[7]

83 9 8
                                    


Don't blame me,love made me crazy
if it doesn't you ain't doing it right.



Izana

3 ore dopo.

Sono tutti in ospedale per Rei.

Siamo nella vecchia chiesa abbandonata di Yokohama, e di fronte a noi, legato ad una sedia c'è Kenji,
Stiamo aspettando che si svegli.

"Perché sei così silenzioso?"mi chiede Ran,accendendosi una sigaretta.

"Lo sono sempre."
"Avanti. Ti ho visto prima con lei, che cosa ti passa in cranio?"

"Ho ucciso due volte in vita mia." borbotto.
"Una volta mio padre. L'ho fatto per mio fratello. E oggi 5 uomini, solo per lei."

"Eri fuori di te... Ma lo ero anch'io." prova a consolarmi.
"Tu sei stato più razionale di me."
"Per la prima volta. Di solito sei tu a calmarmi." mi ricorda.

"Perdo troppo facilmente il controllo." scuoto la testa.
Una voce ci fa sobbalzare.
"Cosa c'è? Hai paura di farle del male?" interviene Kenji, che a quanto pare faceva soltanto finta di dormire e ci stava beatamente spiando.

"Perché lo farai."

Spintono Ran facendolo cascare a terra e prendo dalla tasca del pantalone la sua pistola, puntandola contro Kenji.

"Non puoi sparargli! Devono esserci anche gli altri..." prova a fermarmi, rialzandosi in fretta.

"Non me ne frega un cazzo."
"Mi vuoi in vita,Haitani?" ridacchia, per poi mordersi il labbro.

"Io so che sei stato tu ad ucciderlo." sibilo. "Tutti quelli a cui ho chiesto mi hanno fatto il tuo nome."

"Ed è qui che ti sbagli. Io gli volevo bene
A modo mio, ovvio. Ma gli volevo bene."

"Vorresti farmi credere che non sei stato tu? Mi credi davvero così stupido?"

"Izana ti sto dicendo la verità. Lì fuori c'è qualcuno di ancora più pericoloso di me. Qualcuno che tu conosci molto bene. E che-" Parla Ran,ma lo fermo.

"Credi che io mi beva le tue stronzate?" sbraito.
"Voi non potete uccidermi. Non potete o le cose peggioreranno. Lo dico per il tuo bene."

"Dimmi di chi stai parlando o sparo."
"Non posso Izana. Morirei."
"Se non me lo dici sarò io a ucciderti."
"Meglio che lo faccia tu che-" si ferma.
"Che? Lui? Lei? Parla cazzo!"
"Te l'ho detto. Non posso. Sappi solo che se vuoi essere davvero felice. Devi andartene da qui. Parlo così con te perché tu sei l'unico che mi è stato chiesto di proteggere."

"Non sto capendo, cazzo." commenta Ran.
"Nemmeno io ma adesso lo uccido." carico la pistola, e Ran poggia una mano sulla mia spalla.

"Sarebbe troppo facile così. Dobbiamo ancora farlo soffrire per bene, non credi?" ridacchia.

"Hai ragione."
Troveremo il modo di fartela pagare.
Ma prima, ti farò parlare.



*


Kakucho

Guardo la porta, pregando affinché mi vengano date notizie di mia sorella.

𝐒𝐜𝐚𝐫𝐬. ||K. IzanaWhere stories live. Discover now