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                          VENTUNO

Diana

«Ehi, tutto apposto?» mi risvegliò dai miei pensieri. Mi accorsi di star fissando un punto nel vuoto mentre Sofia mi parlava.
«Ehm...si si è tutto ok. Sto bene. Vado a prendere qualcosa da bere» cominciai a camminare, spostandomi dal luogo affollato dove si trovava la mia migliore amica.
Sinceramente, in quel momento, non sapevo neanche se avevo veramente sete.
Solo quando superai l'ammasso di persone appostate davanti al buffet mi accorsi che a qualche metro di distanza cera Lorenzo.
«Lorenzo! Ehi!» lo richiamai alzando un po' la voce.
«Ehi Pulcino» cercò di arruffarmi i capelli con la mano come suo solito. «Non provarci» lo ammonii all'istante; alzò le mani in segno di resa prima di parlare: «Come sei bella oggi, cuginetta»
«Grazie» spostai i capelli che ricadevano sulla mia spalla con un rapido gesto del polso, assumendo un finto atteggiamento spavaldo. «Comunque... sai dove sono i miei?» chiesi velocemente «Sono laggiù, là nel tavolo in fondo» mi rispose. Salutai mio cugino e mi incamminai verso la loro direzione. Mentre raggiungevo l'altra parte della stanza, in mezzo alla sala, vidi Mason in tutta la sua bellezza. Alcune ragazze che passavano in gruppetto davanti a lui, lo osservarono incantate. E io non potetti biasimarle

Il fisico sportivo e slanciato era fasciato dal completo elegante; la sfumatura verde scuro del capo si abbinava in maniera perfetta ai suoi capelli castani. Mi avvicinai a lui, non curandomi del fatto che stesse parlando con qualcuno: «Mason scusa puoi venire un second»

Una voce a me sconosciuta, mi bloccò. «Tu devi essere Diana, giusto?» una donna dai tratti piuttosto familiari si avvicinò a me. Rimasi in silenzio dallo sgomento, fino a quando Mason prese parola: «Diana loro sono mia madre e mio padre». «Piacere Megan» la madre di Mason si presntò. Era una donna Oh che bello conoscerti!>> disse sua madre abbracciandomi.
<<Molto lieto di conoscerla. Piacere Paul.>>
<<Scusate, ecco io dovrei andare da mia zia e dai miei genitori, se volete venire anche voi così da fare una chiacchierata gli farebbe piacere.>> dissi.
<<Si, certo tesoro.>> disse Megan.

Li accompagnai andando assieme dai miei genitori, e dopo un po' di tempo cominciarono a chiacchierare tra loro.
Ma furono interrotti da una voce al microfono.
Era zia Luce che stava annunciando il secondo ballo; la seconda coreografia che avevamo imparato.

Ci preparammo tutti e dieci alle nostre posizioni di partenza.
La musica partì e con lei anche la coreografia cominciò a prendere vita.
Mi ricordai troppo tardi com'era questo ballo: era più movimentato, più sentimentale.
Non so cosa mi prese. Di nuovo.
La stessa sensazione di prima, ma più accentuata.
Non potevo continuare a ballare. Non ci riuscivo.
Il respiro si fece affannoso. Ma non per la fatica del ballare; e cominciai a tremare.
Pregai che tutto questo finisse subito.
Pregai che nessuno mi potesse vedere.
Pregai che Mason non potesse vedermi.

Guardai verso la direzione di mia madre: la vidi spensierata, con il telefono in mano che registrava un video, per poi tenere questo momento e chiamarlo ricordo.
Il ballo finì. Non me ne resi neanche conto se non grazie alle persone che ci guardavano ammaliati mentre applaudivano le mani.

Non dissi nulla e senza avvisare nessuno andai fuori da quel posto con andatura veloce, che si trasformò in poco tempo in una corsa.
Non riuscii a respirare.
Tremai, tremai e tremai ancora.

«No, non di nuovo, non di nuovo...per favore, non di nuovo» pensai senza accorgermi che lo stavo facendo a voce alta.
«Didi?! Che è successo? Oddio no, no, no, no. Respira ok?! Ora chiamo tua madre» mi raggiunse la mia amica.
«Sofia, non voglio che lui veda questo» cercai di dire.
«Sta tranquilla, non lo vedrà. Promesso» disse intanto che aspettava una risposta dai miei genitori.
«Diana, tua madre e tuo padre  non rispondono, ora provo a chiamare Lorenzo, ok?» mi avvertì cercando il contatto di mio cugino sul suo cellulare.
E dopo poco tempo Lorenzo rispose.

Passarono a malapena trenta secondi e i miei genitori erano lì. E anche Sofia.
Nessuno se ne era accorto per fortuna...
Ma non per molto.
«Diana?! Sei qui?!» sentii una voce. Era Mason.
Andai ancora più in panico.
Guardai Sofia senza dire una parola e lei capì al volo il mio disagio.

Sentii che stavano parlando ma non capii molto di quello che dissero, perchè qualche secondo dopo vidii solo tutto buio, per poi non sentire assolutamente nulla.
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Spazio autrice:
Ciaoooo... è tanto che non aggiorno qui e devo dire che è stato molto difficile riprendere le redini di questa storia.
Questo capitolo è la seconda parte del ballo e, come avete potuto notare, ci sono stati qualche colpo di scena...

Ma niente spoiler per i prossimi capitoli.
Mi raccomandomettete la stellinaaaa⭐⭐⭐
un bacione

LO SPECCHIO DELL'ANIMAWhere stories live. Discover now