cap. 10

14 2 0
                                    

Allison

Oggi finalmente torno a scuola, il dottore mi aveva consigliato di stare a casa la settimana scorsa e così ho fatto.

"Nella vita ci possono essere momenti si e momenti no, tu li devi affrontare sempre, perché fanno parte della vita.
Quando starai male ti dovrai rialzare e non appena lo farai sarai già più forte di prima, perché non é vero che il dolore ti rende debole, anzi ti rende più forte"

"Ormai é passato e devo andare avanti" continuo a ripetere tra me e me.
Ripenso alle parole di mio padre e nel frattempo preparo lo zaino.

Siamo a novembre e il freddo si inizia a sentire, quindi opto per dei jeans semplici e una felpa col cappuccio nera.
Scendo le scale con già lo zaino nelle spalle e noto mio fratello che sta finendo di bere il suo latte con tutta la calma del mondo nonostante siano le 7:45.
<<Buongiorno sorellina>>
<<Giorno, muoviti che facciamo tardi>>
Lui controlla l'orario nel telefono e spalanca gli occhi per poi iniziare a sparecchiare. Prende le sue cose e usciamo di fretta e furia dalla casa.

Tempo di arrivare a scuola e salutare i nostri amici suona la campanella e ci dirigiamo a lezione.

Finite le prime due ore io e Olly ci dirigiamo nel corridoio alla ricerca di Kai e Chris.
<<Ti fa male?>> Mi domanda di punto in bianco lei.
<<A volte e non molto>> rispondo sincera sforzando un sorriso per rassicurarla.
<<Eccovi!>> Esclamo non appena intravedo i ragazzi.
<<Dai che tra un po' si pranza!>> Esclama pieno di gioia mio fratello alquanto affamato.
<<Si tra due ore>> risponde Chris e sorrido nel vedere la faccia disperata di mio fratello.
Mi guardo intorno mentre i miei amici sono intenti a parlare e scorgo due occhi in particolare che mi stavano già guardando. Appena incrocio il suo sguardo rabbrividisco.
Bryan avanza nella mia direzione con grandi falcate mentre io mi stringo nelle spalle.
<<Ciao>> saluto io appena me lo ritrovo davanti. Lui però sposta lo sguardo da me ai miei amici, faccio lo stesso e noto che ci stanno guardando.
Bryan mi agguanta il gomito in malo modo e mi trascina dentro l'infermeria.
Io intanto continuo a sbraitargli contro ma non sembra nemmeno sentirmi, mi sta ignorando?

<<Ma io dico ti é andato di matto il cervello? Perché mi hai portata qua? Bastava solo allontanarsi di qualche metro!>> Sbotto mentre lui si chiude la porta alle spalle.
<<Ciao anche a te>> mi saluta cercando di trattenere un sorriso.
<<Ti avevo già salutato>> dico indispettita, incrociando le braccia al petto.
<<Lo so, infatti lo sto facendo io adesso>> alzo gli occhi al cielo e lui accorcia le distanze. Si chinò all'altezza del mio viso e rimasi immobile data la distanza che ci separa.

<<Non eccitarti troppo>> dice con voce roca sussurrando vicino al lobo. Mi scanso da lui e arretro di qualche passo fino a sbattere contro il muro, lui ne approfitta per avanzare nuovamente nella mia direzione. Data la sua altezza per incrociare i suoi occhi dovetti alzare di poco la testa.
<<Quando hai finito di sparare cazzate fammelo sapere così me ne vado via>> 
<<Perché non lo fai?>> Sussurra lui spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Cosa?>> Chiedo quasi spaesata.
<<Andartene, perché sei ancora qua se non mi sopporti e se sparo cazzate?>> Dice con un sorriso malizioso mentre si lecca il labbro inferiore. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, ormai é un abitudine farlo in sua presenza.

<<Fottiti Bryan e dimmi cosa vuoi>> vado al punto. Impiega un po' di tempo prima di rispondermi e mi accarezza la gote delicatamente, resto incantata dal suo gesto e rabbrividisco al suo tocco.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 22 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Our love Where stories live. Discover now