All my good years

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Non mettevo piede a San Francisco da quindici anni ormai e non per scelta mia, ovviamente.

Quando avevo dato la notizia della mia partenza a Leo, lui era distrutto esattamente quanto me.

Lo avevo visto nascere e crescere, così come avevo visto nascere e crescere suo figlio, quel maledetto bastardo. Era tutta colpa sua.

Se avesse accettato i suoi poteri, io non sarei mai stato costretto a partire. Ero stato una guida per quella famiglia per secoli, il mio scopo era sempre stato quello di proteggere e guidare ogni membro di essa, ma quel bastardo aveva rovinato tutto.

Gli Anziani avevano aspettato. Uno, due, cinque anni, ma nemmeno la morte di sua moglie lo aveva convinto a cominciare ad accettare e usare i suoi poteri. Se non per se stesso, almeno per proteggere suo figlio. Anche Leo, a un certo punto, si era arreso e lo aveva lasciato andare.

Leo era rimasto da solo a crescere il piccolo Louis e, a malincuore, aveva preso la decisione di privarlo dei suoi poteri. Più volte lo avevo pregato di non farlo, di lasciarlo crescere con quel dono meraviglioso che anche lui avrebbe ricevuto, ma Leo non voleva rischiare.

Quando aveva scoperto che Louis aveva avuto una premonizione, salvando un bambino da morte certa, e che un Grimlock stava provando a rubargli i poteri spacciandosi per una fata, aveva preso la sua decisione e niente di ciò che gli avevo detto era riuscito a fargli cambiare idea.

Quindi, senza più quel bastardo di suo figlio e con il piccolo Louis ormai senza poteri, non avevo più nessuno da guidare e proteggere.

Leo si era sempre ritenuto responsabile di ciò che era successo dopo, ne ero certo, quando gli Anziani mi avevano costretto a occuparmi di un'altra famiglia dal momento che al piccolo Louis erano stati rimossi i poteri.

Per un momento Leo aveva considerato di annullare l'incantesimo e restituirglieli, ma non volevo che lo facesse solo perché così io sarei rimasto con loro. La mia priorità era proteggere la famiglia Tomlinson, era e sarebbe sempre stato questo il motivo per cui ero stato creato e l'unico scopo della mia vita, quindi se Leo riteneva che togliergli i poteri fosse il modo migliore per proteggerlo, allora quello sarebbe stato il suo destino.

La cosa più dolorosa da accettare fu probabilmente la consapevolezza che, oltre a privarlo del suo dono, Leo aveva ritenuto necessario cancellare anche i ricordi che Louis aveva di me. Aveva dieci anni quando gli aveva tolto i poteri e, sebbene fossi sempre stato attento a non trasformarmi davanti a lui, Leo aveva pensato che sarebbe stato meglio così.

Ero stato mandato in Australia dagli Anziani e la strega che mi era stata affidata probabilmente aveva sempre saputo che io, in realtà, non volessi stare lì. Avevo svolto il mio compito in modo impeccabile, come sempre, ma nel mio cuore non c'era posto per lei.

All'inizio, i primi mesi dopo la partenza, Leo mi aveva tenuto aggiornato su Louis e di tanto in tanto mi aveva mandato qualche foto, finché avevo deciso di non rispondere più.

Era troppo doloroso, così vicini eppure così lontani. Sapevo che avrei potuto vederli in qualsiasi momento, chiedendo a Niall di portarmi da loro, ma non sarebbe stato lo stesso. Non sarei stato complice e partecipe delle loro vite.

Lo scopo per cui ero nato e la mia unica ragione di vita, ormai, non c'era più.

Non avrei mai dimenticato il giorno in cui Niall, con i suoi occhioni blu lucidi e arrossati, si era materializzato nel cuore della notte nella mia stanza e, in un sussurro quasi impercettibile, mi aveva detto che Leo era morto.

Dopo più di trecento anni avrei dovuto essere abituato, avevo visto morire ogni singolo membro di quella famiglia, alcuni tra le mie stesse braccia. Eppure, forse più delle altre volte, avevo sentito il cuore rompersi in milioni di pezzi.

Charmed: drabblesWhere stories live. Discover now