CAPITOLO 17

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«Ragaz-zi...è...è m-morto..» disse Dustin tremando.
Gli altri iniziarono ad urlare e a tremare.
Will sentì un piccolo brivido dietro al collo, che gli fece portare automaticamente la mano dietro al collo, massaggiando il punto in cui sentiva il fastidio.
«Ragazzi...questa è una minaccia da parte di Vecna..un segnale» disse togliendo la mano dietro al collo.
Gli altri lo osservarono preoccupati. All'improvviso iniziò a lampeggiare la luce. Si sentiva il rumore della lampadina e delle piccole scheggie di corrente che provocava.
Undici alzò il braccio per fermare quella forza, ma la lampadina scoppiò e finirono tutti per spostarsi o cadere sul pavimento.
«Cosa sta...s-succedendo?!» urlò Lucas preoccupato. Si, loro avevano visto e provato di peggio, ormai era loro abitudine vivere una vita così, con la paura di morire o di perdere le persone più care all'improvviso, ma cavolo era parecchio tempo che loro pensavano di aver risolto tutto...

Mike andò da Will abbracciandolo da dietro. Le mani calde del ragazzo riscaldarono i fianchi dell'altro. Era tutto buio e non poteva vederli nessuno. Era come una sicurezza, ma avrebbero dovuto superare questa paura anche alla luce, davanti agli altri.
Il castano a quel tocco rabbrividì per poi provare un dolce calore per tutto il corpo e sentire le sue guance andare in fiamme.
Accarezzò le mani di Mike che aveva sui fianchi e sorrisero entrambi.
Tutti erano in crisi, c'era chi urlava, chi tremava, e loro erano come in un posto tutto loro. Come una bolla, protetti l'uno dall'altro e lontani dal resto. Ovviamente anche loro tremavano ed erano spaventati, ma si stavano solo tranquillizzando a vicenda.

«Ragazzi!!! Correte! Max è appena svenuta! Aiutatemi a spostarla sul divano!» Urlò Undici con le lacrime che le scorrevano sulle guance.
Tutti corsero preoccupati ad aiutare la ragazza. Mike e Will corsero ai loro zaini a prendere delle torce e illuminare la stanza.
Cosa diavolo stava succedendo quella sera...
Stesero Max sul divano, le sollevarono le gambe con un cuscino. Stava sudando, come se fosse in un brutto sogno e non come se fosse svenuta. Si vedevano le pupille muoversi velocemente sotto le palpebre. Le sopracciglia arricciate e provocava versi, come se fosse disturbata da qualcosa.
«Max per favore svegliati!» Le urlavano tutti preoccupati. Anche Lucas piangeva, le accarezzava la fronte e provava a tranquillizzarla.

All'improvviso la ragazza si alzò di soppiatto. Si svegliò come da un brutto sogno. Anche gli altri sobbalzarono a loro volta.
L'aria era così agitata e non si capiva nulla. Erano tutti troppo confusi. E menomale che doveva essere solo una serata tra amici per divertirsi...

Nancy e Johnathan andarono nelle altre stanze a provare ad accendere le altre luci. Sembravano come fulminate.
«Bene, siamo rinchiusi in una casa, con un maledetto temporale fuori che se usciamo ci fulmina e con tutte le lampadine rotte!» disse Steve gesticolando e facendo poi cadere le mani con forza sulla gambe.
Comunque provarono a cercare qualsiasi lampadina o fonte di luce che potesse andare a pile e senza luce elettrica. Provarono anche a vedere nel circuito delle luci della casa, ma sembrava come se fossero tutte disattivate senza un motivo.
Era ovvio che tutto ciò fosse gestito da Vecna. Un suo piano.

«Ragazzi, siamo in pericolo, dobbiamo andarcene, o Vecna prenderà...» disse Max con tono preoccupato e interrotta da un urlo che proveniva da dietro di lei.
Era undici che era scomparsa.
«DOVE DIAVOLO È ANDATA UNDICI?» gridò Dustin, e anche gli altri andarono in panico.
Stava succedendo tutto così velocemente che non si capiva nulla, ma la scena non poteva essere descritta meglio di così.

