La vendetta di Banette

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Nota: questo episodio vale per tutte le storie, poiché non influisce sugli eventi narrati.

Dopo la vittoria alla Lega Pokémon di Hoenn, e un festeggiamento in famiglia in cui sparirono varie bottiglie di champagne, Banette era ancora più orgoglioso e soddisfatto di Latios e Zorua, perché la foto di lui assieme ai suoi compagni di squadra e Seikatsu era stata pubblicata sui giornali dopo la sconfitta inflitta a Rocco Petri, il quale però rimase nel suo ruolo, poiché Seikatsu non aveva alcuna voglia di rimanere fossilizzata in quella posizione, preferendo diventare una Campionessa errante. Il fatto che la notizia fosse stata diffusa in tutta la regione e oltremare, fece sghignazzare Banette malignamente: i bisnipoti di Andrew, che lo avevano gettato nel cassonetto perché pensavano che lui fosse un vecchio pupazzo parlante neanche tanto forte, ora stavano a rosicare perché lui aveva dimostrato di essere abbastanza forte da poter essere membro della squadra di una Campionessa. Di sicuro, ora lo avrebbero rimpianto: con tutti gli anni di esperienza che aveva alle spalle, non poteva essere debole di certo! Però non si accorse che i suoi pensieri negativi, che gli frullavano in testa mentre guardava la luna fuori dalla finestra nella cameretta di Seikatsu, svegliarono Latios, il quale gli disse telepaticamente:"Sei stato un maestro per me e Zoro, e per certi versi anche per Seika. Non dico che sia ovvio che tu sia forte, ma diciamo che è scontato. Perché sei così crucciato?" Banette sospirò, dopo aver soffocato un urlo perché non si aspettava che Latios fosse sveglio e gli rispose telepaticamente:"Oh Arceus, stavo per diventare più Spettro di prima! Mi sa che anche tu stai diventando tipo Spettro, Drago-Jet." Latios ridacchiò molto piano, dopodiché Banette riprese:"Vedi, io sono molto rancoroso, purtroppo. Se mi si tratta male, non sono contento e non perdono. Non si tratta solo di quella volta in cui mi gettarono nel cassonetto... Quella è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma so che voi tre siete la mia nuova famiglia, non arriverete mai a farmi arrabbiare così tanto e a ferirmi in profondità!" Disse Banette allegramente, col pensiero, mentre accarezzava il muso a Latios: il Pokémon Eone era pronto ad ascoltarlo e ad aiutarlo, ma Banette lo liquidò con il discorso che Latios e Seikatsu, così come Zorua, erano ancora troppo piccoli per capire cosa stesse passando. Dopodiché Banette uscì dalla finestra, lasciando Latios da solo, il quale sospirò e tornò a dormire.

Banette non è che odiasse i bisnipoti di Andrew solo per il fatto di esser stato buttato via, ma perché la cicatrice del lutto non si era rimarginata ancora. Forse era il fatto di continuare a stare in quella famiglia che non giovava alla sua ripresa, fatto sta che era diventato più cupo del solito arrivando a ridursi un'ombra, una presenza triste e malinconica che vagava per casa, completamente diversa dai racconti che erano stati tramandati da Andrew. I figli di Andrew avevano detto che da quando il loro padre non c'era più, Banette da entusiasta, allegro e scherzoso quanto disponibile si era spento, come se la sua personalità se la fosse portata via Andrew. Infatti, i figli si rasseragnorono a lasciarlo in pace, ma i nipoti e i bisnipoti erano molto insensibili e non sembravano propensi a comprenderlo o ad aiutarlo, limitandosi a trattarlo come una specie di robottino tuttofare, ignorando i suoi sentimenti. Diedero per scontato che non fosse abile a lottare, ma era solo grazie a lui se i Pokémon selvatici aggressivi non si avvicinavano, perché la casa era vicino ad una zona pericolosa. Banette era stato maltrattato, ed essere stato buttato via senza un minimo di comprensione e aver dato tanto, lo aveva fatto infuriare: Banette l'avrebbe fatta pagare a quei marmocchi spocchiosi dopo sei anni di attesa.

