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«Joseph, possiamo parlare?» chiedo uscendo in giardino, mentre lui sta parlando con Gaia. Entrambi mi guardano, fino a quando la ballerina non si inventa una scusa per rientrare in casetta e lasciarci soli.
Io rimango in piedi, incrociando le braccia al petto. Holden continua invece ad aspirare vapore dalla sua sigaretta elettronica.
«Siediti qui» sussurra, picchiettando la mano vicino a sé. Io scuoto la testa.
Voglio una spiegazione.
«Gin per favore...non guardarmi così» mi supplica dispiaciuto.
«E allora spiegami che cazzo ti passa per la testa! Perché davvero non ho voglia di interpretare quello che fai o dici» ammetto bruscamente.
«Ma come faccio a spiegarti quello che mi passa per la testa se non lo so neanche io!» sbotta, iniziando a scaldarsi. «Quello che ti posso assicurare è che Sarah non c'entra assolutamente niente con il fatto che ho provato ad abbassare i miei muri con te» sospira, tirando su la cerniera della sua giacca dato che sono le nove di sera e l'aria inizia ad essere più fredda.
«Però casualmente dopo che mi hai proposto di far credere a Sarah che ti interessassi hai iniziato ad avere strani comportamenti» gli faccio notare.
«Ti ho già spiegato l'altro giorno in puntata il perché! Ti prego Gin, non farmi ripetere cose che per me sono difficili da esprimere» si alza in piedi, iniziando a camminare avanti ed indietro.
La cosa peggiore, è che la mia rabbia è dovuta alla preoccupazione che quei gesti non fossero sinceri.
«Mi vuoi dire che quel tuo avvicinamento così marcato fosse reale? Niente secondi fini?» domando, come se davvero la sua risposta potesse donarmi sollievo.
Holden rimane in silenzio.
«Joseph rispondimi o davvero rientro in casetta e vaffanculo» sputo acida.
«Perché vuoi sapere se sono stato sincero nei giorni scorsi?» ribatte. «Perché l'idea che lo abbia fatto solo per allontanare Sarah ti fa così incazzare?» continua, sembrando quasi infastidito.
Questa volta sono io a prendermi qualche secondo di silenzio per riflettere.
Non avevo mai sentito Holden parlarmi con questo tono. Non pensavo neanche che lo avrei mai sentito rispondere così. Perlomeno non a me.
«Senti, lascia perdere» sbuffo, volendo rientrare in casetta ma lui si para davanti alla porta, facendomi bloccare proprio davanti a lui.
«Non sei l'unica a volere una risposta Gin» mi dice, questa volta dolcemente mentre lo vedo deglutire a vuoto.
«Holden, spostati per favore» replico, evitando di risponderli. Lui mi guarda, quasi come se nom volesse lasciarmi andare ma poi lo fa, spostandosi per farmi passare.