La luce ricomparve all'improvviso come se non fosse successo nulla.
Tutti si guardarono in alto.
I più grandi iniziarono a girare per le stanze e per vedere dove fosse finita.

«Brutto stronzo! Dove sei? Ci stai mandando segnali da due ore, ma perché non cacci le palle e non vieni qui davanti a me? Hai paura? Lascia Undici, ok? Oppure sarà lei stessa a farti il culo come ha fatto più di una volta!» urlò Will in tono di sfida.
Nessuno dei suoi amici si aspettava una cosa del genere da lui. Stava cacciando il coraggio che aveva in sé, finalmente.

La luce si richiuse per un secondo e si riaccese. La sagoma di Vecna era in mezzo al soggiorno. Era lui in carne ed ossa.. o almeno per quello che aveva nel suo corpo di non umano.
Aveva un braccio sollevato che manteneva Undici con i suoi poteri di telecinesi.
Undici con tutte le sue forze cercava di liberarsi, ma era completamente bloccata.

«Eccomi qui caro William» disse Vecna con la sua voce profonda e con lo sguardo da sfida.
«Lascia Undici! La devi smettere di seguirci!» urlò Max. E anche gli altri urlarono cose del genere. Provarono persino ad avvicinarsi, ma si era creata come una patina trasparente che non permetteva loro di toccarla o poterla aiutare.
«È solo colpa sua se io sono diventato così, ho avuto tanto potere e sono rimasto chiuso per anni e anni dentro ad una realtà parallela e se faccio questo è solo una brutale vendetta per farle capire, anche in poco, quanto mi abbia fatto male» disse Vecna con voce più arrabbiata. Nel frattempo strinse ancora di più la forza attorno ad Undici facendole quasi mancare l'aria del tutto.
Will la osservò soffrendo quasi per lei, doveva aiutarla.

Il ragazzo puntò i suoi occhi precisamente nello sguardo del "mostro" che aveva davanti. Doveva collegarsi con lui, come se potesse controllarlo in qualche modo. Prese tutta la rabbia, il dolore e le forze che aveva in lui. Vecna iniziò ad avere delle forti fitte nella testa da fargli perdere la concentrazione. Urlò delle parole per manifestare il suo dolore. E per la sua distrazione, Undici riuscì a cadere sul pavimento.
Will corse subito verso di lei e la abbracciò. Anche gli altri si avvicinarono.

«W-Will cosa h-hai fatto?...» chiese Mike preoccupato e sorpreso da quei quasi "poteri" che aveva dimostrato il suo ragazzo.
«Le nostre teste sono collegate, non so come e quando sia successo, ma ho pensato che come lui potesse controllare la mia mente, possa farlo anche io.» rispose il ragazzo.
Anche lui stesso aveva paura, non sapeva dove tutta quella forza venisse e di certo non voleva un mostro nella sua testa. Ed andava avanti da quando aveva solo 11/12 anni...

«Vattene via bastardo!» Urlò Dustin.
Undici con quelle poche forze che le erano rimaste riuscì a cacciarlo con i suoi poteri.
Ovviamente non era finita qui, dovevano disintegrarlo, dovevano dare fine a questa maledizione, a questo mostro che metteva alla prova delle vite di ragazzini.
Avrebbero escogitato un piano a breve. Non potevano andare avanti così...

NOTA AUTRICE:
ehii, ecco un nuovo capitolo tutto per voi! spero vi sia piaciuto :)
scusate per l'ennesima volta che faccio ritardo con la pubblicazione. scusate anche se è molto disordinato e ci sono degli errori, ma non poteva rimanere tutto calmo in questa ff. sarà più difficile adesso con la scuola, ma devo dire che la storia sta per finire. il finale non ve lo aspetterete.
grazie se avete letto questo capitolo e avete lasciato una stellina<3
vi amo.

-g<3
happy birthday to mee !!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20, 2023 ⏰

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𝐒𝐇𝐎𝐔𝐋𝐃 𝐈 𝐒𝐓𝐀𝐘 𝐎𝐑 𝐒𝐇𝐎𝐔𝐋𝐃 𝐈 𝐆𝐎? | ʙʏʟᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora