3

334 12 0
                                    

fui io a scogliere l'abbraccio.
<<ti porto qualcosa da mangiare?>> chiesi.
di sicuro gli altri avevano già mangiato.
lui per risposta alzò le spalle.

<< vado a fare della pasta per entrambi>> dissi guardandolo.
lui alzò lo sguardo nel mio.
<< mangiamo qui insieme >> non capii se fosse una domanda o una affermazione ma annuii ugualmente.
gli misi una mano sul braccio, gli feci un sorrisetto e aprii la porta.
<< torno appena è pronta allora>>.

uscii dalla camera blu e mi ritrovai piano piano tutti gli sguardi dei ragazzi nella mia direzione.
ora vi interessa come sta?
sulle scalinate c'erano alcune delle ragazza che bisbigliarono.
Gaia mi guardò dispiaciuta.

mi diressi ai fornelli e misi una pentola con l'acqua sul fuoco.
fu quando presi il sugo che nel voltarmi mi ritrovai Giovanni affianco, sobbalzai.
<< come sta?>> mi chiese diretto e preoccupato
<< come vuoi che stia Gio >> gli dissi alzando le spalle.
posizionai la padella sul fuoco. ci misi il sugo e aspettai che iniziasse a scaldarsi.

sentii Giovanni sospirare.
<< non vuole parlare con nessuno vero?>> mi chiese
<< no>> risposi solamente.
<< per favore mi prendi una scatoletta di tonno nella dispensa>>
lui si girò, la prese e gentilmente la aprì e la sgocciolò nel lavandino passandomela già pronta per usarla.
<< grazie >> dissi prendendola e versandola nella padella con il sugo.
<< è il minimo che possa fare >> mi rispose.

rimanemmo lì in silenzio davanti ai fornelli.
quando l'acqua iniziò a bollire fu lui a mettere la pasta.

dopo qualche secondo mida si avvicinò e si dirise al frigo e prese un succo che si versò nel bicchiere.
<< che fate ?>> chiese disinvolto.
<< schifo>> risposi sarcastica, mi fa innervosire quando fa così.
Giovanni trattenne una risata.
<< va bene ... come sta?>> mi chiese
<< non penso ti importi >> risposi fredda.
il modo in cui si è comportato nei confronti di Joseph non mi piace per niente.

mida sospirò rumorosamente.
appoggiò con veemenza il contenitore del succo sul tavolo.
<< va bene, senti mi dispiace ok, forse sono stato->> non lo lasciai finire
<< non è a me che devi chiedere scusa>> dissi per poi mescolare la pasta.

penso che Giovanni gli disse qualcosa perchè lui se ne andò senza dirmi altro.
forse ho esagerato, ma non mi piace quando fa così.

alzai lo sguardo, in lontananza vidi le ragazze continuare a bisbigliarsi cose.
magari anche alle mie spalle, questo mi ferì. non ho mai fatto amicizia con facilità e con alcune di loro pensavo che avessimo un legame più stretto di quello che loro ora facessero trasparire.

forse Giovanni lo capì, credo dal mio sguardo. mi posò una mano sulla spalla.
non disse niente, ma capii che mi fosse vicino.

era oggettivo Joseph faceva poche pulizie ma non per questo doveva essere messo in croce. il suo lo faceva e per me era abbastanza. non è possibile che tutto quel casino lo abbia fatto una sola persona.

quando la pasta fu pronta la scolai, Gio mi fornì due piatti, divisi le porzioni e prima di andare via, misi apposto tutto.
sembrava che non ci fossi mai venuta in cucina.

<< ti serve una mano?>> mi chiese Gio quando presi i piatti in mano.
<< no tranquillo faccio da sola>> iniziai ad avviarmi ma dopo due passi mi voltai verso di lui, mi guardò confuso.
<< grazie per avermi tenuto compagnia >> dissi
lui sorrise << è stato un piacere >> mi rispose.

passai di nuovo davanti al gruppo delle ragazze sulle scalinate.
non le guardai.
aprii la porta della camera blu con il gomito ed entrai chiudendomela alle spalle con tanta velocità che rischiai di far cadere un piatto.
sospirai, la situazione con le ragazze mi dava sui nervi.

posai lo sguardo su Jo che già mi stava guardando un pò preoccupato.
ma lasciò correre, mi fece segno di sedermi di fianco a lui che era seduto sul suo letto.
così feci, successivamente gli passai uno dei piatti.
<< ti sei dimenticata le forchette >> mi disse
lo guardai spaesata, non ci stavo pensando, aveva ragione, le ho dimenticate.

bussarono alla porta.
ci guardammo e poi guardammo la porta.
entrò Giovanni.
<< hai dimenticato queste >> disse sventolando le due forchette che teneva in mano.
me le passo e gli feci un sorriso.
guardò jo e gli diede una pacca sulla spalla.
<< mi dispiace >> disse.
Jo gli fece un sorriso tirato.

Gio uscì lasciandoci di nuovo soli.

<< prima mida mi ha chiesto di te>> dissi guardando il piatto
<< e tu che hai risposto?>>
<< gli ho detto che non doveva chiedere scusa a me e poi lui se ne è andato >> dissi spostando con la forchetta la pasta. non avevo molta fame in realtà.
jo invece mangiava con gusto, gliel'ho preparata apposta sapendo che gli piacesse.

<< che hai?>> mi chiese
<< niente tranquillo>> ha già i suoi problemi a cui pensate non voglio che si sorbisca pure i miei.
<<guardami >> disse
alzai lo sguardo nel suo.
<< dimmi cosa ti preoccupa >> mi disse
sospirai.
gli raccontai delle ragazze.
<< non ti preoccupare, come mi disse una persona saggia, ci perdono loro a non starti affianco>> mi rispose con la stessa frase che gli avevo detto io poco prima.

mi fece sorridere.
era vero.

iniziai a mangiare con lui.

<<alla fine il terzo inedito come sta andando?>> gli chiesi
<< non malissimo ma neanche alla perfezione >> mi confessò
<<capisco>> dissi continuando a mangiare.
<<quando è pronto sarai la prima ad ascoltarlo>> disse
lo guardai, lui guardava il piatto.
<<che onore, grazie >> sorrisi
<<grazie a te... bimba>> mi prese ancora in giro per poco fa.
<<mi prenderai in giro per molto?>> chiesi divertita
<< per tutta la vita >> mi rispose
<< questo significa che mi trovai sopportare per un bel pò >> dissi ridacchiando
<< significa anche che la passeremo insieme >> mi rivelò.
non l'avevo pensata in questi termini finché non me lo disse.
mi bloccai, lo guardai, lui guardava me.
<<questo è ovvio piccolo Holden>> risposi, lui sorrise.
<< anche tu non scherzi con sti nomignoli>>
<<hai iniziato tu>> dissi scherzosamente.

finimmo di mangiare.

<<dammi va prima che dicano che ti sfrutto per lavare anche il mio piatto>> disse alzandosi e tendendo una mano verso di me in attesa dall'oggetto.
<<sicuro di voler andare te?>> chiesi
<<hai visto che ore sono? saranno fuori a fumare o in camera>> mi rispose.
<<ok>> risposi titubante.
lui usci dalla camera.

sai di nuvola || holden Onde histórias criam vida. Descubra agora