Classi V, ambito filosofico.

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Filosofia testo argomentativo tipologia B

Produzione di un testo argomentativo, ambito filosofico.

Consegna:

Kant nella seconda prefazione alla Critica della Ragion Pura, espone la sua innovativa visione della conoscenza, che egli stesso paragona all'operazione fatta da Copernico nella fisica; Fichte, come si evince nel brano del professor Balione, esprime la volontà di condurre questa Rivoluzione ad estreme conseguenze. Partendo dai presupposti dei brani sopra proposti, analizza le posizioni di Kant e Fichte sulla teoria della conoscenza e i suoi presupposti a priori. Spiega cosa intendevano i due filosofi per Rivoluzione Copernicana e come si inserisce nelle rispettive trattazioni, senza confrontando le diverse prospettive, fai riferimento alle tue conoscenze sull'argomento della Conoscenza, anche in relazione ad altri autori da te studiati. Fai una tua riflessione sulla concezione di conoscenza e sui suoi limiti al giorno d'oggi in confronto con gli autori suggeriti.

LA RIVOLUZIONE COPERNICANA (I. Kant)

Io dovevo pensare che gli esempi della matematica e della fisica, che sono ciò che ora sono per effetto di una rivoluzione attuata tutta d'un colpo, fossero abbastanza degni di nota, per riflettere sul punto essenziale del cambiamento di metodo, che è stato loro di tanto vantaggio, e per imitarlo qui, almeno come tentativo, per quanto l'analogia delle medesime, come conoscenze razionali, con la metafisica ce lo permette.

Sinora si è ammesso che ogni nostra conoscenza dovesse regolarsi sugli oggetti; ma tutti i tentativi di stabilire intorno a essi qualche cosa a priori, per mezzo dei concetti, coi quali si sarebbe potuto allargare la nostra conoscenza, assumendo un tal presupposto, non riuscirono a nulla. Si faccia, dunque, finalmente la prova di vedere se saremo più fortunati nei problemi della metafisica, facendo l'ipotesi che gli oggetti debbano regolarsi sulla nostra conoscenza: ciò che si accorda meglio colla desiderata possibilità d'una conoscenza a priori, che stabilisca qualcosa relativamente agli oggetti, prima che essi ci siano dati.

Qui è proprio come per la prima idea di Copernico; il quale, vedendo che non poteva spiegare i movimenti celesti ammettendo che tutto l'esercito degli astri rotasse intorno al-lo spettatore, cercò se non potesse riuscir meglio facendo girare l'osservatore, e lasciando invece in riposo gli astri. Ora in metafisica si può veder di fare un tentativo simile per ciò che riguarda l'intuizione degli oggetti.

Kant, Critica della ragion pura, Laterza, Bari 2000

LA NUOVA STRADA DELLA RIVOLUZIONE COPERNICANA (G. Balione)

Fichte, adesso, si pensa e si presenta come filosofo kantiano. Presto si pensa come più kantiano di Kant stesso: convinto che la rivoluzione copernicana di Kant non sia stata portata a termine dal suo autore, lavora intensamente a questo compito. Lavora con la convinzione che il pensiero, che va elaborando febbrilmente, possa essere lo sviluppo completo e coerente, finalmente unitario e sistematico, del pensiero di Kant.

Spostando il centro della sua filosofia dall'oggetto del pensiero al soggetto, la rivoluzione copernicana kantiana ha liquidato la vecchia metafisica dogmatica, tesa fin dall'antichità alla ricerca di un'archè, di un principio primo, a partire dal quale organizzare il sistema della realtà. Intendendo quel primo principio sempre come oggetto del pensiero e, quindi, sempre come un dato assunto non criticamente, un dato che spiega tutto, ma non sé stesso, la vecchia metafisica si è impigliata in un dogmatismo insuperabile. Si pensi ad esempio all'atto puro di Aristotele, che è la ragione immobile di tutti i movimenti, ma sta lì come un postulato, un dato assunto per necessità logica, un principio alla base di tutte le deduzioni possibili, ma non dedotto da sé stesso. Anche l'idea tradizionale, di origine biblica, di Dio ha lo stesso limite: Dio ha creato dal nulla tutte le cose, ma sta lì come un dato che viene pensato per spiegare tutte le cose come cose create, ma che non offre la spiegazione di sé stesso. Il primato kantiano della ragion pratica, invece, secondo Fichte, operando, anche in campo etico, una rivoluzione copernicana, aprirebbe una nuova strada. Ma, Kant vi si sarebbe fermato sul limite d'ingresso: Kant, infatti, avrebbe trovato nel soggetto umano l'assoluto, la libertà senza condizioni, ma non avrebbe sviluppato fino in fondo le decisive conseguenze che ne deriverebbero.

Kant, pensa Fichte, è arrivato alla soglia della nuova metafisica, non dogmatica, critica, ma non l'ha varcata. Non ha costruito sull'esperienza interiore della libertà morale il nuovo sistema metafisico: ha costruito, invece, tre mondi della soggettività umana, quello del soggetto conoscente, quello del soggetto morale e quello del soggetto riflettente; ma non li ha ricondotti ad unità; non ha cercato ciò che sta alla base delle tre diverse unità.

Giuseppe Bailone, in www.homolaicus.com

Guida alla comprensione e all'analisi dei testi proposti: nella tua relazione argomentativa utilizza la traccia data dalle domande poste di seguito, come guida alla comprensione dei brani e come spunto, non come un test.

Kant parla di una "rivoluzione" avvenuta nelle scienze: ricordi quali ne furono i presupposti e i principali caratteri?

Che cosa induce Kant a proporre la nuova ipotesi di metodo?

In che cosa consiste la "rivoluzione copernicana" avviata da Kant?

Perché si può chiamare così?

Qual è l'obiettivo di Kant nel proporre un "rivoluzione"?

A quale compito lavora alacremente Fichte?

Qual'era l'obiettivo della metafisica prima di Kant?

Perché la vecchia metafisica si è impigliata in un "dogmatismo insuperabile"?

Qual è l'errore di Kant secondo Fichte?

Qual è il merito di Kant secondo Fichte?

Maturità, la prima prova, il testo argomentativoKde žijí příběhy. Začni objevovat