1. I Veri Vampiri Mordono

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Voleva sentire il suo odore. Il suo sapore. La raggiunse alle spalle, premette con forza il petto contro la sua schiena e le strinse i seni. Aprì la bocca e scansando i canini fuoriusciti, le leccò il collo...

«No. Non ci siamo.» Betty tenne premuto il tasto "cancella" sulla tastiera del notebook fino a far scomparire le ultime due righe scritte. Voleva che la sua fan-fiction sui vampiri somigliasse il meno possibile a un porno-soft.

La sveglia impostata sul cellulare la distolse completamente dai suoi dubbi artistici. Il bip con vibrazione le ricordò che era ora di prepararsi per l'appuntamento.

Spense il timer e si alzò dalla scrivania. Camminò fin davanti all'armadio e poi aprì le ante.

«Vediamo un po' cosa posso mettermi senza sembrare una sfigata o una facile.» Si legò i capelli castani sulla nuca, raccogliendoli con una pinza e infilò le mani tra i vestiti. «Al primo appuntamento con un tizio conosciuto sul web, l'apparenza è più importante della sostanza.»

Lei ed Eddy si erano incontrati sul forum di appassionati di vampiri nei romanzi, nei film e serie tv. Trovare fauna maschile in quel genere di siti non era un problema, ma trovarne qualcuno che sapesse davvero di cosa parlavano e avesse un'opinione articolata era un vero colpo di fortuna.

Betty infilò la camicetta borgogna di velluto e la gonna nera. Era più attillata di quanto ricordava e spiegava perché fosse rimasta a far muffa nel suo guardaroba. Si accovacciò e prese la lunga scatola di cartone. Sollevò il coperchio e afferrò gli stivali neri alti. Li aveva comprati in preda a un impulso incontrollabile mesi prima, sapeva che non li avrebbe mai indossati per andare a scuola, ma le erano piaciuti al primo sguardo ed era sicura che l'occasione di usarli sarebbe arrivata. E quell'appuntamento era quella adatta.

Betty si sedette sul letto per infilarli e scoprì che era un'impresa più complicata del previsto. Trovò infine il modo di far scivolare il piede fino in fondo e calzato il primo, ripeté più velocemente l'operazione anche per il secondo. Si alzò e chiuse l'anta dell'armadio in cui era inserito le specchio.

«Ai miei verrà un colpo vedendomi così» disse osservandosi e lisciandosi la gonna e liberando i capelli castani sulle spalle. Il suo look abituale erano jeans e felpe scure. Non era un maschiaccio, ma riteneva che mettersi in ghingheri per andare a scuola era sensato quanto indossare un abito con diamanti Swarovski per andare al supermercato. E comunque era in perfetta sintonia con la sua parte femminile. Si tolse gli occhiali e annunciò. «Un po' di trucco li lascerà a bocca aperta.»

Ritornò alla scrivania, dietro il notebook era abbandonata una trousse quasi del tutto nuova. L'aprì e passò la matita azzurra sulle palpebre chiuse e ridefinì meglio le labbra con il lucidalabbra color rosa pesca. Inforcò gli occhiali con la montatura rossa sul naso e tornò a specchiarsi.

«Perfetto. E adesso le cose pratiche.» Betty andò verso il letto e aprì il secondo cassetto del comodino. Rovistò sotto i cd e afferrò la boccetta di spray al peperoncino.

Eddy si era dimostrato un ragazzo spiritoso e a posto nelle loro chiacchierate online, ma non era una garanzia che fosse chi diceva di essere. Inoltre si erano ripromessi di non mostrarsi in video e neanche inviarsi foto. Così non sapeva esattamente quale esemplare di essere umano si sarebbe ritrovata davanti ed era meglio essere pronta a ogni eventualità.

Prese la giacca di jeans dallo schienale della sedia davanti alla scrivania e infilò nella tasca sinistra il cellulare e il portafoglio, in quella destra lo spray. «Anche se vi mentirò sulla mia compagnia di stasera, almeno potete stare tranquilli che vostra figlia sa badare a se stessa» disse Betty, prima di uscire dalla camera e andare a salutare i genitori.

Adolescenza sulla Bocca dell'InfernoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