dalla prospettiva alla percezione

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Ogni volta che ne ho l'occasione o almeno quando la mia mente smette di torturarmi e lasciarmi prendere fiato da questo continuo loop vado sul balcone osservando da più vicino ciò che accade fuori, di tanto in tanto le persone con cui prima giocavo serenamente a pallone mi guardano con occhi diversi da altri come se in silenzio mi chiedessero perché ho improvvisamente smesso di sorridere o di giocare, sto anche crescendo effettivamente ma la cosa che più cattura la mia attenzione è che dopo un po si "arrendono" come se ormai fosse un abitudine stare lì a giocare e per quel piccolo lasso di secondo notare una persona accovacciata a gambe incrociate osservarli con la tenda leggermente spostata per non farsi vedere e non attirare l'attenzione, eppure lo fanno, mi notano lì con uno sguardo perso nei pensieri e completamente vuoto,i giorni sembrano non finire?si ebbene la mia percezione del tempo che passo in quella casa lentamente diventa invisibile e quel sottile velo che separa la notte dal giorno sparisce quando abbasso completamente la tapparella della stanza per non far penetrare i raggi di luce, non mi piace particolarmente la luce preferisco la monotonia e buio, quel buio quando diventa notte e non si riesce a dormire e fissi il nulla in silenzio, penso sia rilassante mi permette di concedere alla mia mente una pausa dal solito osservare e concentrarmi solo sui miei dubbi e pensieri anche se essi distruggono ogni fibra delle mie certezze.

Al di là della finestraWhere stories live. Discover now