Non faccio in tempo a finire la frase che Lilith mi afferra la mano, e in un minuto io e Jul ci ritroviamo in una grande stanza con le pareti di legno. Dal soffitto pendono delle luci che emanano un bagliore caldo. Su un puf a sacco rosso sta seduto un ragazzino sui dodici anni, con dei ricci capelli blu elettrico, dello stesso colore dei suoi occhi, dall'aria simpatica, che legge un libro indisturbato. Dall'altro lato un esserino minuscolo, con una lunga barba rossa, legata in una treccia sta a una scrivania a scrivere numeri su un foglio. Ha un monocolo dorato e indossa un maglione verde, la sua testa è coperta da un cappello a punta rosso. Un nano. In fondo alla stanza, si vede quello che sembra essere un'angelo di spalle. Di questa figura riesco a vedere soltanto la blusa nera e i pantaloni beige. I capelli biondi come i miei, forse un po' più scuri, sono corti a caschetto e lasciano il collo scoperto. Le ali sono socchiuse, per non intralciare, mentre con cura sceglie un titolo dalla libreria intagliata nel muro.

« Che cosa.. » Jul parla per prima sbalordita. Dove siamo?

« Non vi muovevate più, quindi ho attivato il portale per conto mio. » dice Lilith non curante, cercando qualcosa in un cassetto.

« Huh? » il ragazzo con i capelli blu alza la testa dal suo libro, attirando l'attenzione del nano e dell'angelo, che mostra il suo volto. Ha gli occhi di un marrone chiaro mirante al giallo, e un viso dolce incorniciato dalle ciocche di capelli che le ricadono sul viso. La pelle è color mattone, diversamente dagli altri che la hanno chiarissima. Carina...

« Chi...chi siete? » chiede Juliet stringendomi forte la mano. Nell'altra stringe ancora il pugnale.

« Chi sei tu! » chiede l'angelo fissando il coltello che Jul tiene in mano.

« Stai tranquilla Liz, sono mentalmente disturbate ma non cattive. » risponde Lilith con tutta la nonchalant di questo mondo, mentre guarda alcuni dei cappucci che tira fuori dal cassetto.

« Hey, non siamo "mentalmente disturbate" !» esclamo io, divertita dall'indifferenza e la freddezza di Lilith.

Accorgendomi degli sguardi stupiti dei presenti, mi schiarisco la voce per potermi presentare.

« Ehm...ciao. Io mi chiamo Sarah. E lei è Juliet » dico.

« Ciao.. » saluta Jul titubante, riponendo il coltello nella custodia che tiene attaccata alla gamba.

Il ragazzo con i capelli blu si alza dal puf e si presenta a sua volta.

« William, al vostro servizio! » fa un piccolo inchino teatrale, e sorride. Mi aspettavo tutto, ma l'inchino era l'unica cosa che non mi sarebbe mai venuta in mente. Dieci punti.

« Piacere di conoscerti will! » dice Juliet tendendogli la mano per stringergliela. Lui però la prende e gliela bacia con fare scherzoso, facendo un secondo piccolo inchino. Amore, non diventare mio nemico.

« Piacere mio mi lady! Quanti anni hai? » risponde lui con gli occhi illuminati. Cucciolo, io ti sgozzo mentre dormi-

« ...diciassette. E tu? Diecimila dimostrandone undici? » chiede Jul, anche lei scherzando, guardandolo dall'alto. Sarà alto a occhio e croce un metro e sessanta, nulla in confronto all'uno e ottanta di Jul. Anche io sono alta, ma non come Juliet o Lilith, che sarà due metri e qualcosa. L'ultima volta che mi sono misurata ero uno e sessantacinque, credo.

La ragazza dietro l'alberoWhere stories live. Discover now