per il contest di turnergroind

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turnergroind so che avevo detto che non ce l'avrei fatta ma eccomi qua, adesso ci provo, ho scelto di fare l'oneshot su Coraline dei Maneskin (era l'unica canzone che conoscevo e che mi piaceva tra quelle che avevi proposto)


Oggi è un altro giorno, ma questa frase ormai non ha più senso per me. Niente ha più senso in questa vita, davvero niente di niente, perché la mia vita è fatta di niente. Sono divisa in due: da una parte c'è la me che vedono tutti, quella ragazza allegra e spensierata pronta ad aiutare tutti e a tirare su di morale anche chi ha appena visto la sua migliore amica che la tradiva (proprio come è successo a me, solo che non sono riuscita a tirarmi su di morale e non ci è riuscito proprio nessuno). E poi c'è la me che non vede nessuno, ma c'è, è lì, solo che non emerge molto facilmente. Perché... perché la verità è che sono fragile, basta una sola parola (delle mille parole orrende che mi rivolgono, non appena varco una porta qualunque, che sia quella della mia classe o di casa mia) per farmi morire dissanguata, quelle parole rappresentano l'arma più potente che si possa usare per fare del male a una persona. Quando dicono che le parole fanno più male dei pugni nello stomaco hanno proprio ragione, soprattutto quando quelle parole sono combinate nel modo giusto. E pensare e ripensare a cosa ti hanno detto, quella è la parte peggiore, quella che ti fa salire una rabbia cieca che ti parte dal cuore e arriva a tutte le parti del corpo, proprio come il sangue nel proprio corpo. Solo che, in questo momento, il mio sta facendo un percorso molto diverso: sta lentamente uscendo da quel taglio lungo e profondo che ho fatto con il coltello da cucina lungo il mio ventre, e sta colando fuori copiosamente. Una sensazione meravigliosa, direi, mi sento come se tutti i problemi che si creano in qualunque luogo metto piede stiano finalmente scivolando via assieme alla mia vita, entrambi destinati a prendere strade diverse. Con il mio solito sorriso falso sulle labbra, guardo la maglia rossa sulla mia maglia dei Guns 'n' Roses che si allarga sempre di più, e intanto mi sento come liberata di un peso che non potevo più tenere sulle mie spalle e che mi tormentava da troppo tempo, ormai. Quel peso non era fatto solo dei problemi con i miei genitori che mi picchiavano per qualunque cosa facessi o per qualunque parola dicessi, per la mia migliore amica che ha deciso di andarsene per quella... ah, giusto, non posso dirlo, oppure mi picchieranno.                                            Un giorno mi hanno detto che se mi fossi cancellata dalla faccia della Terra, proprio come si cancella con la gomma sul foglio, tutti quanti sarebbero stati molto meglio di così e si sarebbero finalmente liberati di un peso, e solo adesso mi rendo conto che avrei dovuto farlo prima.               Guardo la casa in cui ho vissuto finora un'ultima volta e poi, con la maglietta imbrattata di sangue e un sorriso triste, chiudo gli occhi.



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