UNO

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Sono in macchina, apro il finestrino e inspiro, la brezza marina inonda i miei polmoni, sento i capelli volare al vento, gli occhi chiusi concentrati sul quel sapore di mare.

Oggi è finito il terzo anno di liceo e io non ho avuto neanche il tempo di salutare le mie amiche fuori scuola, che i miei con Mattia, mio fratello, sono venuti a prendermi direttamente da sotto il portone del mio liceo, cosa che non succede molto spesso, per andare tutti insieme nel villaggio in cui trascorriamo tutta l'estate.

Adoro il villaggio Giuliet, quando arrivo in quel posto riesco a percepire che l'estate è cominciata e posso finalmente rilassarmi con i miei amici, i libri, i film e il mare.

Mattia sempre con le sue maniere gentili mi toglie un auricolare e mi urla, con la sua vocina stridula nell'orecchio: "Linda siamo arrivati, ti devi muovere a scendere dalla macchina perché prima di raggiungere i Ferrari in villa vorrei fare una passeggiata con il motorino di papà" Queste parole mi fanno balzare giù dalla macchina, mi ero completamente dimenticata del buffet a bordo piscina degli amici dei nostri genitori. Mi precipito da mia madre cercando di elemosinare un vestito e delle scarpe per la sera: "Linda non posso sempre pensare alle tue cose, fortunatamente ho preso qualche vestito dall'armadio e un paio di sandali per te" Prendo la borsa che mi ha lasciato a terra all'ingresso della villa e mi inizio a preparare per la magnifica serata che mi aspetta. Dopo aver raccolto i lunghi capelli in uno chignon mesciato, cerco di fare le linee di eye-liner uguali e indosso il tubino paiettato, infilo i sandali con un po' di tacco e ultimo l'outfit con orecchini, una collana e una pouchette. Ovviamente sono in ritardo, mamma mi aspetta al cancello, Mattia e papà sono già andati con il motorino. Mamma è fantastica indossa un vestito che le aderisce perfettamente, un tacco dodici d'oro che le dona una grazia sovrannaturale. Ci incamminiamo, per la strada si sente solo il rumore dei nostri tacchi coordinati. Arriviamo di fronte al cancello della villa dei Ferrari, suoniamo il campanello e il cancello si apre automaticamente. Ci viene in contro Diamante, la padrona di casa, nonché un'amica stretta di mamma, dopo averla salutata con un abbraccio e averle dato il pacchetto che qualche minuto prima mamma mi aveva consegnato, entriamo.

I saluti sono sempre la parte che decisamente odio di più, mia madre e mio padre mi abbandonano con Mattia e gente praticamente estranea: "Buonasera Linda da quanto tempo, l'ultima volta che ci siamo viste è stato l'estate scorsa, quanto sei cresciuta, che mi dici di bello? Raccontami qualcosa della scuola, devi fare il quarto vero?" Non ho la più pallida idea di chi sia questa signora anziana che mi ha appena rivolto la parola, ma sfoggio un sorriso impeccabile e rispondo con tono tranquillo: "Buonasera a lei, è vero non ci vediamo veramente da tanto tempo, con la scuola va molto bene mi piace molto ciò che studio" lei continua a chiacchierare facendo avvicinare altre signore: "Lei è la figlia di Nicola e Roberta Bianchi, studia al liceo classico" Continuo a sorridere, dopo un po', stufa di essere elemento di gossip tra quelle signore mi congedo.

Devo andare a cercare la figlia dei Ferrari, una bambina di 13 anni che ispira tanta simpatia e con cui passo praticamente ogni ricorrenza come questa, anche a Mattia non dispiacerebbe vederla, pur avendo solo 9 anni capisce tutto fin troppo bene.

La incrocio a bordo piscina e la vado ad abbracciare per salutarla: "Celeste come stai?" "Linda e Mattia che bello vedervi, avevo paura di restare qui a bordo piscina da sola fino alla fine della festa" "Invece no, per tua fortuna siamo arrivati, in ritardo, ma siamo qui" risponde Mattia divertito.

Proprio ora...Where stories live. Discover now