Banette aveva somatizzato il suo lutto in quei sei anni con Seikatsu, sia per il cambio di ambiente casalingo, perché aveva trovato una famiglia che lo apprezzava, sia perché i suoi sentimenti e la sua personalità erano valorizzati. Però, quel senso di vendetta non lo aveva abbandonato, per cui voleva fargliela pagare a quella generazione disgraziata che aveva mancato di rispetto a lui e alla memoria di Andrew. Motivo per il quale aveva cominciato a vagare di notte da solo dopo la Lega, errando per Alghepoli alla loro ricerca. Riuscì dopo un paio di notti a trovare la discendenza, cominciando a stalkerare i membri della famiglia per capire cosa potesse fare per vendicarsi: scoprì che il padre di famiglia si era addebitato col gioco d'azzardo al casinò di Ciclamipoli; il figlio e la figlia dovevano sposarsi ma avevano amanti diversi con cui giocavano tranquillamente; la madre di famiglia era ignara di tutto ciò ma spendeva per gioielli costosi come se i soldi fossero cresciuti sugli alberi come bacche. Banette, senza farsi notare, li seguì e spiò per almeno un paio di settimane: registrò certe frasi e certi discorsi, successivamente fece sparire alcuni gioielli, le cui pietre diede in pasto a Sableye mentre altri gioielli li fece semplicemente masticare da Tyranitar, Aggron, Haxorus e Hydreigon: i denti dei quattro Pokémon li deformarono in modi diversi, facendoli sembrare presi a martellate o calpestati:"Caspita Hyde, dovresti farti vedere da un dentista! Che cazzo di dentatura hai?" Disse Banette, aprendo le fauci a Hydreigon, il quale sobbalzò a disagio e gli ispezionò la bocca fino a fondo, quando Seikatsu arrivò e vide che Hydreigon si era agitato e stava morsicando la testa di Banette:"AAAAH! STUPIDO DRAGO A TRE TESTEEE! LASCIAMI ANDARE! SMETTILA DI MORDEREEE! AAAAHIAAAA!" Seikatsu non intervenne subito, perché era molto perplessa, tant'è che prima si scambiò uno sguardo molto perplesso con Latios e Zorua, poi:"Ban, che cosa stai facendo?" Hydreigon sembrò calmarsi, quando si sentì Banette urlare e con la voce che rimbombava dalla bocca del Pokémon:"Cosa sto facendo? Mi è venuta un'insana voglia di farmi masticare la testa... SECONDO TE COSA STO FACENDO?! STO SCEMO HA COMINCIATO A MORDERMI MENTRE GLI STAVO CONTROLLANDO I DENTI SMINCHIATI CHE HA!" Seikatsu ordinò a Hydreigon di sputarlo:"Hyde, sputalo. Non è un giocattolo." Hydreigon obbeddì e con un verso docile chiese scusa, sputando Banette ricoperto di bava:"Mi sa che hai un dente incarnito o comunque qualcosa di strano. Bleah! Bava di dragozzo idrozzo! No! Pupilla non metterci la testa dentro!" Seikatsu stava controllando la bocca di Hydreigon e vide un pezzettino di metallo incastrato:"Ha un pezzettino di metallo! Ecco perché ti ha morso! Ma che hai masticato? In ogni caso, ti porterò dal dottore dei Pokémon. Andiamo adesso, anche perché effettivamente hai qualche dente storto." Hydreigon era più terrorizzato da un pugno in testa di Seikatsu che da un Magibrillio, motivo per il quale si trattenne a non morderla. Banette non li seguì, usando la scusa che dovesse lavarsi, cosa che effettivamente fece, ma poi tornò al suo lavoro, senza sapere che Seikatsu era andata solo con Latios a portare Hydreigon e che Zorua era rimasto a casa:"Ban, cosa stai facendo con quel registratore?"-"AAAAH! Ma da quand'è che tu e Latios sapete essere così furtivi?! Sono io lo Spettro, non voi due!" Zorua ridacchiò:"Ih ih ih! Hai la coscienza sporca! Ci stai nascondendo qualcosa! Cosa devi fare? Per caso, è una sorpresa per Seika?" Zorua chiese sorridendo, scodinzolando leggermente, ma Banette sospirò tristemente:"No volpino, purtroppo no. Devo mandare in disgrazia quella famiglia che mi ha buttato via. Non sto facendo una bella cosa, è che proprio non riesco a darmi pace. Sono sei anni che ci provo, ma è passato troppo tempo e voglio stare meglio. Non farla passar liscia è una caratteristica che tutti noi tipi Spettro abbiamo. Non è solo mia, quindi aspettati che altri amici spettrali che abbiamo siano come me: vendicativi, che non si daranno mai pace se non portano a compimento ciò che li tormenta." Zorua abbassò le orecchie, tristemente:"Oh, pensavo fosse qualcosa di carino per la nostra Allenatrice, dato che lei è stata disposta a tirarci fuori dalla brutta situazione in cui abbiamo rischiato di cadere e affondarcisi. Non pensi che sarebbe carino farle un pensierino per ringraziarla?" Banette sospirò, mentre maneggiava con i suoi schemi per attuare la mossa migliore da sferrare per rovinare tutto quanto:"Io mi sdebito facendo da baby-sitter e tuttofare in casa. Non ho mai sopportato di essere un peso, però sì, potremmo farle un regalo dopo che avrò mandato all'aria questa famiglia spocchiosa." Zorua sospirò:"Non vorrei che la tua vendetta rovini anche il bello che hai adesso." Banette si immobilizzò e guardò il suo taccuino con i suoi appunti e scarabocchi: cosa stava facendo? Si voleva vendicare, però Zorua aveva ragione, perché la sua vendetta poteva diventare un'ossessione tale da diventare un'arma a doppio taglio: rovinare una famiglia poteva diventare anche la sua di rovina. Banette lasciò andare un lungo respiro:"Hai ragione volpino. Organizziamo una festa per la pupilla, per la nostra vittoria. La torta la faccio io, assieme anche a sua mamma. Però lo faremo da domani, perché stasera manderemo a monte un'intera famiglia." Zorua inclinò la testa:"In che senso manderemo?" Banette lo prese di forza, stringendolo con il braccio attorno al collo, sorridendo:"Nel senso che mi aiuterai, piccolo volpino! Con le tue illusioni e la tua furtività, sei il compagno migliore!" Zorua era scettico:"Ah, davvero? Adesso vuoi il complice?" Banette sospirò:"Sì, perché adesso sai fin troppe cose, quindi ti devo portare con me." Zorua annuì:"D'accordo. Accetto per la torta, altrimenti avrei declinato tutto."-"Ottimo, ti potrò corrompere col cibo! Eh eh eh!"-"Parla quello che venderebbe sua madre per un Lavottino!" Banette smise di ridere:"Volpino, non fare Latios. Ho già lui che legge nel pensiero." Zorua ridacchiò e Banette lo lasciò andare.

Latios, Banette e Zoroark: un trio caoticoWhere stories live. Discover now