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Ti amo come solo le stelle possono amare; da lontano,in silenzio,senza spegnersi mai.



                       
                                   

     

                                     Yumiko

"Allora principessa, Hai perso un pezzo strada facendo?"

Ravi Kishimoto,uno degli stronzi più grandi di questo pianeta.

"Lo chiedi perché ti interessa essere il fortunato a trovarlo?"

Gli chiedo,si stava riferendo al mio vestito rosso con uno scollo a V che fa vedere ogni mia forma e uno spacco dietro la schiena per niente tranquillo.

In pratica sono mezza nuda.

Per non parlare dello spacco vertiginoso sulla coscia destra. Spacco che su un abito striminzito e corto come quello, spicca ancora di più. Per fortuna indossavo la mia giacchetta di pelle.

Lui segue con lo sguardo ogni mio movimento.
"Dimentichi che io non sono quello che li trova ma quello che di solito contribuisce a farli perdere."

Le sue parole mi fanno trattenere il fiato per qualche secondo e ringrazio il fatto che sia notte così da mascherare per bene le mie guance tinte
sicuramente di rosa.

"Un bad boy tutto d'un pezzo insomma."

"Bisogna essere per forza un bad boy per togliere i vestiti di dosso a qualcuna?"

"Perché con te si finisce sempre di parlare di questo?"

"Ti dispiace?" mi chiede avvicinandosi a me.

"Tu che credi? " gli chiedo, mi costringo a non distogliere lo sguardo dal suo, anche se è piuttosto difficile.

"Credo che se non fossi così stronza e orgogliosa ti piacerebbe molto farti togliere i vestiti da me. Anche se quello è già successo una volta,o sbaglio?"

"Vaffanculo Ravi. Vaffanculo. "

                                              *

Rientro e respiro subito l'atmosfera che si respirava a quel locale.

Percepisco qualche borbottio raccontare di una lite avvenuta qualche minuto fa nel bagno del locale.
Ma ciò che vedo è ancora più terrificante.

Una ragazza sopra di lui,e non sembra dargli alcun fastidio. La lasciava fare ciò che voleva,cosa che non faceva mai con me.

Molto spesso, evito di pensare ai miei sentimenti.
Non mi piace farci i conti.
Mi terrorizza.
Anche perché se riuscissi, anche solo per un attimo, ad ammettere a me stessa ciò che provo quando mi è vicino, non servirebbe lo stesso a niente.

Lui continuerebbe ad ignorarmi.
Ed io non ho intenzione di stare male come la prima volta che non l'ho più avuto tra le mie giornate.
Un dolore così acuto da non poterlo sopportare una seconda volta in una vita sola.

Lui era la mia persona, ma io non ero la sua.

Ma non gliene faccio una colpa, non si può obbligare qualcuno ad amarti.
Mi ero illusa per molto tempo di esserlo, e persino oggi quando i nostri sguardi si incrociano mi sforzo di vederci riflessi noi da piccoli, ma purtroppo le cose sono cambiate

Lui, io, noi siamo cambiati. E non torneremo mai quelli di un tempo.
Quindi è inutile provarci, e rimanere delusi di fronte all'evidenza.

È meglio lasciar perdere e vivere quello che ci viene dato senza pensare al passato.
Izana non è più quel bambino che mi difendeva dagli altri quando venivo presa di mira. Non è più il bambino che si fermava a guardare i miei occhi solo perché diceva che gli piacevano.

𝐒𝐜𝐚𝐫𝐬. ||K. IzanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora