la figlia di vox, il demone Tv era stata rapita sei anni fa'.. fino a quando..
\\hola, spero che questa storia vi piaccia, è incentrata tutta su hazbin hotel, ma soprattutto le tre vees, buona lettura ✨\\
dopo svariate ore a trovarmi vari vestiti con velvette avevamo trovato quello perfetto era rosso chiaro con una cinta ciano, delle maniche gonfie anch'esse ciano ed un cappello rosso che assomigliava a quello di valentino poi sul collo una bellissima sciarpa che dava volume al tutto, mi sentivo una principessa..
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------ (qusi tutti i disegni che ci sono in questa storia sono fatti da me) ------- velvette era una stilista! in tutti i sensi, fin da quando ero piccola la ammiravo creare abbinamenti perfetti!
dopo poco uscì dalla stanza e velvette mi squadrò dall'alto al basso come se avesse appena fisto un fantasma Ve : o... mio.. dio! quest'abito è fatto per te! lo puoi tenere, io non l'ho mai messo velvette ridacchiò per poi ritornare a guardarmi sorridendo Ve : andiamo a farlo vedere a tuo padre! seguì velvette sorridendo, non potevo credere di essere passata da non avere niente per cui ridere a ridere per tutto! finalmente ero a casa, e non vorrei mai più andarmene da qui.. velvette mi fece strada verso la sala centrale, quel posto era gigante! appena spalancata la porta trovammo valentino seduto al tavolo del mini bar che era a lato della sala anch'esso cominciò a guardarmi sorridendo Vl : tesoro! ma che bellezza val mi sorrise ironicamente ed io ricambiai voltandomi poi verso velvette che aveva costantemente quel suo ghigno sulla sua faccia Ve : e pensa che è lo stesso vestito che TU stavi per buttare valentino ridacchiò in silenzio Vl : vel! non puoi dirmi che a te stava bene, su! velvette guardò male valentino per poi spingermi verso il corridoio dove doveva essere mio padre appena sulla soglia del corridoio sentì la voce di mio padre che parlava con qualcuno, mi bloccai, riconobbi subito la sua voce... vox : ma vaffanculo, chi ti credi di essere? non ti conosco nemmeno e tu mi vieni a parlare di mia figlia, che in oltre è appena tornata? fermai velvette che iniziò a guardarmi incuriosita ?? : dai sù vox, conosco tua figlia molto di più di quanto potessi, vorrei solo vederla, è passato anche fin troppo tempo da quando è scappata vox : scappata? cosa stai dicendo scusa? il ragazzo si bloccó di scatto quando mi vedette ?? : vanya!! eccoti, perché sei scappata così senza preavviso?? mio padre spalancò gli occhi capendo la situazione, io iniziai a tremare indietreggiando pian piano da quella figura.. mio padre lo prese per un braccio spingendolo fuori e con degli occhi pieni di rabbia iniziò a parlare glitchando vox : QUINDI SEI TU? TU! HAI RAPITO MIA FIGLIA? velvette si mise davanti a me e valentino corse nel corridoio sentendo vox urlare mio padre cercò di prendere il mio rapitore per il collo valentino rimase spiazzato dalla scena per poi correre verso vox Vl : con che faccia ti presenti a casa NOSTRA? val aprì le sue ali e cominciò ad avanzare verso di loro, il ragazzo sfuggì dalla presa di mio padre e in qualche modo riuscì a scappare vox : TI GIURO CHE SCOPRIRÒ DOVE TI NASCONDI E NON RESTERÀ NEANCHE UNA BRICIOLA DI TE valentino cercò di calmare mio padre che sembrava stesse per esplodere ed io ero lì in piedi, piangendo.. velvette cercò di dire qualcosa ma senza sapere cosa rimase in silenzio mio padre si girò verso di me e mi guardò triste vox : vanya... guardai mio padre in lacrime e corsi nella mia stanza chiusi la mia porta a chiave e caddi sul pavimento rannicchiata dietro la porta potevo sentire mio padre salire per le scale insieme a velvette mentre valentino rimase giù arrivati alla mia porta mio padre bussò aspettando una risposta e poi iniziò a parlare con una voce bassa e calma vox : mi dispiace vanya... non volevo riportare alla tua mente certi ricordi.. so che non sei arrabbiata con me, ma con lui, e so anche che vorresti restare sola per adesso, ma io e gli altri ti aspetteremo giù, quando troverai le parole ci racconterai qualcosa... va bene? non risposi.. sentì mio padre allontanarsi prendendo un grosso respiro per poi scendere velvette bussò alla mia porta Ve : hey.. vuoi parlare? mi alzai e aprì la porta con un po' di esitazione velvette aprì la porta trovandomi in lacrime per poi abbracciarmi Ve : non sono una tipa di abbracci però credo che tu ne abbia bisogno.. si fece strada entrando nella stanza Ve : allora.. parla.. guardai velvette tremando e mi avvicinai al mio letto sedendomi velvette mi guardò dispiaciuta e poi ricominciò a parlare Ve : va bene.. sarà per una prossima volta, forse però dovresti spiegare una minima parte anche a tuo padre... è preoccupato per te vanya.. guardai velvette per poi alzarmi di nuovo Van : andiamo... mi incamminai verso l'uscita della mia stanza e scesi le scale, guardai vel seguirmi e poi mi affacciai nella stanza dove mio padre e Valentino mi stavano aspettando mio padre mi guardò, aveva gli occhi lucidi e aveva palesemente appena pianto mi avvicinai a lui e mi sedetti valentino mi guardò e poi guardò vox non dicendo una parola Van : ecco...