하나

15 1 4
                                    

Era una fredda giornata, fuori dalla caffetteria dai vetri appannati dove Minho era sul posto di lavoro si poteva scorgere la neve, c'era freddo.

Il clima all'interno era invece abbastanza caldo...per non esagerare tiepido.
Era una caffetteria molto semplice, uno stile accogliente, quasi tutto in legno chiaro e l'arredamento in colori tenui, cuscini sui divanetti e sulle le sedie rossi e color panna. C'erano dei clienti, tra i quali una coppietta abituale del bar, ormai Minho li conosceva abbastanza.

Si avvicinò a loro sorridendo:
«il solito?»
«si, grazie mille»
Si sentì rispondere, sentendo subito dopo una leggera risata da parte del ragazzo, tutte le volte che li vedeva all'interno del bar facevano questa scenetta.
Piaceva ad entrambi.

Andò dietro al bancone per preparare un caffè e un caffelatte per poi portarli ai due consegnandogli anche un croissant al cioccolato ed uno al pistacchio, il solito.

Dopo averlo consegnato sorrise nuovamente ai due:
«buon appetito e buona giornata»

D'altronde erano le 7:30 del mattino.
Si avvicinò ad un altro tavolino, chiedendo cosa volessero ordinare e successivamente li servì, e così via tutto il giorno con tutti i clienti che entravano.
C'erano soltanto lui e Hayoon, la sua collega, a gestire il bar quella mattina, passò il giorno a fare avanti e indietro fino alle 13:30, orario di chiusura per quella mattina.

Dopo aver pulito lasciò il compito di chiudere alla ragazza, andando nello spogliatoio dei dipendenti per cambiarsi, la divisa stava iniziando a dargli fastidio dopo averla tenuta addosso così tanto, si sbottonò la camicia nera restando a petto nudo, guardò in basso tenendo lo sguardo fisso sulla sua pancia.
la odiava, la odiava con tutto se stesso quella cicatrice.
Non perse tempo a ri sollevare lo sguardo e infilarsi la sua maglietta, una semplice maglietta bianca coperta in seguito da un maglione largo che colorava sul lilla, si cambió anche i pantaloni troppo stretti della divisa con i suoi amati jeans leggermente larghi e sbiaditi sul grigio.

Appena finì uscì dallo spogliatoio tornando dove prima aveva lasciato Hayoon, trovandola ancora lì.

«buona giornata Hayoon»
Le sorrise prima di uscire dal bar mettendosi gli auricolari facendo partire "into It" dei Chase Atlantic da Spotify.

Mentre camminava per la strada si guardava attorno vedendo i suoi coetanei felici uscendo con gli amici, coppie di adulti e ragazzi, bambini con le loro mamme, e sempre bambini giocare correndo a ridendo giocando con la neve, gli scappò un sorriso a quelle scene, si sentiva il clima natalizio, ed effettivamente il Natale era alle porte. Era in vacanza dall'università, proprio per questo lavorava di mattina, e non di sera come avrebbe ripreso a fare all'inizio della scuola.

Mentre camminava perso tra i suoi pensieri raggiunse il portone di casa sua senza neanche accorgersi di essere arrivato, si tolse una cuffietta e la lascio ricadere nel nulla tenendone solo una nell'orecchio, bussò aspettando che la madre aprisse, non vedeva l'ora di tornare a casa per pranzare.

Appena la donna aprì la porta sorrise al figlio

«Minho tesoro ti ho già detto che non serve che lavori, se ti servono soldi puoi chiedere...esci con i tuoi amici invece, e quasi natale...mi manca averi a casa a rompere le palle di mattina»

Minho e sua madre avevano molta confidenza tra di loro, molti invidiavano il suo rapporto con sua madre, spesso sembravano migliori amici.

«mamma io invece ti ho già detto che voglio farlo per abituarmi ad essere indipendente, ho quasi vent'anni non voglio essere mantenuto da te a vita, stai invecchiando anche tu»

«sei testardo. E va bene ora vieni dentro che pranziamo, ti stavo aspettando»

Detto questo entrarono in casa e l'aria cambiò subito, in casa c'era il camino acceso in salotto e la stufa a pellet in cucina, c'era caldo rispetto a fuori, minho si sentì coccolato dal suo stesso maglione appena sentì esso riscaldarsi, ancora una volta sorrise.

Entrò in cucina trovando la tavola già apparecchiata, come sempre sembrava tutto buonissimo, non per nulla la madre aveva un ristorante.
Sulla tavola c'erano: due piatti di pasta, uno per il ragazzo e uno per lei e un piatto al centro del tavolo con un pollo fatto al forno che sembrava buonissimo, Minho non perse tempo a sedersi per mangiare.

Nel giro di 30 minuti avevano già finito, e dopo aver conservato il pollo che era rimasto per aiutare la madre Minho si diresse in camera sua per prendere dei vestiti per stare in casa, tanto non sarebbe uscito, era troppo stanco.

Una volta in bagno, dopo aver preso il suo pigiama composto da una felpa grigia oversize e dei pantaloni di tuta neri, si spoglio per farsi una doccia.
Stette 15 minuti sotto l'acqua calda, anzi bollente, uscì dalla doccia con le guance rosse per il calore. Si portò davanti allo specchio coperto solo da un asciugamano in vita, vide il suo riflesso, sapeva di essere bello, non si lamentava del suo aspetto, anche sua madre era molto bella, aveva preso da lei, si vide con le guance rosse e i capelli castani che gocciolavano, prese un altro asciugamano per strofinare quest'ultimi.

Mentre lo faceva il suo sguardo cadde di nuovo sulla cicatrice, l'unico tratto di lui che odiava a morte, fece uno sguardo disgustato e prima di continuare ad asciugarsi i capelli la volle coprire per non vederla più. Si mise le mutande seguite subito dai pantaloni e successivamente la felpa, coperto si sentiva molto meglio con se stesso.

Decise di buttarsi sul letto passò la giornata in chiamata con il suo migliore amico Jeongin mentre giocavano ai videogiochi.
Mentre Jeongin aveva organizzato un uscita alla quale Minho non voleva partecipare, per il giorno dopo.

«lo sai che non mi piace uscire di casa per andare a bere...»

«dai non rompere Minho non devi per forza bere. E poi...»

«e poi cosa? Sentiamo..che scusa toglierai per cercare di convincermi?»

Spazio autrice//

SALVE non so perché ho scelto di scrivere questa storia ma avevo la mentre piena di idee, e quindi perché non usarla per scrivere qualcosa che qualcuno avrebbe potuto apprezzare? Oppure disprezzare? HAHAHHA onestamente non so se mi piace o meno, però e la prima storia che sto scrivendo seriamente.

ILᵒᵛᵉᵧₒᵤ // 𝘔𝘪𝘯𝘴𝘶𝘯𝘨Where stories live. Discover now