mettiamo sul divano e ci dici, ok?" mi accarezzò la schiena la ragazza, mentre io annuii tra i singhiozzi di quel pianto infinito.
mi ci volle un bel po' per calmarmi, o circa, e raccontai ai ragazzi quello che successe, facendoli restare un po' sospesi.
"scusate ora me ne vado, non volevo rovinarvi la serata" provai ad alzarmi
"tu non vai da nessuna parte, soprattutto a quest'ora" mi fermò Aurora
"anzi, innanzitutto ora quello mi sente perché ti ha lasciata da sola di notte in mezzo al nulla, poi quello che dovete risolvere se dovete risolvere tra di voi sono cazzi vostri, ma per questo è stato una merda" disse Pietro alzandosi e allontanandosi col telefono nell'orecchio, era furioso.
mi veniva solamente da piangere, non sapevo che fare.
"stai tranquilla, ci siamo noi qua, vedremo e vedrete cosa fare, ma non sei da sola" mi abbracciò Aurora
cullata da quel caloroso abbraccio, e sentendomi al sicuro in quel momento, mi lasciai andare ad un sonno, sperando che quello fosse solo un brutto sogno da cui mi sarei svegliata.

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non capite quanto io non vedessi l'ora di scrivere questo capitolo veramente

la storia si chiama nero mascara per un motivo...

in realtà neanche volevo aggiornare stanotte ma mi è venuta l'ispirazione notturna, quindi sorpresa

aggiornamento x rora vita mia (t amo)

fatemi sapere che ne pensate della storia e della piega che sta prendendo!!

vvb
sere vostra

nero mascara - piccoloWhere stories live. Discover now