trentotto

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"Noemi, andiamo con te? poi non vi distruggo maggiormente" la classe era da qualche minuto riunita per intero in salone dove Maria, dall'interfono leggeva dei temi che aveva chiesto loro di scrivere

Andò a sedersi sul mobile della televisione e si coprí i polsi con le maniche della felpa

"Chi sono io?
È una domanda che in 19 anni di vita mi sono fatta molte volte, senza però mai riuscire a darmi una risposta reale e concreta
La verità? Non penso, che dopo tutto ciò che ho passato, voglio ancora saperlo
Le nostre esperienze definiscono chi siamo, è una cosa in cui credo molto, ma anche come reagiamo
Può essere una mancanza, può essere una persona opprimente, può essere il giudizio degli altri
A causa della mia famiglia, ho da un certo punto della mia vita, avuto paura a fidarsi per paura di essere ferita, diventando così fin dall' inizio una bambina timida e con la tendenza a stare sola, speravo di essere capita all'inizio della scuola elementare, e all'inizio delle medie, ma ciò non è successo: sono rimasta vittima del mio stesso comportamento arrivando a non parlare con nessuno dei miei problemi - neanche con loro che ci sono sempre stati.
Il cancro stesso ha contribuito all'ulteriore allontanamento di coloro che io pensavo amici o famiglia
Ad oggi, posso dire che nel campo del fidarmi
penso di poter dire che ho fatto parecchi passi avanti: sono anche arrivata a riuscire a mettere nelle mani di un altro il mio cuore
Sempre ad oggi, posso dire che sono una semplice ragazza che ha deciso di fidarmi di questa grande famiglia - tra chi c'è qui fuori e chi è stato e chi c'è qui dentro - , anche se credo e sono convinta del fatto che ancora non ho davvero voglia di capire chi sono"

Sorrise, asciugandosi una lacrima
Era strano sentire qualcuno leggere le sue parole
Le era sempre piaciuto scrivere, a scuola aveva buoni voti in italiano, ma l'esporsi così tanto come oggi non le era mai passato per la testa.

"È capitato spesso, che magari io mi avvicinavo un minimo e legavo un po' con qualcuno, poi mi capitava di cominciare magari a confidarmi ma vedevo che appena dicevo qualcosa a qualcuno e quel qualcuno si è allontanato drasticamente
mi ricordo che una volta, praticamente mi era appena stato diagnosticato il cancro, se mi sentite nominare un Leo, è lui, non vi dovete preoccupare che non gliele metto le corna" scherzò un minimo, guardando leggermente Holden

Anche lui sorrise, era contento di vederla stare meglio
"E io non dissi ancora niente a nessuno, anche perché ero molto piccola, che volevate che ne sapessi.
Andai in bagno per tipo la tera volta di fila per via di un effetto di un farmaco e quando tornai i miei compagni mi guardavano strani.
Con i giorni, vedevo che mi evitavano, finché poi una volta mi trovai in ospedale e stavo facendo una flebo, con me c'era Marco lo specializzando a cui era affidato il mio "caso", e stava il telefono di mia madre con whatsapp aperto
non ci volle niente a far distrarre Marco, serviva la scusa di una bottiglietta d'acqua.
Sopra sopra c'era una chat che io aprì senza pensarci due volte
Spesso l'innocenza dei bambini è così pura che quasi fa ridere anche nelle cose più tragiche
"Ma quindi la malattia di sua figlia è contagiosa?" era la domanda posta, e allora mi spiegai come mai anche quella bambina si fosse allontana da me
E quindi c'è io ho la tendenza a starmi da sola, ma qua non puoi.
Qua o ti fai forza affiancandoti agli altri o te ne vai a fondo"

I suoi compagni batterono le mani per lei e poi cominciò un giro di abbracci
"Ti voglio bene Simo" sorrise, abbracciando il suo amico, per poi andare tra le braccia del suo fidanzato

"Scusa, per tutto" salì sul gradino e legó le braccia al suo collo mentre le sorrideva

L'altro giorno avevano chiarito, vero, però ancora non si era sentita dire quella parolina magica

Fecero naso naso, come i bambini, poi lei gli sorrise dandogli un bacio sulla guancia per poi restare incollata a lui finché non giunse il momento di andare a lezione

[ ... ]

"Ragazzi!" urló di ritorno dalla sala, mettendo piede in cucina

"Che è successo?" domandò Giovanni, guardandola mentre era così contenta

"Ho fatto lezione con Umberto e Sebastian"
euforica, cominciò a saltare casa casa

"Come con Umberto e Sebastian?" domanda urlando Sofia, quasi spaccando i timpani a Marisol seduta vicino a lei

"Eh amo avevo staging ma pensavo fosse con Elena, invece abbiamo preparato Son già solo dei Modà insieme"

"Madonna!" esclama Nahaze, a bocca spalancata.
Sono appena arrivate, ma il fatto che sono in stanza insieme le ha permesso di legarci forse un filino di più

"Ti invidio tantissimo!" esclama Sarah ridendo, mentre le porge un bicchiere e va a sedersi vicino al suo fidanzato che ha ascoltato tutto quanto in religioso silenzio

Silenzio che continua a mantenere, nonostante la ragazza le lascia diversi baci sulla guancia cercando di smuoverl
"Dai amore! Io voglio solo te" sussurrò al suo orecchio, sentendo la mano di lui poggiarsi sulla sua gamba

"Ridillo" dice a voce bassa, poggiando la forchetta nel piatto ormai vuoto

"Io voglio solo te" ripetè, per poi lasciargli un bacio sul lobo
"Vale la regola del guardare e non toccare, solo io posso"
sussurró lui, mordendole il collo e facendola rabbrividire

Nessuno si accorse di lui o della sua posizione
Stava mordendo e leccando il suo collo, Noemi fu estremamente brava a mantenere il silenzio e accarezzagli i capelli come se non stesse facendo niente

"Ora sei ancora più perfetta, migliore di quanto già non sei ogni giorno"
disse, dandole un ultimo bacio sul collo e poi uno in testa, facendola sorridere

Maledetta felicità

anima - holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora