Capitolo 4

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Si guardò allo specchio. Aveva voglia di truccarsi? Se lo chiese mentalmente e, mentre si diceva di no, prese il mascara. Non si sentiva a suo agio senza nemmeno un filo di trucco. Quest'ultimo riusciva a coprire alcune di quelle imperfezioni che lei odiava di se stessa, ma non eliminava le insicurezze. Quelle le restavano addosso come se fossero la sua pelle. Dopo aver applicato il fondotinta sulle occhiaie, sospirò e si allontanò dal bagno. Scese le scale di corsa, come al solito, e venne accolta dalla voce di sua madre.

"Buongiorno tesoro, come stai?"

Byul guardò la donna e distolse subito lo sguardo. Ripensò al bacio del giorno prima e sentì la testa girare. L'aveva tradita, calpestato segretamente la sua fiducia e il suo amore.

"Tutto bene, amore?"
La ragazza uscì di casa senza rispondere.

Doveva superare la vergogna e il senso di colpa, alzare la testa fieramente e mentire a sua madre per il resto della vita? Anche se era stato un singolo errore, come poteva ignorarlo?
Mentre il cervello continuava ad arrovellarsi su quelle domande, arrivò davanti all'istituto di medicina. Si addentrò, buia in viso, e si sedette in aula. Le arrivò un messaggio mentre era ancora immersa nei suoi pensieri.

"Dove sei seduta?"

Byul si strofinò gli occhi con le mani. Non si era ricordata di Sun. Le rispose controvoglia, in preda all'agitazione.
Dopo qualche minuto se la ritrovò di fianco, vivace e piena di energia.

"Rifacciamo le presentazioni di persona! Piacere Kim Yong-Sun, ma chiamami solamente Sun." Le porse la mano. Byul gliela strinse imbarazzata e si presentò a sua volta. Non era abituata a salutare dando la mano. Solitamente piegava il capo  con un leggero inchino.

"Quindi ti sei trasferita qua da poco giusto?"

"Si esatto".

"Per fortuna che mi hai conosciuto, sono sicura che non ti sei fatta ancora degli amici, no?"

A Byul parve una frase molto sfrontata, per quanto fosse vera.
Arricciò il naso e annuì.

"Io vivo qui da molto, ma la gente mi ha inquadrata male, quindi siamo nella stessa situazione" disse Sun ridacchiando.

Byul si ricordò della scritta nel bagno ma decise di non farle domande per non essere scortese. In realtà era davvero curiosa di sapere perché la gente l'avesse "inquadrata male". Sembrava una ragazza apposto, un po' troppo espansiva per i suoi gusti, ma gentile. Del resto le stava rivolgendo la parola nonostante la figuraccia del giorno prima.

Il professore accese il proiettore e iniziò a spiegare. Sun diventò improvvisamente seriosa e iniziò a prendere appunti diligentemente. Byul seguì il suo esempio. Si susseguirono altre lezioni in aule diverse. Sun la seguiva dappertutto. La ragazza la considerava un po' appiccicosa, ma era innegabile che la sua solarità la mettesse di buon umore. Non stava più pensando al bacio, a sua madre, a Dae. Talvolta le scappava un sorriso sentendo le battute di Sun sul professore di anatomia.

"Le spiegazioni del prof di biologia sono molto più dettagliate di quelle del nostro amico pelato". Sun si fermò per prendere un respiro e prepararsi alla sua imitazione dell'insegnante di anatomia.

"Ragazzi, vi annuncio che il femore è utile per la deambulazione e la gamba è una gamba" disse con il petto gonfio e la voce roca. Byul ridacchiò. In effetti il professore di anatomia, famoso in tutto l'ateneo per la sua pelata lucente anche al buio, era un po' scontato talvolta.

"Non hai l'impressione che ci tratti da scemi?" mormorò Byul mentre camminava per il corridoio.
A Sun si accesero gli occhi.
"Vedo che parli anche tu qualche volta. Comunque sì, ma non lo fa con cattiveria a mio parere" affermò la ragazza. Byul arrossì da capo a piedi. In effetti dalle sue labbra erano stillate poche parole da quando aveva conosciuto Sun. Era sempre stata una persona brava ad ascoltare ma negata a parlare. Non si esprimeva male, semplicemente non riusciva ad inventarsi qualcosa da dire.

Mentre ragionava, si accorse che Sun la stava fissando in attesa di un parere.
"Oh si, in effetti" disse frettolosamente Byul, un po' a disagio.
Varcarono la porta della caffetteria universitaria e si sedettero. Nessuna delle due parlava ma non aleggiava imbarazzo. Sembrava che Sun si stesse prendendo una meritata pausa dallo sparare battute. Forse aveva finito le cartucce. Il cameriere servì due caffè per poi inchinarsi e tornare al bancone. Sun prese il caffè e lo bevette in un sorso, noncurante del fatto che fosse bollente.

"Sai, sembri una persona da scoprire" sussurrò Sun guardando negli occhi la ragazza, con un'espressione dolce ma sfrontata. Byul prese in mano la tazzina e, non sapendo come rispondere, annuì iniziando a sorseggiare il caffè.
"Quindi, se ti va, tra due giorni c'è il mercoledì universitario! Con un po' di alcol in corpo possiamo sancire la nostra nuova amicizia". A Byul sembrò che il caffè fosse diventato tutto d'un tratto gelido. Gli eventi sociali la spaventavano e, soprattutto, non aveva mai bevuto. Come al solito, l'ansia si avvicinò scodinzolante e pronta a saltarle addosso per farle le feste. Decise di rifiutare per poi cambiare idea, vedendo lo sguardo pieno di aspettative di Sun. Byul accettò l'invito e si maledisse per la sua incapacità di dire di no.

Finito di pagare, le due si salutarono. Appena la compagna si allontanò per dirigersi in biblioteca, a Byul ritornarono in mente i pensieri della mattinata. Sun era stata un antidoto efficace ma temporaneo ai suoi nuovi problemi.

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⏰ Last updated: Sep 04, 2023 ⏰

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Secret (MoonSun~Mamamoo)Where stories live. Discover now