Capitolo 1

42 8 8
                                    

⋆﹥━━━━━━━━━━━━━━━﹤⋆

Buonasera a te! Spero ti sia interessato il prologo, pian piano verranno messi in ordine tutti i tasselli. Come più o meno anticipato, questa storia riguarderà in parte argomenti ''pesanti'' e purtroppo ancora attuali ma non scendo nei dettagli né al tempo stesso scriverò in modo superficiale e irrispettoso.
Dunque puoi anche continuare la lettura e spero sia di tuo gradimento! 

⋆﹥━━━━━━━━━━━━━━━﹤⋆

⋆﹥━━━━━━━━━━━━━━━﹤⋆

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Tredici anni prima

Il suo mp4 riproduceva una canzone J-Pop magnifica, tanto dal distrarre totalmente Himari e farle perdere la concezione di spazio-tempo, oltrepassando la sua fermata. Scese alla successiva e scattò fuori dall'autobus correndo in direzione inversa, urtando un paio di passanti. I lunghi e neri capelli non ressero una veloce acconciatura, disfatta un istante dopo e perdendo così l'elastico per strada senza che la ragazza se ne accorgesse. Ignorò il moto della gonna ad ogni falcata in direzione dell'edificio, così anche i fischi di alcuni ragazzi vicino i cancelli e i rimproveri degli insegnanti all'ingresso, in procinto di aprire le porte.

Si fiondò in classe, passando fugacemente una mano sulle ciocche. Il lieve rossore sulle sue guance colorì appena il volto pallido e, nel riprendere fiato, salutò con un cenno la sua compagna di banco, sprofondando sulla sedia all'istante. Era di routine per lei correre dietro un autobus o a scuola e arrivare comunque in perfetto orario; nessuno la considerava più di tanto e ne era sinceramente grata, preferendo restare in totale silenzio durante le ore scolastiche, ascoltando perlopiù i dialoghi delle sue compagne. 

«Ti andrebbe oggi di andare al centro commerciale insieme?» Le arrivò la candida voce di Hidemi alle orecchie, distogliendo la concentrazione sui libri. Sorrise di rimando, scarabocchiando un disegno sul quaderno della compagna e così andò l'intera giornata; molto tranquilla, pacata, normale. 

Hidemi Ueno, migliore amica di Himari, rappresentava quasi l'altra metà di lei, come se la completasse a pieno. Al termine delle lezioni la ragazza si alzò in fretta, raccogliendosi i capelli biondi in una coda di cavallo, mentre Himari la guardò impassibile stringendo la propria cartella. Si sentì come inebriata dal profumo di agrumi della ragazza, mordendosi in un fugace gesto il labbro inferiore e focalizzandosi su altro, rossa in viso. Ogni gesto di Hidemi, anche il più insignificante, sembrava degno di un ritratto; a sua insaputa lei stessa dava impressioni di una ragazza d'alta classe, con i suoi modi di porsi, osservare, dialogare, camminare o persino mangiare. Trasmetteva un'eleganza e una bellezza aurea senza rivali. 
Hidemi aveva così tanti ammiratori che ogni giorno qualcuno le proponeva di uscire ma lei sempre rifiutava cordialmente, prendendo Himari sotto braccio e stando in un mondo tutto loro. D'altra parte, Himari custodiva gelosamente le attenzioni di Hidemi provando sentimenti indecifrabili ogni qualvolta l'amica parlava a un ragazzo o riceveva lettere d'amore, per quanto frivole fossero.

With You | 𝐓𝐎𝐊𝐘𝐎 𝐑𝐄𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒 {𝑾𝒉𝒂𝒕 𝑰𝒇?}Where stories live. Discover now