If you got in my head (you wouldn't be scared)

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Strizzò gli occhi quando versò le gocce di olio camomilla e di olio di palma, certo del fatto che probabilmente ne avesse versato la quantità sbagliata. Sperò solo di non morire, altrimenti tutta la fatica che stava facendo per preparare la pozione sarebbe stata pressoché inutile.

Quando fu pronta, la versò in una tazza e storse il naso all'odore pungente, poi si sedette su una delle sedie della cucina con le gambe incrociate e bevve il primo sorso. Fece schioccare la lingua sul palato per testare il sapore e, al contrario di quanto si aspettava, era buona. Non il massimo, ma a quel punto era anche disposto a bere del veleno pur di dormire un po'.

Quando sentì la porta di casa aprirsi, sorrise dolcemente mentre ascoltava i passi familiari avvicinarsi alla cucina.

"Lou?" chiamò la voce di Harry, poco prima di sbirciare nella stanza e vederlo. "Ehi, piccolo."

Louis si morse il labbro, arrossendo sulle guance. Aveva iniziato da qualche giorno a chiamarlo il quel modo e ogni volta Louis sentiva le farfalle nello stomaco come un fottuto ragazzino alla prima cotta.

"Ehi" lo salutò, sollevando il mento quando Harry si chinò per lasciargli un bacio sulle labbra. "Come è andata a lavoro?"

Harry sospirò mentre apriva il frigo e tirava fuori una birra, aprendola prima di accasciarsi su una sedia accanto a lui.

"Bene, finalmente. Abbiamo arrestato quella stronza che ha rapinato il supermercato" rispose, bevendo un sorso dalla bottiglia. "Che cos'è?" chiese poi, indicando la tazza che Louis aveva tra le mani.

"Pozione per dormire. Sono fottutamente stanco, H."

Harry sospirò, avvicinando la sedia alla sua e circondandogli le spalle con un braccio. "Ti va di parlarne?"

"Di che cazzo dovremmo parlare? Se non sono a lavoro qualche fottuto demone deve provare a uccidermi, non ho il tempo di fare niente, stiamo insieme solo per dormire e ora non riesco a fare neanche quello perché sono fottutamente troppo stanco" disse alzando il tono di voce a ogni frase finché alla fine si trovò a urlare.

Sospirò bruscamente, strofinando una mano sul viso e prendendo respiri profondi nel tentativo di calmare i nervi.

"Scusa, non volevo alzare la voce" borbottò poi, sospirando di nuovo.

"Dio, sei così eccitante quando ti arrabbi" mormorò Harry, stringendo la presa sulle sue spalle.

Louis sbuffò, scrollando le spalle e alzandosi bruscamente. "Ma mi stai ascoltando, cazzo?" sbottò mentre lanciava la tazza ormai vuota nel lavandino.

"Sì che ti sto ascoltando, Lou" protestò Harry, aggrottando la fronte confuso.

"A me non sembra proprio. Ti sto parlando dei miei problemi e l'unica cosa che sai dire è questa?"

"Ma non ho detto nulla! Non mi hai dato neanche il tempo di rispondere" ribatté Harry alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui. "Dai, Lou. Non voglio litigare."

Louis incurvò le spalle e sospirò perché neanche lui ne aveva voglia, era troppo stanco e non era colpa di Harry. Lasciò che lo avvolgesse tra le sue braccia e si accoccolò con il suo petto, strofinando il naso sulla camicia e inalando il profumo che tanto amava.

"Ti amo" sussurrò Harry al suo orecchio, lasciandogli un bacio tra i capelli.

"Ti amo anch'io."

Alzò il mento per lasciargli un bacio sulle labbra ma trovò Harry che lo stava guardando con la fronte corrucciata.

"Che c'è?" chiese Louis confuso.

Charmed: drabblesWhere stories live. Discover now