1. Fiducia conquistata, o quasi

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3 anni prima...








Berlay si accese l'ennesima sigaretta della giornata, richiudendo con un gesto secco l'accendino placcato d'oro. Lo ripose nella tasca della pesante giacca blu scuro e si voltò completamente per osservare la tragica scena che si stava compiendo attorno a lei.

Gli scagnozzi posti a difesa del magazzino, che avrebbero dovuto proteggerlo da truffe organizzate come la loro ma che evidentemente avevano fallito alla stragrande, giacevano privi di sensi a terra, riversi in pozze di sangue. Uno di questi provò ad allungare la pistola tremante verso di lei, nel tentativo di prenderla alla sprovvista; Berlay di riflesso lo stordì con un calcio piazzato sul setto nasale.

Deglutì e pensò internamente a quanto il suo ruolo all'interno della Famiglia la rivoltasse: c'erano giorni, tanti giorni, in cui non le andava proprio di pestare gente a caso per il semplice gusto di farlo.

Ma aveva scelto la Famiglia Donquijote e gli ordini della Famiglia andavano sempre eseguiti –e possibilmente portati a termine-.

Non riuscì a riflettere ulteriormente su quanto la sua vita facesse schifo: diversi pezzi di intonaco scelsero proprio quel preciso istante per staccarsi dal soffitto e mirare la sua testa.

Si scostò di lato giusto in tempo per non finire spiaccicata al suolo.

"Cercavi di ammazzarmi? La prossima volta che ti passa per la mente l'idea di tramutarti in una fottuta piromane, ricorda che Doflamingo gradisce un lavoro discreto. Ha organizzato una rapina, mica una strage."

L'accusa appena lanciata era rivolta a Baby 5, l'unica collega donna ad accompagnarla in quella missione.

Baby 5, difatti, aveva pensato molto intelligentemente di dare alle fiamme l'intero deposito. E fin qui tutto regolare, erano pur sempre pirati e ci stava fare un po' di casino. Sfruttando il frutto Buki Buki no Mi che aveva ingerito da bambina, si era trasformata in un delizioso missile pronto a esplodere.

Peccato che loro Donquijote fossero ancora all'interno del suddetto magazzino quando aveva deciso di incominciare a raderlo al suolo.

"I tempi maledizione: prima rubiamo le armi, poi dopo scappiamo e diamo fuoco per non lasciare tracce!" le ricordò Berlay.

Baby 5 prese a fischiettare con aria colpevole. "Scusa, mi sono lasciata prendere un tantino la mano. Sai che quando qualcuno ha bisogno di me non so proprio resistere..."

Buffalo, che passava di lì trascinando per i piedi il corpo svenuto di un avversario, pensò bene di rendere noto il suo pensiero in merito -anche se nessuno dei presenti era davvero interessato a conoscerlo-, "Non ascoltarla Baby 5, Berlay si diverte nello sputare sentenze acide in cui non crede veramente. Sarà colpa dell'età che avanza."

Berlay assottigliò gli occhi con fare minaccioso. "Ehi, a chi hai appena dato dell'acida?"

"Proprio a te. Se solo invidiosa di Baby 5 perchè vorresti aver mangiato un frutto del diavolo potente come il suo. E invece il Signorino non ti ha ancora procurato un bel niente!"

"Non so Buffalo, non mi sento in vena di prendere in considerazione le opinioni di uno che gira con una pala di un'elica in testa."

Un urlo alterato richiamò la loro attenzione. "Berlay, smettila di fare salotto e vieni a darci una mano." Si trattava di Gladius, uno degli ufficiali di più lunga data al servizio di Doflamingo. "O hai intenzione di assistere e basta mentre noi sgobbiamo?"

Stava giusto per rispondergli che sì, aveva tutta l'intenzione di oziare quando appurò che non era il caso di ricorrere all'umorismo. Quella di Gladius non era una richiesta, visto che i capelli – o meglio, le spire velenose che aveva al posto dei capelli- schizzarono minacciose verso l'alto pronte ad esplodere.

Il Trono di CuoriTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon