"Grande Matt. Dai, torna in classe" mi dice lui.

"Ok, ci si vedeee"lo saluto io.

"Ciaoo" ricambia il saluto.

Mentre percorro i corridoi, sono troppo perso nei miei pensieri per sentire la campanella. Non riesco ancora a credere di aver sgamato papà scopare con un'altra donna senza che mia madre ne sapesse nulla. E tutt'ora non ne sa nulla. Prima o poi affronterò l'argomento con uno dei miei genitori. Perché stare insieme? In fondo, il nuovo passatempo di mio padre è picchiarla e tradirla e mia madre va avanti con la sua vita come se nulla fosse? Mi scende una lacrima che mi percorre la guancia destra, lasciandomi una leggera riga. Per fortuna che sono in un corridoio sperduto. Sennò sarei finito, in quanto ragazzo più popolare della scuola.
A volte credo che stiano facendo tutto questo solo per farmi soffrire. Probabilmente mia mamma non lascia mio papà solo perché senza di lui vivrebbe sotto un ponte, ma io piuttosto che continuare a vivere così vivo da solo tutta la vita sotto un ponte soffrendo la fame. Mi sento distrutto, e probabilmente, anche se me ne avrò la certezza maturando nel tempo, tutte queste "marachelle" solo per attirare la loro attenzione. Mi piacerebbe che mi mettessero in punizione, in questo modo papà sarebbe distratto per qualche secondo da schiaffeggiare mia madre. Mi piace pensare  che quando  sono a scuola o fuori casa mia madre si rifugi da un'amica o qualcun altro. In casa mia non si è mai parlato di nonni. Non so se sono vivi, morti o altro. Prima o poi chiederò ai miei genitori la verità su tutto. Credono che abbia ancora otto anni, quando mi compravano un videogioco e mi mettevano a tacere. Ora tutto quello di cui ho bisogno è della verità, qualcuno con una situazione difficile che mi posso capire. Qualcuno che sappia cosa vuol dire essere abbandonato dai propri genitori. Io non sono quel tipo di ragazzo popolare che ha tutti amici; a dire il vero, di amici ho solo Henry, poi quando percorro i corridoi tutta la scuola mi saluta.  Ma di veri amici ho solo lui.
Henry non è il tipo con cui si parla degli affari propri. Lui sa solo che mia madre subisce violenze da mia madre. E basta. Io non mi sfogo verbalmente, mi sfogo leggendo. C'è poco da fare. I libri tu tengono compagnia più di quanto possa farlo una persona. Più leggo, più mi rendo conto che la vita  è la cosa peggiore e migliore che mi possa essere capitata. E ogni giorno, cerco di viverla al meglio, perché so che si vive solo una volta.
Per quanto possa volere bene al mio migliore amico, Henry non è di certo il tipo di ragazzo con cui ti sfoghi o roba del genere. Con lui ridi, ti diverti. Riesce a tirare fuori il meglio dalla vita, sempre e comunque. Ce ne fossero di persone così nel mondo.
I corridoi si stanno cominciando a riempire, meglio muoversi.
Mi asciugo le lacrime strofinandomi la felpa sul viso.

"Matt Garcia" mi sento dire dietro.

"Matt Garcia!"ripete con più entusiasmo. Riconosco quella voce. Sophie, quella stupida della mia ex.

"Sophie"la saluto io scocciato.

"Non ci posso credere, Garcia! Mi sei mancato! Sento parlare di te in continuazione, eppure non ti vedo mai". Eh, ci credo. Io sono sempre stato una calamita per lei.
Mi mancava a uomo, non riuscivo a rimanere da solo per neanche mezzo secondo. "Matt caro"mi diceva.
In realtà l'unico motivo per cui stavo con lei non era perché non avessi proprio niente di meglio da fare. Io la usavo per il sesso. Sophie era come una dea del sesso. Il modo in cui gemeva, si faceva scopare era qualcosa di divino.
Non sono mai stato un grandissimo fan del sesso. Era lei che me lo faceva piacere. Me lo ricordo come se fosse ieri.

"Scopami, Matt" geme Sophie eccitata. Io faccio entrare lentamente il mio cazzo dentro di lei. Com'è bagnata.
"Più veloce"la scopo più veloce.
"Di più, di più" urla Sophie. "Arriva"dice soddisfatta, veramente vicina. Pomiciamo sempre in casa  mia perché non c'è mai nessuno.
"Ti voglio, Soph" mi dimeno  io.
Il mio uccello esce lentamente dalla sua vagina e le percorro tutto il torace con la lingua. Arrivo ai seni, e le divoro i capezzoli. Merda. Che buoni.
La mia lingua scende voracemente ed arriva alla sua fica, leggermente arrossata dall'orgasmo. La più bella che abbia mai visto. Anche se non ne ho viste molte altre nella mia vita.
Inizio a leccarla ed ad assaggiarla. Lei nel frattempo si muove e si dimena come una matta.
"Voglio un pompino"dice lei, più soddisfatta che mai.
Lei pian piano scende con tutto il suo bellissimo corpo nudo fino all'altezza del mio cazzo. I suoi seni sproporzionati e sodi mi solleticano il petto. Che bella sensazione. I suoi capezzoli sono induriti.
Velocemente, prende il mio cazzo in mano e se lo mette dritto in bocca. Prima più lentamente, poi aumentando sempre di più la velocità se lo fa proprio entrare in gola. Io sono troppo stordito dall'orgasmo per essere completamente lucido.
Tutto ad un tratto, mi suona il telefono. Il mio corpo si allontana dal suo. È Henry.
"Scusa Soph, meglio che ti vesti"le dico io dispiaciuto, mentre mi rimetto le mutande.
"Ok" mi risponde lei ubbidiente.
Rispondo al telefono.

Nota dell'autrice: car* lettori, volevo solo informarvi del fatto che, non avendo mai avuto esperienza, mi scuso nel caso la scena erotica possa risultare troppo esplicita o inappropriata. Volevo solo avvisare che ora sono nella fase di prima stesura, quindi prima di pubblicare rileggo una volta la parte.
Nel caso potreste trovare dei difetti, per favore contattatemi anche in privato. Eventuali problemi, errori di ortografia o buchi della trama verranno corretti nella prima fase di revisione.
Nel caso della scena spicy, per favore  commentate cosa ne pensate.
Grazie per l'attenzione e buon proseguimento della storia,
Tessie

Stay With Me Forever And EverWhere stories live. Discover now