Cesare stava sudando con quel cappellino di lana sugli spalti del campo da calcio quel venerdì mattina. Marco non lo sapeva e nemmeno gli altri potevano saperlo . Si era volutamente vestito così per non farsi riconoscere da nessuno ma voleva essere di supporto a quel ragazzo. Come se lui potesse saperlo , non gliel'avrebbe mai detto nemmeno sotto tortura che aveva lasciato perdere il suo giorno libero e i preparativi per il suo compleanno per stare a sudare come maiale sotto il sole per vederlo giocare quella partita.
-Dai cazzo!- forse aveva alzato troppo la voce quando Marco fece palo alla porta avversaria , Cesare si rese conto che più lo guardava e più tifava per lui . I suoi "porca miseria" o "arbitro fallito" o anche "dai Marco così " sussurrato sottovoce e i pugni stretti erano segni che davvero ci teneva a stare li solo e solamente per lui. E quanto gli piaceva guardarlo giocare e sudare, soprattutto sudare . Doveva ricordarsi di chiudere la bocca ogni tanto se non voleva salivare sulle scarpe. Marco era stanco invece , erano in vantaggio e avevano giocato come non mai , le gambe gli erano fatte pesante ma strinse i denti e i pugni per resistere gli ultimi dieci minuti prima che ci fosse il fischio finale . Dedicó l'ultima rete alla sua ragazza andandola a baciare e Cesare fece una smorfia di disgusto .

Quanto ti piace farti guardare Rizzo
Pensó Cesare ma era solo geloso che potesse dimostrare affetto o almeno fingerlo all'aperto e così in modo spontaneo. Ricevette 20 minuti dopo un suo messaggio dicendo che sarebbe andato a cena con la squadra e il coach ma che Massimo le 23:00 sarebbe stato da lui.

Era mezzanotte e Cesare stava passando i primi minuti del suo compleanno ad aspettare Marco che ancora non era arrivato . Si era acceso un'altra sigaretta e batteva il piede nervosamente sul pavimento controllando il cellulare per poi buttarlo via malamente chiedendosi dove cazzo era finito quel testa di cazzo e perché facesse ritardo. Quella sera era andato a farsi una birra con Enzo e si dovette inventare una scusa del cazzo per toglierselo dalle palle e per aspettare quel biondino di merda che adesso si prendeva anche il lusso di fare ritardo quando proprio lui gli aveva mandato il messaggio la mattina. Si ridesti dai suoi pensieri quando suono il campanello e andò ad aprire come una furia intenzionato a spaccargli la faccia ma dovette fermarsi quando vide Marco con un sorriso a 32 denti e una torta al cioccolato con le candeline accese tutte per lui.
-Stai lì ancora o mi fai entrare? Guarda che se non è aria la torta me la mangio io eh-
Non ce la fece a far morire il sorriso che gli nacque sulla faccia facendo entrare il calciatore biondo accompagnandolo in cucina per mangiare la torta . Non si accorse nemmeno che gliela buttò addosso di proposito con la scusa che "porta fortuna" ma era solo un altro buon motivo per leccargliela dal petto e dall'addome . Cesare fece lo stesso con lui.
Fu così che iniziarono a pulirsi con la lingua in cucina per poi finire sotto la doccia . Si lavarono a vicenda piano, sfiorandosi il cazzo senza mai arrivare a toccarlo per davvero . Quell'attesa piaceva a tutti e due , si sfioravano e si lavavano ma mai uno dei due prese l'iniziativa.
Ma Marco lo sapeva che la pazienza di Cesare aveva un limite infatti lo spinse contro il muro della doccia mettendosi in ginocchio per leccare ,baciare e torturare ogni cosa c'era in mezzo le cosce del biondo . Marco boccheggiava tanto era diventato bravo a farlo godere e a prenderglielo in bocca , ringraziava tutti i santi per quel momento lì . Si dovette anche appoggiare contro il muro per non cadere tanto la bocca di Cesare lo faceva tremare dalla goduria. Gli strattonó i capelli però e inverto le posizioni facendolo alzare . Cesare prendeva la testa di Marco spingendola sul suo cazzo affondando senza pietà fino in fondo fino in gola fino alle palle , l'altro anche tra conati e suoni soffocati non si ribelló mai anzi . Affondava ancora di più spingendosi sul cazzo di Cesare tanto da farlo venire con un urlo strozzato tutto nella sua bocca. Marco rialzandosi ingoio tutto.
-Buon compleanno- gli disse mentre iniziava a leccarsi due dita per poi ficcarsele in bocca succhiandole come se fossero un cazzo . Non era finita qua però . Il calciatore biondo si appoggiò con una mano contro il muro della doccia con il culo in bella vista e con le dita belle che bagnate prese ad aprirsi da solo fissando l'altro negli occhi . Cesare dovette ringraziare di aver già sborrato una volta altrimenti solo vederlo così lo avrebbe fatto venire in due secondi .
-Quanto mi piaci quando fai la Troia Rizzo , mi fai impazzire-
Cesare accompagno le dita dell'altro con la sua mano per affondare ancora di più dentro come se gli piacesse quel gioco che l'altro stava facendo . Lo eccitava da morire vederlo così infoiato e Troia tutto per lui.
-Scopami che non c'è la faccio più - disse Rizzo.
L'altro non se lo fece ripetere due volte da entrargli dentro in un solo colpo e affondando violentemente dentro di lui. Non gli fregava se gli stava spaccando il culo e faceva male . Più animale e violento Cesare potesse essere in quel momento più lo eccitava e più Cesare gli dava ceffoni sul culo più lui ne voleva . Fu quando affondò dentro colpendo la prostata che Marco venne nella mano dell'altro e Cesare dentro il suo culo scossi tutti e due dalla potenza di quell'orgasmo.
-E tanti auguri a me- gli disse Cesare all'orecchio prima di mordergli il collo .

