BARKING UP THE WRONG TREE

Start from the beginning
                                    

<< Devo stare con Victoria >> ribadii nella speranza che il mio supplizio giungesse fino a lei.

Victoria. Che tu possa vincere nella vita contro il male e le avversità.

Era questo il significato del suo nome e le mie speranze vi erano tutte racchiuse dentro. Ma temevo che i genitori avessero pensato ad altro affibbiandoglielo. 

Il sol pronunciarlo quel nome, mi faceva perdere il lume della ragione.

Era di lei che avrei voluto cibarmi quella sera, la sua pelle vellutata sarebbe bastata a sfamarmi.

<< Non puoi stare con lei >>  Alp mi si accostò per sorreggermi.

Lo detestai per aver emesso quella sentenza che risuonò come una condanna a morte. Presi a girovagare come un folle da una parte all'altra della casa, annaspando al ricordo di lei lì dentro.

<< Datti un calmata Vulkan. Ti farai venire un attacco di cuore >>  e credetti che il battito del mio muscolo cardiaco impazzito potesse rintronare anche lui. 

Mi accovacciai di spalle al divano ed Alp fece lo stesso mettendosi al mio fianco. 

<< Dovresti vendere le quote del ristorante >> posò una mano sul mio braccio cercando di calmare i miei respiri affannosi. Se quelle parole fossero state pronunciate da qualsiasi altro essere umano, l'avrei cacciato a calci in culo fuori da casa mia. 

Eppure mi costrinse a riflettere.

Pensai seriamente alla proposta di Alp. 

Vendere le quote del Kindy mi avrebbe tenuto lontano da lei. Non avrei più avuto modo di vederla, se non l'avessi voluto. Le riprese sarebbero terminate a Novembre ed io sarei stato impegnato fino ad allora. Non l'avrei dimenticata, ma forse lei sarebbe stata più al sicuro lontana da me.

<< Dovresti venderle a Baris e lasciare che se ne occupi lui >> asserì. Ma, non aveva ancora finito di conficcare la lama affilata nei miei polmoni.

<< E poi Victoria ... >> prese del tempo per completare quel pensiero che si era impossessato di me nell'esatto momento in cui avevo confessato del mio accordo con il padre di Pinar, quello che mi condannava ad un fidanzamento forzato. 

Sollevai la mano in segno di resa. 

Non lo lasciai terminare. 

Victoria non mi avrebbe condiviso con nessuna ed il sol pensiero di poter condividere lei con un altro uomo, mi provocò un conato di vomito. Il marito aveva smesso di essere un problema, a differenza di Baris che si sarebbe addossato una moltitudine di responsabilità societarie pur di gironzolarle intorno. Non avrei potuto permetterglielo. 

<< Baris non deve neanche avvicinarsi a lei >> sbraitai incarognito con la vita.

Conoscevo i suoi modi adulatori, glieli avevo visti usare con un numero illimitato di donne e tutte si erano lasciate ammaliare dal suo fascino dannato. Baris era il più temibile animale da caccia che avessi conosciuto in vita mia. Si dilettava nel gioco di seduzione usando la sua fama come esca ed il suo corpo come amo. Eppure il suo modo di enfatizzare le emozioni, di estremizzare i sentimenti, finiva per annoiarlo con una facilità pazzesca. Dopo un paio di scopate passava alla donna successiva. 

TWICE - Like a storm ( storia in revisione )Where stories live. Discover now