4 - Il Piccolo Principe

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Ashley

Arrogante. Presuntuoso. Bambinone viziato.

Ecco questi sono i tre aggettivi con i quali descriverei quel pallone gonfiato, e siamo a quattro, di Axel Hills.

In questa giornata, che preferirei dimenticare, l'unica cosa positiva é stata la sua faccia dopo che la nuova arrivata, ovvero la sottoscritta, lo ha umiliato davanti a mezzo college, se non più.

Bè Hills, preparati. Hai dichiarato guerra alla persona sbagliata.

Ma perché sto ancora pensando a lui?!

"Ehi, tutto bene? Non hai ancora toccato cibo" mi fa notare Liv.

"Ho mangiato a pranzo" cerco di dire sorridendo.

"Ma se non sei nemmeno voluta scendere a pranzo" insiste alzando un sopracciglio.

Non rispondo.

Mi alzo, butto l'intero vassoio nel cestino ed esco dalla sala.

Il rumore delle voci ora é solamente un sottofondo ovatto.

Mi dirigo verso i dormito, i corridoi sono vuoti e silenziosi e devo dire che questa scena mi sa un po' da film horror.

Appena arrivo davanti alla porta della mia camera esito; voglio stare da sola, ma con Liv in camera sarebbe impossibile.

Torno indietro con una mezza corsetta e mi dirigo verso l'unico posto in cui potrei stare in pace e in silenzio.

Se solo mi ricordassi dov'è.

Faccio lo stesso giro sei o sette volte.

Maledetta scuola!

Sembra di essere all'interno di un labirinto che non ha vie d'uscita.

Eppure sono sempre stata brava ad orientarmi, ma in un posto fatto solo di mura e finestre, tutte uguali, lo trovo difficile.

Questo college mi farà uscire pazza: di giorno sembra di essere in "High School Musical" mentre di sera mi ritrovo catapultata in "Cube".

Okay, guardo troppi film e serie tv.

"Ahia!" esclamo massaggiandomi la testa.

Questa cretina (sí, perché uno dei miei passatempi preferiti é quello di insultarmi da sola) é andata a sbattere contro una porta.

Decido di aprirla.

L'odore di carta mi invade le narici mentre mi faccio strada tra gli scaffali della biblioteca.

Finalmente dopo mille anni l'ho trovata.

Faceva ridere solo a me, vero?

Mi fermo davanti ad un piccolo volume.

Non sembra niente di prezioso o speciale e il titolo, "Il Piccolo Principe", é inciso a caratteri d'oro leggermente sbiaditi.

Senza pensarci due volte tolgo il libro dallo scaffale e cerco un posto per sedermi, quando, ad un certo punto, i miei occhi si imbattono nel paradiso.

C'è una grande finestra che sporge leggermente infuori creando una rientranza.

Afferro il primo cuscino che trovo e mi metto seduta, appoggiandolo dietro la schiena.

Apro il libro e inizio a leggere la prima pagina.

"Quando avevo sei anni, vidi una volta una meraviglia illustrazione in un libro sulla Foresta Vergine che aveva per titolo «Storie vissute»..."

Eyes/ Nothing is as you thinkWhere stories live. Discover now