-Mi dispiace di aver fatto tardi ma davvero non sapevo dove avevo lasciato le chiavi di casa dopo che ho preso la torta-
Marco era steso nel letto col culo all'aria perché gli faceva così male che non si azzardava ad appoggiarcisi sopra .
-Non importa , ti sei fatto perdonare lo stesso-
Marco sorrise.
-Ti ho fatto un regalo però- continuó a dire fiondandosi fuori dal letto e prendendo il pacco che aveva fatto lui da solo per il compleanno.
-La torta e prima non erano già un regalo?-
Marco era in piedi di fronte al letto mentre Cesare strappava il suo regalo e lo fissava sbuffando come per dire "tu mi farai fare una brutta fine" ma rimase a bocca aperta quando vide la maglia di Marco della partita di quella mattina ancora spiegazzata e sudata.
-Non ho avuto tempo né di lavarla né di stirarla e piegarla ma non sapevo davvero cosa regalarti ma ho pensato che forse la mia vittoria e la maglia come prova potessero....-
Tu parli sempre troppo Marco disse Cesare mettendogli una mano di fronte la bocca e baciandogli la nuca mettendosi dietro di lui di fronte allo specchio indossando subito quella maglia . Se la torta e il resto della serata era sdolcinato per Cesare , la maglietta lo era fin troppo ma era contento e felice . Si rese davvero conto che quel testa di cazzo biondo lo stava fregando per bene e stava entrando piano piano nella sua testa ogni giorno di più .
-Lo vedi ? È perfetta - gli disse indicando la loro immagine nello specchio -ammazza però quanto sudi.... Puzza !!-
-Lo so - Marco voleva sprofondare coprendosi la faccia -Promettimi che la lavi però - continuó .
-Promesso- rispose Cesare -Ma stanotte ci voglio dormire dentro così come è puzza e sudore e tutto -
Si , si stava rendendo conto che stava provando qualcosa per Marco, non sapeva ancora cosa ma l'avrebbe scoperto prima o poi .
Lui solo però , Marco non doveva saperlo.

Aprendo gli occhi la mattina dopo Cesare sapeva che Marco era già in cucina a preparare il caffè , stava per raggiungerlo quando gli squillo il cellulare. Marco dall'altra stanza senti tutto e saltò su tutte le furie quando senti Cesare dire "ti conviene farmi un bel pranzetto domenica principessa altrimenti non ti faccio le coccole"

Che gran pezzo di merda pensó ma riprese la sua espressione normale per non far trapelare nulla né fargli capire che la cosa gli aveva dato fastidio . Era arrivato in cucina tutto sorridente e voleva tanto essere lui il motivo di quel sorriso che invece non era così . Ma porca puttana. Si era fatto in quattro per vincere la partita e la torta , e aveva fatto tanto per lui, non che Cesare nei suoi confronti non si fosse addolcito ma mai gli aveva proposto coccole a lui non che le volesse ma porca puttana!
Marco si rese conto che alla fine dei conti lui non era nessuno, lui era solo quello con cui si vedeva per scopare tanto era vero che già Cesare non indossava più la sua maglia. Mangio in fretta un pancake e invento una palla colossale per svignarsela subito da lì e da lui. Marco si era reso conto di provare qualcosa per Cesare , lo sapeva già da tempo. Ma non poteva permettersi di innamorarsi di Cesare , loro due non erano questo , cambiati un po' si ma quella mattina aveva aperto gli occhi con quella telefonata. Bei gesti , grandi rivelazioni, scopate grandiose ma quello erano loro due. Niente altro . Doveva allontanarsi da la e tenersi Cesare lontano per qualche ora, al massimo qualche giorno poi gli sarebbe passata di sicuro e l'idea di innamorarsi di lui gli sarebbe passata come niente.
Di certo non credeva che anche Cesare stesse impazzendo per lui.

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