restart (1)

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|Finirá anche la notte più buia
e sorgerá il sole|
(Victor Hugo)

Quanto tempo é passato? Mesi, mesi dall'ultima volta che sono riuscito a chiudere gli occhi la notte senza la paura, senza sentirmi osservato, e senza svegliarmi ansimante per il fiato corto.

Sette, secondo dei ricercatori, sono le ore minime di riposo notturno necessario.

Due, quelle in cui riesco davvero a dormire, nelle notti in cui sono fortunato, da ormai più di tre mesi.

Il trasferimento che secondo la vecchia mi avrebbe aiutato, non é servito ad un emerito cazzo, non mi ha fatto dimenticare, non mi ha fatto dormire meglio la notte, e non ha fermato i regolari attacchi di panico.
Lei dice che ho solo bisogno di più tempo, e non ho mai sperato così tanto che quella vecchia megera con cui litigo costantemente avesse ragione.

Questa notte non é diversa dalle altre. Incubo, risveglio improvviso, fiato corto, mani tremanti, vista appannata.
Il ciclo che mi tormenta ormai tutte le notti, senza mai un eccezione, a cui non so mettere un freno.

Prima di quella notte non ho mai avuto problemi a dormire, avevo le mie abitudini notturne, andavo a dormire alle nove, mi svegliavo alle cinque, facevo una corsa mattutina e cominciavo la mia giornata.
Finché tutto non é stato stravolto.

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La nuova casa in cui ci siamo trasferiti non é male.
Sulla sinistra dell'ingresso cé un appendiabiti nero molto elegante e al suo fianco un piccolo mobile con un vassoio per posarci le chiavi, una foto di famiglia e una foto che ritrae un me di cinque anni con qualche dentino mancante.
Imbarazzante, non capisco perché quella vecchiaccia continui a tenerla.
Sulla sinistra c'é la porta che conduce alla cucina, con un tavolo in marmo per sei persone, e delle sedie nere incredibilmente comode, i mobili sono di un grigio cosi scuro che sembra quasi nero e il piano cottura ad angolo fondamentale per quella megera di mia madre.
Alla sala si accede dalla cucina, a dividerli c'é una specie di muretto che arriva ad altezza del mio fianco, un altra specie di muro parte dal soffitto e nella zona in cui si passa per arrivare alla sala cé un arco, ad unire questi due muretti ci sono delle lastre di vetro.
La sala é spaziosa, cé un divano grigio a tre posti e ai lati di questo due poltrone del medesimo colore, davanti invece cé un tavolino in vetro. Dal lato opposto della sala c'é la parete attrezzata con al centro, fissata al muro, una televisione di grandi dimensione. Dalla sala si può anche accedere al piccolo balcone, che scendendo pochi gradino porta al giardinetto presente all'esterno.
Tornando in corridoio sulla destra c'è un altro corridoietto il cui unico scopo é dividere le due stanze e il bagno.
Camera mia é sulla sinistra, l armadio é nero ed appoggiato sul muro a destra, con al suo fianco uno specchio di quelli che si appoggia a terra un po piu alto di me. Sulla parete sinistra invece cé una grande libreria con tutti i miei libri, sia quelli di scuola, tutti ammassati nel ripiano più basso, che quelli che leggo per mio hobby personale accuratamente riposti per genere. Al centro, sulla parete di fronte all entrata cè un letto di una piazza e mezzo con sopra una bacheca in sughero dove sono fissati con delle piccole puntine le cose piu svariate, dai biglietti del cinema del mio film preferito alle foto con il mio migliore amico. Ai due lati del letto ci sono due piccoli comodini, sul destro cé sopra il libro che sto leggendo attualmente, una lampada da notte e una sveglia, il sinistro invece é ancora vuoto perché onestamente parlando non so che cazzo metterci.
Nella parete di fronte al letto infine c'é una scrivania bianca molto semplice che uso per studiare, su cui sono poggiati un computer e una stampante, al di sopra della scrivania é presente una TV fissata al muro di medie dimensioni.
La camera dei miei creatori é una camera come quella di qualsiasi altro cazzo di genitore, anonima.
Il bagno non ha granché di speciale e la cosa migliore si può considerare la vasca dalle dimensioni leggermente più grandi rispetto a una classica.

fermati, respira, riparti (Bakudeku)Where stories live. Discover now