Istinto

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Dream pov

La caverna è fredda, ogni secondo sempre di più. 

La nebbia è sempre più fitta, la notte sempre più buia, l'esterno è ormai invisibile, solo buio. 

Dormire è impossibile, soprattutto per la paura di morire congelato. 

Il silenzio è così assordante da mettermi ansia, l'unico rumore è quello del fruscio delle foglie che ogni tanto passa sul tetto della mia piccola caverna. 

D'improvviso sento dei rumori diversi, impugno immediatamente la mia lancia "fai da te"

"passi" penso, ma non sono dei passi umani, o almeno credo. 

Sospiro profondamente per prendere coraggio e mi avvicino alla "porta" della caverna. 

Un solo passo in avanti e riesco a sentire dei ringhi accompagnare quei passi, il mio cuore inizia a battere accelerato. 

"sono lupi? posso abbatterli", la mia mente vaga in queste frasi, l'ho fatto diverse volte con la mia spada... ma ora ho una lancia, non ho mai usato un'arma del genere. 

"avvolte basta solo guardare per imparare"... risento questa frase nella mia mente come se io e Puffy ne stessimo parlando in questo momento... chi sa adesso lei dov'è.

Ho visto usare la lancia da mio padre quando ero piccolo, la stava sistemando per un soldato di Capitol, magari riesco a ricordare qualcosa.

Intanto i suoni emessi da quegli animali sono più vicini, potrei rimanere fermo e sperare che se ne vadano via ma... gli strateghi faranno di tutto per farmi catturare da queste bestie, è questo il loro scopo, ucciderci uno a uno, in un modo o nell'altro. 

Con il cuore a mille salto fuori dalla caverna, impugnando nel modo migliore la mia arma.

La vista lì fuori è molto annebbiata ma i miei occhi si sono adattati facilmente al buio e alla nebbia fitta, il vento è così forte da scompigliarmi i capelli che mi erano stati ordinati prima di entrare in arena. 

Appena i miei occhi si sono adattati alla situazione insolita sono riuscito a vedere i predatori, anche se non così chiaramente, stavano cercando la mia carne, sono tre, ma non sono dei lupi normali, hanno una bocca più grande, i denti sono molto più affilati e gli occhi sembrano essere stati costruiti appositamente per vivere e cacciare nel buio più totale. 

Il loro passo è delicato ma veloce, tanto che in pochi millisecondi me li sono trovati praticamente addosso. 

Ho messo la lancia in posizione di difesa, esattamente come se fosse una normalissima spada. 

Un primo morso viene scagliato contro di me colpendo la mia lancia  che viene spezzata esattamente a metà. 

Il panico inizia a salire dentro di me nel guardare quel pezzo di legno, mia unica speranza, spezzato in due tra le mie mani, ma allo stesso tempo la mancanza di quella sicurezza ha fatto accendere un fuoco dentro di me, un istinto di sopravvivenza che non ho mai provato prima. 

Il "lupo" che ha tentato di mordermi l'ho scaraventato via con un calcio, atterato su una roccia appuntita , il secondo l'ho colpito alla testa con il pezzo di lancia che mi era rimasto nella mano destra, con la sinistra ho colpito l'ultimo lupo che ha tentato di mordermi il braccio mentre colpivo il "suo amico". 

Tre movimenti semplici, che in un'altra situazione avrei compiuto con molta tranquillità ma, per il freddo, questo abbigliamento e la situazione... mi sono sentito un pezzo di legno, se non avessi un minimo di istinto di sopravvivenza adesso sarebbe stato sparato un nuovo colpo di cannone... il mio. 

Sospiro nell'osservare quei tre lupi a terra, sanguinanti dalle ferite profonde che gli ho inciso nei loro punti vitali, poi d'improvviso si dissolvono nel nulla, come se fossero degli ologrammi... eppure il sangue sulle mie braccia è reale... questa arena è surreale.

Rimango fermo cercando di riprendere fiato quando un suono attira la mia attenzione, un "bip" ripetitivo si fa sempre più forte, alzo la testa in direzione del rumore e noto una sorta di scatolina scendere con un piccolo paracadute verso di me. 

Un po' scettico mi allontano dalla scatola finché non tocca il pavimento. 

Mi avvicino lentamente per paura che fosse una trappola, poi noto un bigliettino attaccato sulla parte superiore della scatola

"Da Adrian" 

Adrian? è riuscito a mettersi in contatto con me? 

Apro la scatola, la prima cosa che riesco a vedere è una bottiglia di acqua e un foglio di carta ripiegato su se stesso.

Prendo immediatamente il foglietto sperando ci siano buone notizie, Adrian è lì fuori ed è l'unico che può davvero aiutarmi. 

Rientro nella caverna per ripararmi un po' dal freddo.

Apro il biglietto 

"DREAM ho due notizie buone per te... la prima è che quì fuori ci sono tante persone che ti amano e tifano per te, vedono in te delle potenzialità che non vedevano in nessun tributo DA ANNI" 

sorrido immaginando Adrian dirmi quelle parole 

"la seconda buona notizia è che sono riuscito a fare un accordo con un altro mentore di un distretto... dovrai seguire dei segnali per raggiungere i tributi di quel distretto... non ti posso dire molto ma posso avvisarti che loro hanno bisogno di aiuto, e tu puoi darglielo, devi darglielo."

Adrian è davvero fuori di testa, dovrei fidarmi di alcuni tributi? così? come se quì dentro non stiamo cercando di ucciderci l'un l'altro?

"so che starai pensando che è un idea del cazzo, ti ho parlato poco ma ormai ti conosco..."

Ridacchio ritrovando un secondo di serenità

"... ma fidati di me, capirai quando li incontrerai."

Sospiro... "Adrian è lì fuori ed è l'unico che può davvero aiutarmi" mi ripeto ancora

"ma infondo non esistono solo notizie buone... ed è giusto che tu sappia... Puffy è morta, mi dispiace dirtelo così ma... ha tentato di afferrare delle armi dalla cornucopia ma è stata fermata e uccisa da Quackity del distretto uno"

Il mio cuore ha saltato un battito, non ho mai pensato di dover continuare a vivere qui dentro senza di lei... era come una mamma, colei che riusciva a rimettermi sulla strada giusta e soprattutto che, a modo suo, non mi ha mai fatto mollare.  

Ora la notte sembra ancora più fredda per colpa dei sentimenti di rancore che sto provando, l'immagine di me che trapasso il corpo di Quackity con un arma sta diventando così invitante... 

Puffy non lo vorrebbe ma ora non è più qui... e quello stronzo deve smettere di pensare di essere invincibile solo perché è nato nel distretto uno. 

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