UN LIETO FINE

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DUE ANNI DOPO:
- Allieva Dafne Bianchi.- una voce rude mi chiamò sull'attenti.
- Sissignore.- mi misi sull'attenti.
- Ecco a lei il suo diploma di pilota.- l'uomo che per quei due anni era stato il mio severo comandante era per la prima volta felice e un pizzico orgoglioso del mio percorso.
Molti altri diplomi scorrevano tra le mano degli altri cadetti piloti.
- E siamo giunti al termini, o forse... signora Bianchi, a lei viene dato un diploma aggiuntivo come migliore allieva del corso, complimenti.-
Ero così felice che scesero delle lacrime di gioia ma rimasi sull'attenti.
- E qui concludiamo il percorso di addestramento 2024-2025 degli allievi. Complimenti a tutti i vostri figli.
Pronti per l'alzabandiera, SULL'ATTENTI!-
Non potevo crederci, ero ufficialmente un pilota di aerei militari caccia!
Rimasi sull'attenti cantando l'inno italiano con tutti gli altri allievi.
Riuscivo ad intravedere Martina in lacrime di gioia, con il suo berretto da pilota della Marina ed una miriade di spille sulla sua divisa, Matteo con la sua solita espressione persa nel nulla ma fiera di me e con una valigetta da perfetto commercialista com'era, Tear, che continuava a piangere commosso mentre scriveva al telefono molto probabilmente per farsi commissionare un'altro quadro da dipingere.
Poi vidi la mamma ed il papà, felici e fieri di me, mano nella mano.
Alla mamma era passato tutto ed era forte e sana come lo era sempre stata.
Cercai con lo sguardo Alex, ma non riuscii a vederlo, era da molto che non parlavamo anche se eravamo sempre rimasti fidanzati, la lontananza ci obbligava a mantenere un rapporto a distanza.
Finito l'inno italiano lanciammo tutti quanti i nostri cappelli, ma il mio arrivò troppo lontano e tornai a recuperarlo, ma una mano già tratteneva i lembi del cappello.
Alzai lo sguardo e...
- Ciao, nanetta, bel lancio, il tuo.- disse sorridendomi.
Una mimetica militare rendeva più appariscenti i suoi capelli neri oramai quasi del tutto rasati.
- Pensavo non fossi venuto...- dissi sorridendo, commossa.
- E non salutare la mia ragazza? Sarei matto.- mi disse facendo qualche passo verso di me.
- Ho comprato una bell'appartamento a Roma... e dato che sia io che te lavoreremo lì, che ne pensi se convivessimo?- mi disse imbarazzato e ormai con le labbra ad un fiato dalle mie.
- Certo, per te tutto.- dissi dandogli finalmente quel tanto atteso bacio dopo tantissimo tempo.
Lui ricambiò.
- Ti amo, nanetta.- mi disse lui tra un bacio e l'altro.
- Anche io, nuvola.-

Questa è la mia storia.
La storia di Dafne Bianchi.

A True HeartWhere stories live. Discover now