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"James e Penelope contro il mondo

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"James e Penelope contro il mondo. Non importa quel che accade, è al tuo fianco che puoi sempre trovarmi" questo il mantra che più di una volta ho ripetuto a lei, a me stesso quando solo due bambini.

Ci ho tanto creduto, ancora ci credo. Non posso farne a meno, dopotutto lei resta sempre la mia sorellina, quel che resta della famiglia del quale mai abbiamo goduto.

Non è giusto.

Non importa quanto forte si finge, lo scorrere rapido di un tempo che la trasforma in una donna, le rendono una sempre nuova e consapevole maturità. Eppure resto convinto nel profondo lei sia ancora e soltanto una bambina. Le leggo negli occhi quanto spaventata di non poterlo più fare, tirare avanti, esausta di una vita che di continuo sottopone sotto continue ardue sfide la sua mente. Non occorrono mai ulteriori parole, tra di noi, per poterci comprendere fino in fondo.

So che spesso lo pensa, ma non è lei a deludere me. Non potrebbe.
Sono io troppo cieco per rendermi conto di quel che attorno mi succede.

Ho lasciato che la brama di proteggerla, la paura di sbagliare avessero la meglio. Ho fallito, come fratello, se non ha più avuto il coraggio di confidare in me come da bambini.

Ha davvero avuto paura potessi arrabbiarmi, di una possibile reazione negative in cambio di questa verità?

Le luci interne al locale sono soffuse. Alcuni fari, posti sopra il banco del bar, puntano accecanti soltanto la piana superficie in legno.
La maggior parte dei tavoli è occupata, la sala gremita di gente risulta a occhio dimezzata dalle sue reali misure.

Il divano sul quale mi trovo stravaccato è basso, rivestito di velluto verde, sbrattato di alcun macchie di vomito mai del tutto ripulite dei scorsi giorni.
Le gambe divaricate, trasformate in un vassoio improvvisato sul quale poggiare il boccale di birra: alti due, già in precedenza svuotati, attendono sul bordo del tavolino di poter essere portati via.

Non so cosa cazzo fare, adesso che questi poteri che l'affliggono da quanto ne possiedo memoria si sono presentati ancora una volta, tornati per tormentare lei.

Mi vergogno di avere paura, non di lei però: non potrei mai questo.
La mia ancora più radicata paura che mi paralizza riguarda me soltanto, il continuo non sentirmi all' altezza di questa intera faccenda.

Sono invidioso del bambino che sono stato, un tempo: lui ha avuto il coraggio che a me ora manca, avrebbe saputo come agire e non avrebbe continuato a rimanere al fianco di sua sorella indipendentemente dalle difficoltà. È questo il James che continua a meritare Penelope, la persona migliore di cui vorrei tornare a essere.

Chissà cosa penserebbe, se soltanto potesse guardarmi in questo preciso momento, il bambino che sono stato di me?
L'ho deluso, resterebbe impassibile con i suoi vispi occhietti chiari a osservare me con tutto l'amaro in bocca, carico di vergogna.

Ho fallito, non sono per niente un esempio per nessuno.

Sono arrivato al punto esatto di dovermi pentire di ogni decisione presa. Provare tanta rabbia contro me stesso per non aver saputo scegliere meglio il mio cammino, il bivio da imboccare.

LIGHT DEMON - Il Rumore Della Rinascita Where stories live. Discover now