Tutto era iniziato quando, quegli stronzi dei calciatori, fecero l'ennesimo scherzo a noi cestisti, pisciando tutta la palestra del campus. Di conseguenza, non solo non potemmo allenarci quel pomeriggio, ma come se non bastasse io e Rizzo, il capitano della squadra di calcio, fummo spediti dal preside. Ci finì anche bene, grazie ai miei soldi e quel leccaculo di Marco, il preside si convinse a darci una punizione di sole due settimane.Ovvero pulire tutto quello che era stato appestato di piscio. Sapevamo, che quel vecchio non ci aveva espulso solo perché le nostre due squadre, davano soddisfazioni sportive al campus . Ovviamente io e quel testa di cazzo finimmo per pulire insieme. La squadra di calcio e quella di basket erano sempre state in conflitto, era un continuo botta e risposta...quando si metteva in ridicolo una, l'altra rispondeva in modo ancora più bastardo. Non c'è nemmeno da dirlo che subito io e il biondino ci incazzammo l'un con l'altro da subito. Soprattutto quando Rizzo si mise a sbraitare come una donna col ciclo, su come non sapessi usare una scopa, dandomi solo del ricco viziato . Io, dal canto mio, cercavo di ignorarlo contando fino a cento per non spaccargli la faccia ogni volta. La soluzione migliore per entrambi, fu evitarci come la peste per quasi due settimane. Il primo giorno della punizione, mentre ero sudato e accaldato, dopo aver finito gli allenamenti, lo incrociai fuori dagli spogliatoi, prima di iniziare la pulizia della palestra. -Fra poco ti do una mano. Tu comincia pure da solo, che adesso arrivo- gli dissi cercando di sbrigarmi a fare una doccia. Un quarto d'ora dopo, entrai in palestra e ancora non aveva fatto niente. Era solo nell'enorme palestra vuota di fronte al canestro tentando di fare qualche tiro, senza successo.-Ti conviene continuare a calciare una palla, il canestro non fa per te, dai qua- Mi avvicinai a lui di spalle, il mio fiato sul collo gli vece venire i brividi, lui voleva allontanarsi, mi venne quasi da ridere per il suo disagio. Gli afferrai il braccio con decisione e lo guidai dandogli qualche dritta per tirare la palla in un modo decente. Non fece canestro, ma la sua tecnica era un po' migliorata, quindi mi congratulai con lui.Marco, mi sorrise di rimando per la prima volta umettandosi le labbra con la punta della lingua rosa... e inspiegabilmente mi sentii attratto da quella bocca, la trovai in un certo modo seducente.Scossi la testa per levarmi quell'immagine indecente dalla mente e iniziammo a pulire poco dopo. Alla fine eravamo ancora più stanchi e di nuovo accaldati, così proposi di andare a fare una pausa in piscina. Eravamo seduti sul bordo con i piedi nell'acqua e notai Marco distratto e taciturno, pensavo fosse troppo stanco anche solo per parlare. Ma stranamente non lo sopportavo in questo stato, lo preferivo quando mi rispondeva a tono e mi rompeva i coglioni, giusto per il gusto di farlo. Così lo spinsi in piscina. Brutta idea, visto che mi prese per il polso trascinandomi con se. Non mi andava di arrabbiarmi, me l'ero cercata stavolta - Hai mai giocato a pallanuoto?- gli chiesi uscendo dalla piscina per togliermi i vestiti bagnati per poi tornare in acqua solo in mutande.Marco seguì il mio esempio.Lo guardai dal basso, ammirando il suo corpo liscio e muscoloso, mentre anche lui si rituffava. Iniziammo a giocare, corpo a corpo per il possesso della palla, era inevitabile toccarci, fino a quando dritto e storto vinsi io per più reti . -Meglio che continui a giocare a calcio , ci fai più figura- sghignazzai, mentre Marco di tutta risposta mi schizzava l'acqua in faccia senza pietà.Alla fine, rinvigoriti dall'acqua e il gioco, dopo esserci asciugati e cambiati il biondino mi prese per un polso portandomi in campo . Capii che aveva solo voglia di continuare a divertirsi, quindi lo assecondai. -Abbiamo fatto quello che volevi, adesso è il momento che anche tu provi a giocare a calcio - Inutile dire che vinsi io, paradossalmente in porta lui era una schiappa e complice la stanchezza, segnai la rete della vittoria. -E Cesare Fusco vince la partita la folla é in delirio siiiiiiii- Ridevo a crepapelle, non so se fu l'euforia o un momento di pura follia... Marco mi ha baciato. La cosa mi ha destabilizzato e non poco, tanto da spingerlo via .-Brutto frocio di merda! Che cazzo fai? - gli urlai contro e lui non rispose, sembrava più scioccato di me. Ero incazzato con lui. Ero soprattutto incazzato con me stesso, perché ero eccitato, il mio corpo non rispondeva alla mia mente e come posseduto lo presi dal colletto e lo trascinai negli spogliatoi . L'ho sbattuto agli armadietti inspirando il suo sudore salino dal collo, mi sentivo in preda agli istinti. Senza controllo. Avevo il cazzo duro e mi faceva male al punto da non ragionare . Gli abbassai la tuta, mi misi in ginocchio e continuai ad inspirare il suo odore, come un automa glielo tirai fuori dai boxer e lo presi in bocca . Non sapevo cosa fare, era la prima volta e cercai di seguire l'istinto, ma a quanto pare ci riuscii bene, Marco gradiva un bel po'. La situazione in breve diventò bollette, mi alzai lo girai con frenesia, la sua faccia era schiacciata di lato sull'armadietto, boccheggiava, impaurito e nello stesso tempo voglioso di essere toccato. Il suo culo.....perfettamente allenato e tondo era un invito troppo allettante per il mio cazzo dolorante. Lo spostai su una panchina per niente comoda, stendendosi con le gambe aperte . Mi soffermati a guardarlo e lentamente mi abbassai per leccarlo tra le natiche bianche, aiutandomi con le dita, per cercare di dilatarlo. I suoi occhi lucidi di desiderio non abbandonarono i miei neanche per in secondo. Non eravamo froci, ma cazzo! Mi ingrifava il suo corpo voglioso almeno quanto il mio...e poi lui era davvero bello e il suo imbarazzo lo rendeva ancora più desiderabile. -Ti muovi a fottermi - disse con voce tremante, scioccato quanto me, da se stesso-Cos'è? Non vedi l'ora che ti rompa il culo Rizzo?- la mia voce roca, era quasi spaventosa-Fallo e basta- sussurrò chiudendo gli occhi,mi desiderava anche luiGià ...eravamo in quel momento due animali, desiderosi di accoppiarsi. Lo avevo leccato e bagnato per bene , ma era troppo stretto... Lo vedevo che gli faceva male , strizzava gli occhi  e si morse le labbra, quasi fino a farle sanguinare, e io che spingevo dentro, prima lentamente e poi sempre più veloce.... L'ho scopato così tanto che venne senza nemmeno toccarsi. Mi riempi di orgoglio quando spalanca gli occhi, ancora lucidi e come una troia infoiata, mi chiese di venirli in faccia .Quello fu l'inizio della nostra follia...non parlavamo quasi mai.Solo sesso...ogni occasione era buona per farlo . Ogni posto era buono per farlo . Ci stava bene così. scopare come due animali... Nessun sentimento, solo svuotarci le palle a vicenda. Da due settimane va avanti così e chi se ne importa .

UnspokenWhere stories live. Discover now