1 Capitolo

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SARAH

Apro gli occhi e guardo il soffitto accorgendomi del doloroso mal di testa, faccio una smorfia dal dolore e cerco di tirarmi su dal letto. «Sarah?» Sento una voce e spalanco gli occhi, cerco di mettere a fuoco, è un ragazzo, sembra avere la faccia sconvolta. "Dove sono?" Cerco di dire, ma quello che esce dalla mia bocca sono soltanto parole confuse, chiudo gli occhi, non ho la forza per muovermi e mille domande cominciano a farsi strada tra la mia mente, Chi è Sarah? Chi è quel ragazzo? E sopratutto, dove sono?
A un certo punto sento del calore sulla mia mano e riapro gli occhi, è ancora lui, mi sta tenendo la mano e comincio a spaventarmi, la ritiro subito e lui sembra confuso poi un dottore entra e riprovo a parlare. «Dove sono?» Questa volta riesco a dirlo. «Ciao Sarah, sei in ospedale, ricordi? Io sono il dottor Avery.» Il medico si avvicina e mi punta una lucina sugli occhi. «Puoi seguirla con lo sguardo?» La sua voce è calma e faccio come mi dice. «Sai dirmi il tuo cognome?» Ci penso su e non lo so, non riesco a ricordare. «Io...» Riesco solo a dire sentendo lacrime calde scivolarmi giù per il viso. «Ok, tranquilla, me lo dirai fra un po', per adesso riposa.» Annuisco e cerco di calmarmi mentre vedo il dottore uscire insieme al ragazzo che mi teneva la mano, chiudo gli occhi e cerco di riposare.

DEREK

«Allora? Come sta? Perché è così confusa?» Riempio di domande il dottore mentre guardo Sarah da dietro il piccolo vetro sulla porta, sembra si sia addormentata. «È normale, è stata operata al cervello a volte succede che i pazienti appena svegli non ricordino, aspettiamo ancora e vediamo come va.» Dice e io sospiro, non avrei dovuto lasciarla andare, mi metto le mani tra i capelli e la guardo di nuovo, ha il viso pieno di tagli e lividi, mi viene da piangere e lo faccio, sfogandomi almeno un po'.

Le ore passano e Sarah continua a tenere gli occhi chiusi, provo a parlarle ma lei non risponde, ancora non ricorda e sembra davvero tanto spaventata. «Sono Derek, il tuo ragazzo, Sarah ti prego parlami.» Le dico accarezzandole il viso, lei mi respinge e questo mi fa male, mi fa male sapere che non mi ricorda ancora.

SARAH

Derek non fa altro che accarezzarmi e io non posso sopportarlo, dice di essere il mio ragazzo ma io non ricordo, non riesco a ricordare niente, non faccio altro che sentirmi vuota.
Il dottore è appena andato via dicendo che ho perso la memoria, non sanno se ritornerà, la mente umana è complessa e io non so cosa fare, cosa pensare, non so se sentirmi al sicuro con Derek, è come se non lo conoscessi.

DEREK

È passata una settimana e i dottori hanno detto che sta bene e che possiamo tornare a casa, vorrà tornarci con me? Per la memoria non si può fare niente, devo aiutarla io mi hanno detto e ci proverò a tutti i costi, finalmente Sarah è capace di parlare e muoversi liberamente, si è ripresa veramente bene, non ho ancora avuto la forza di chiamare suo padre, lei non si ricorda di lui e anche quando stava bene cercava di dimenticarsene, l'ha ferita davvero tanto. «Sei contenta? Ora possiamo tornare a casa.» Dico sforzandomi di sorridere, lei rimane impassibile, vorrei sapere cosa pensa. «Sono passato da casa e ho preso il tuo borsone, ci metto dentro i vestiti.» Lei scuote la testa.

SARAH

«Posso farlo io.» Mormoro piano cercando di fargli capire che voglio rimanere sola, lui sembra ferito ma poi annuisce e sorride di nuovo, un sorriso tirato. «Va bene, tieni.» Dice passandomi il borsone, lo afferro debolmente e sento qualcosa di strano.

**********
Infilo dentro il borsone tutto quello che ho, non ci vedo bene perché le lacrime mi annebbiano la vista, guardo fuori dalla finestra: il sole sta sorgendo, devo sbrigarmi, mi infilo in fretta un paio di scarpe, prendo il mio borsone e scendo le scale il più velocemente possibile, mi guardo intorno, è tutto silenzioso, sospiro e tiro fuori il pezzo di carta,un po' stropicciato, da dentro i jeans, prendo una penna dal tavolo della cucina e comincio a scrivere.
"Caro papà,
non vorrei essere qui a scrivere questa stupida lettera ma non posso più riuscire ad andare avanti, sai quanto ti voglio bene ma da quando hai sposato Caroline non sei più lo stesso, so che la morte della mamma ti ha sconvolto, ha sconvolto anche me, forse troppo ma non mi ha fatta mai cambiare, invece tu si che sei cambiato, sei cambiando sposando la donna che ha rovinato la nostra vita per sempre.
Ti sembrerà una cosa stupida, ma per me non lo è, per questo sto andando via, via da questa vita che sembra non appartenermi più.
Sarah."
Firmo e scappo via, metto in moto la mia auto e vado con un solo borsone a cercare qualcosa di migliore.

**********

Scuoto la testa, cosa era stato? Avevo sentito qualcosa di stranissimo attraversarmi tutto il corpo. «Sarah?» Mi chiama Derek, alzo lo sguardo. «Tutto ok?» Mi chiede ancora, annuisco ancora confusa. «Andiamo allora?» Annuisco di nuovo uscendo da quella stanza e sentendomi perduta, cosa farò adesso? "Andrò a casa con Derek" continuo a ripetermi ma è difficile, lo guardo e per me è uno sconosciuto.

«Questa è la mia macchina.» Dice non appena siamo fuori, annuisco, lo faccio continuamente, salgo dentro e mi metto il borsone in grembo. «Pronta?» Mi dice guardandomi, sembra davvero stanco. «Si.» Dico questa volta abbassando lo sguardo, non appena parte guardo fuori dal finestrino, cercando qualcosa che mi faccia ricordare ma vedo solo normalissime case, normalissime persone, niente mi ricorda la mia vita, non ho niente a cui aggrapparmi.

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