6. Scoperta

582 30 1
                                    

Il mattino seguente si ritrovarono nella stessa posizione in cui si erano addormentati, uno affianco all'altro, con le dita intrecciate. Il primo a svegliarsi fu Simone ancor prima del suono della sveglia. Quando aprì gli occhi si trovò davanti il viso di Manuel ancora dormiente e pensò che non esistesse visione più angelica di quella.

A differenza di quando era sveglio, il suo viso era completamente rilassato e le labbra erano incurvate in un leggero sorriso mentre il respiro lento gli faceva alzare e abbassare il petto con ritmo regolare. Un mugolio avvertì Simone che il più grande si stava per svegliare e non volendo farsi scoprire a fissarlo, chiuse gli occhi e fece finta di continuare a dormire.

Manuel aprì piano gli occhi e ci mise qualche istante a capire che non si trovava nella sua stanza. I ricordi della sera prima gli riaffiorarono alla mente e le guance si colorarono di un leggero rossore per quanto accaduto. Sciolse lentamente la presa dalla mano di Simone per non svegliarlo e lo guardò dormire beato. Era la prima volta che si concedeva di guardare l'altro da così vicino, solitamente gli riservava sguardi fugaci per non farsi scoprire.

Il viso di Simone era rilassato: notò le ciglia lunghe, il naso perfetto e le labbra carnose e si soffermò più del dovuto a guardarle. Aveva assaggiato quelle labbra una sola volta, durante una notte confusa, e da allora non era riuscito a togliersi la sensazione che gli avevano lasciato addosso.

Baciare Simone era come assaggiare un frutto proibito. Per Manuel quelle labbra erano oggetto di desiderio nascosto, morbide e calde. Più volte dopo quella sera si era ritrovato a pensare a quanto avrebbe voluto morderle e sentirle gemere il suo nome. Il solo immaginarsi le mani di Simone sul proprio corpo e le loro bocche unite in baci umidi e pieni di desiderio, lo faceva impazzire.

Si maledisse per aver iniziato a fantasticare su di lui in quel momento, era troppo vicino e vulnerabile per riuscire a controllarsi. Il suo corpo aveva già risposto alle immagini che si erano create nella sua testa e ci volle poco perché la sua erezione si fece sentire contro il tessuto morbido dei boxer.

Si morse il labbro inferiore mentre ancora guardava Simone dormire. Allungò una mano verso il suo viso e passò l'indice e il medio sulle sue labbra carnose, accarezzandole piano. La mente iniziava ad essere offuscata dalla libido e gli occhi si erano fatti lucidi di desiderio.

«Dio...» "quanto cazzo sei bello" avrebbe voluto aggiungere ad alta voce, ma il briciolo di lucidità che gli era rimasto glielo impedì. Si costrinse ad allontanarsi da quella visione paradisiaca e ad alzarsi dal letto prima che Simone potesse accorgersi di qualcosa. Sentiva ancora la sua erezione pulsare sotto il tessuto dei vestiti e si diresse in bagno per soddisfare da solo quella richiesta silenziosa.

Quando Simone sentì la porta della propria camera chiudersi aprì immediatamente gli occhi sorpreso. Si passò le dita sulle labbra proprio dove prima c'erano quelle di Manuel e cercò di regolarizzare il respiro che aveva trattenuto fino a quel momento. Il cuore non aveva smesso un secondo di battere all'impazzata e il cervello aveva smesso di funzionare completamente.

Come avrebbe dovuto interpretare il comportamento di Manuel?

Prese il telefono e scrisse alla prima persona che gli venne in mente potesse aiutarlo a districare tutti quei dubbi: Martino.

"Marti, possiamo incontrarci un po' prima di scuola?"

Inviò in fretta il messaggio e si alzò dal letto dirigendosi in cucina per fare colazione.








«Simo!» la voce di Martino richiamò la sua attenzione.

«Ohi Marti!» si salutarono con una stretta di mano e si diressero insieme verso un bar vicino a scuola. Quando si furono accomodati, fu Martino ad interrompere per primo il silenzio.

solo amici [simuel]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt