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mi diressi verso l'uscita e iniziai a correre.
scesi le scalette e saltai gli ultimi due scalini.
<< se non mi slogo una caviglia oggi non mi succede più>> commentai per cercare di tirarmi su il morale, dovevo aiutare jo non piangerci insieme.

corsi verso la sala Relax, scivolai per frenare, mi aggrappaia alla maniglia della porta e la aprii.

<< jo!?>> lo chiamai. rimasi in ascolto ma niente.
<< Sono Amy>> dissi ma ancora niente.
entrai veloce nel bagno ma era vuoto.
è in casetta.

uscii dalla sala Relax e mi misi a correre verso la casetta.

<< una maratoneta professionista>> dissi. nei momenti difficili, faccio sempre battutine per cercare di far ridere me o le persone in essi. non so se sia un pregio ma fa parte del mio carattere.

feci le scalette d'entrata ad una velocità che se fossi caduta non avrei più ballato in vita mia.
aprii la porta e mi diressi nella camera blu.
<< jo?>> lo chiamai e questa volta sentii l'acqua scorrere nel bagno.
l'ho trovato.

chiusi le due porte della camera così anche se fossero tornati gli altri non sarebbero entrati.

andai verso la porta.
<< sono Amy>> dissi dando dei colpetti alla porta con la nocca del dito indice.
non disse niente, si sentiva solo l'acqua scorrere.
<< dammi un segno di vita o mi devo preoccupare>> dissi alzando la voce così che mi sentisse.
lo sentii trattenere una risata.
<< grazie apprezzo lo sforzo >> dissi sarcastica
<< apri la porta per favore? >> chiesi
nessuna risposta.
<< se non vuoi uscire, almeno fammi entrare>>
nessuna risposta.
<< ho un estrema necessità di darti un abbraccio>> confessai.
che stupida.
lo sentii di nuovo trattenere una risata.
<< eii non farmi usare le maniere forti>> dissi
<< perchè butteresti giù la porta?>> mi chiese, dalla voce si sentiva che stava ancora piangendo
<< no caro, userei il nostro codice >> dissi

avevamo una regola che se uno dei due in un momento come questo, parlava del codice l'altro doveva per forza acconsentire al conforto che l'altra persona voleva offrirgli. in questo caso il mio era riferito all'abbraccio.

ci fu silenzio poi sentii la serratura scattare.

aprii la porta con cautela ed entrai, richiedendola alle mie spalle.
jo mi dava le spalle, chiusi il rubinetto.

si andò a sedere per terra e io mi misi di fianco a lui.
non dissi niente appoggiai solo la testa sulla sua spalla.

misi la mano nella tasca della mia felpa ed estrassi un pacchetto di fazzoletti e gliene passai uno.

<<grazie>> disse prendendolo per ripulirsi un attimo.
<< figurati sono qui per questo>> dissi
rimanemmo in silenzio qualche altro secondo.

<< vi ha lasciato andare?>> chiese riferendosi a Rudy.
<< no sono corsa via>> confessai
<< come corsa via?>> lo sentii girarsi a guardarmi, potevo immaginare che faccia avesse.
risi.
<< avevi bisogno di me>> dissi solamente.
lui non disse niente ma mi mise un braccio attorno alle spalle
<< grazie per essere sempre dalla mia parte>> lo guardai
<< servono a questo gli amici>> dissi lui mi guardò in un modo strano
<< si gli ... amici>> mi fece un sorriso tirato e poi guardò davanti a sé appoggiando la testa al muro.

restammo in bagno per non so quanto tempo, ma si erano già sentiti gli altri tornare.

<< stai pensando troppo>> dissi
<< ti va di->>
<< non mi va di uscire>> disse lui senza farmi finire la frase
<< lasciami finire>> protestai tirandogli una manata sulla spalla amichevolmente.
facendoci ridacchaire entrambi
<< mi scusi>> disse
<< stavo dicendo, ti va di giocare a sasso carta forbice?>> fu la prima cosa che mi venne in mente per distrarlo.
mi guardò scioccato.

giocammo per qualche minuto.

<< non è giusto vinci sempre tu>> protestai
<< mi lasci vincere >> disse
<< ti piacerebbe, ma non è vero>>
mi guardò come per dire che stavo mentendo.
<< cambiamo gioco>> dissi
<< a che vuoi giocare ?>> mi chiese
<< a lupo mangia frutta >> dissi la prima cosa che mi venne in mente, non volevo che tornasse a pensare a quello che era successo in studio.

mi guardò poi rise.
<< che ti ridi>> dissi
<< no niente>>
<< vai inizia tu>>
<< non so come si gioca >>
lo guardai confusa.
<< non ci hai mai giocato?>>
<<no>> mi rivelò

gli spiegai le regole in modo veloce.

<< capito?>> chiesi
<< si diciamo>>
<< vai inizia>> dissi ridacchiando.
<< toc toc... che cosa imbarazzante >> disse ridendo.
finalmente, sto riuscendo nel mio intento, mi renderò ridicola ma fa niente.
<< chi è?>> chiesi
<< il lupo mangia frutta>> disse cercando di rimanere serio ma scoppiammo a ridere entrambi.
<< che frutta vuoi?>> chiesi io
lui iniziò ad elencarmi qualche frutto, ma per ora non aveva ancora indovinato quello che stavo pensando.

<< non siamo per niente telelatici>> concluse lui.
<< non ti impegni abbastanza>> dissi
<< continua>>
<< ma li ho detti tutti>> protestò lui
<< no altrimenti lo avresti indovinato>>
mi guardò con gli occhi a due fessure.
<< mmh fammi pensare... se lo hai scelto vuol dire che ti piace, oppure è quello che odi di più ... è qui le opzioni sono troppe e alcune le ho già dette... che gioco complicato per essere per bambini>> disse facendomi ridere
<< che scemo che sei >> dissi ancora ridendo
<< no ci sono!>> aveva detto così per le ultime cinque volte.
<< vai>>
<< il kiwi... perchè ne sei allergica>> disse
sorrisi. << si>>
<< che scemo potevo pensarci prima>>
<< eh la vecchiaia >> gli dissi dandogli una pacca sulla spalla
<< senti da che pulpito viene la predica... bimba >>
feci finta di offendermi
<< bimba a chi?>> chiesi avvicinandomi a lui
<< a te scema>> disse

mi alzai e sotto al suo sguardo confuso, aprii il rubinetto e lo schizzai.
lui protestò.
si alzò e mi venne vicino e mi prese i polsi
<< la bimba sa difendersi>> concluse lui.

ci guardammo negli occhi per qualche secondo.

fu lui il primo a parlare, prima si schiarì la voce<< mi devi ancora un abbraccio>> disse
<< vero>> ricordai
lui mi lasciò i polsi ed aprì le braccia, mi ci fiondai dentro.
appoggiai la testa nell'incavo del suo collo.

<< grazie per aver fatto la scema solo per farmi ridere >> mi disse
<< sempre al suo servizio piccolo Holden>> feci ridacchiare entrambi.
mi spostai leggermente, il giusto per guardarlo negli occhi.
<< ricorda le parole di questa scema, ci perdono loro a non starti accanto>> dissi
mi baciò la fronte.
<<mi basta che ci sia tu>> disse.
gli sorrisi e lui fece lo stesso.
ritornai ad abbracciarlo.
sentii una strana sensazione di calore nel petto, non mi era mai successo prima. anche il mio stomaco sembrò strano. cosa mi sta succedendo? sto male?

sai di nuvola || holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora