Il morso del vampiro

Sono qui.

Naruto: "VOGLIO SALVARLO! DEVO!"
Gridò disperato il ragazzo stringendo fra le proprie braccia il corpo ormai freddo di Sasuke; davanti a loro vi era colui che aveva iniziato tutto, colui che costantemente dava il via a quel ciclo infernale.
???: "Se lo fai sarai maledetto..."
Il biondo, adirato, gli urlò contro lasciandosi andare alle lacrime colme di quel dolore lacerante che gli stava logorando l'animo.
Naruto: "NON MI IMPORTA! SE LUI NON È PIÙ QUI, NIENTE PER ME AVRÀ SENSO! ACCETTERÒ QUALSIASI PUNIZIONE MA TI PREGO NON LASCIARLO MORIRE, PADRE!"
L'uomo guardò con malinconia la sagoma di suo figlio rannicchiata contro il muro a proteggere disperatamente quel cadavere su cui stava riversando la propria agonia, lo scenario desertico reduce della battaglia lì ospitava come ultimi superstiti mentre i cadaveri dei nemici cominciarono a sparire pian piano
Minato: "non si tornerà indietro..."
Continuò lui cercando, in qualche modo, di far rinsavire il ragazzo che in tutta risposta lo guardò con astio
Naruto: "non mi interessa. Un mondo senza Sasuke non deve esistere!"
E sospirando il padre acconsentì a quella condanna
Minato: "allora ti libero dal sigillo..."

Naruto si risvegliò di soprassalto nel letto in preda al fiatone, quell'incubo lo aveva turbato nel profondo e guardandosi intorno cercò di capire se fosse nella realtà.
Quelle immagini così vivide gli si erano impresse nella retina e quelle sensazioni dolorose gli stringevano il petto secondo dopo secondo.
Naruto: "per essere un sogno...sembrava tutto fin troppo vero..."
Mugolò passandosi una mano sul volto intriso di sudore, nonostante fuori facessero -6 gradi il biondo aveva iniziato a sudare incessantemente
Naruto: "cosa mi succede?"
Ricordava dei frammenti di quel sogno, tuttavia i volti sfocati, le urla, l'odore di sangue, l'agonia si erano annidate in quell'anima inquieta. Fuori era notte fonda e nonostante fosse andato a letto tardi Naruto sentiva come se avesse recuperato completamente le forze, decise così di prendere una boccata d'aria per calmarsi.
La sensazione gelida del pavimento lo aiutò a raffreddarsi tuttavia quella sensazione inquieta continuò a pesargli sulle spalle come se...si stesse dimenticando qualcosa...ma cosa?
Immerso nei suoi pensieri arrivò in cucina, era buia come il resto della casa, non sapeva neanche come fosse arrivato lì senza cadere per terra o perdersi, fu qualcosa dentro di lui a condurlo lì, i suoi piedi, il suo corpo, sapeva perfettamente come muoversi in quell'ambiente anche se lo conosceva appena.
A quel pensiero la sensazione di disagio crebbe notevolmente al punto che il biondo si strinse nelle proprie spalle, spaventanto da sé stesso
Naruto: "che mi sta succedendo?"
Si ripetè sentendo una parte di sé sul punto di estraniarsi, era una sensazione di sdoppiamento e ciò non faceva altro che dargli fastidio
Naruto: "forse ci sto pensando troppo"
Ma Naruto sapeva che quel troppo non era esagerato, sapeva che qualcosa non andava...
Naruto: "al diavolo, torno a dormire"
Ma non appena mosse un piede, di colpo, percepì una presenza dietro di sé accompagnata da una folata di vento gelido.
Sì pietrificò.
Con occhi sgranati il biondo sentì un respiro affannoso infrangersi sulla nuca e delle punte di capelli solleticarlo; deglutendo pensò al modo migliore di scappare anche sé, in verità, il suo istinto non gridò pericolo, ma anzi si placò come se la presenza dietro di sé non fosse una minaccia

Sto impazzendo vero? Una persona normale dovrebbe scappare in queste situazioni.
Ma che cazzo faccio? Mi sento immobilizzato e soprattutto da dove è sbucato questo qui!?
Gambe muovetevi!

Con le labbra tremolanti provò a dire qualcosa ma l'unica cosa che gli uscì fu un suono simile ad un gemito, a quel punto sentì delle braccia cingergli i fianchi, appoggiarsi stancamente su di sé, ma prima ancora che Naruto potesse fare o dire qualcosa un tonfo dietro di lui lo riscosse da quello stato di trance