2 - L'inizio di una tragedia

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Erano arrivati da poco al castello. Cara e Khallan avevano portato Alexander nella sua camera. Non volevano che ascoltasse cosa era accaduto.
"Allora mi volete dire cosa è successo?" chiese una più che alterata Lauren ai presenti. Oltre a Jordan, suo nonno c'erano Maggie, Dinah e Ally. Tutti si guadarono un momento incerti su chi dovesse parlare per primo. Alla fine fu Dinah a prendere la parola.
" Ieri mattina Alexa e Taylor sono andate ad un incontro d'affari alla Fondazione Issartel. Ma a mezzogiorno quando dovevano venire a pranzo a casa nostra non si sono presentate. Abbiamo pensato che le trattative con gli Issartel avessero richiesto più tempo. Ma... "
" Ma...? Su avanti parla...! " urló Lauren ormai fuori di sè. Chi accidenti aveva rapito la sua sorellina?
Camila le prese una mano e gliela strinse cercando di farla calmare. Lauren la guardó e accennò un sorriso, ma ritornó seria subito dopo.
Fu Maggie a continuare.
" Purtroppo temo di avere una brutta notizia."
Lauren si giró a guardarla stringendo la mascella.
" Abbiamo trovato ieri pomeriggio il cadavere di Alexa, nel bosco vicino alla Fondazione Issartel e... è stata stuprata e torturata prima di essere uccisa. Mi spiace. "
" COSAAA??? " urlò Lauren.
Camila scoppiò a piangere. 'Maledetti ormoni...' pensò.
Dinah e Ally l'abbraciarono e su un cenno di Lauren l'accompagnarono fuori.
Lauren si passò una mano nei capelli e chiese: " Ci sono state richieste? "
Jordan negò con la testa. " Nessuna per ora".
" E tu sei qui in via ufficiale?"
Maggie annuì. "Stiamo tenendo tutto segreto, nel timore che i rapitori abbiano informatori all'interno della FBI."
"Lo ritieni possibile? Questo significa che sapete già chi sono?"
"Si. Gli Issartel."
Lauren dette un pugno alla scrivania, poi vi appoggiò i gomiti e si prese la testa fra le mani. Gli issartel erano una famiglia ricca quanto la loro, ma si diceva che fossero affiliati con la mafia. Avevano sedi in tutto il mondo come lei, ma specialmente in Cina, Pechino, Giappone e Russia. L'unica sede americana era la Fondazione nella loro stessa città. Taylor aveva studiato al College con la più piccola degli Issartel, Keana, che a quel tempo sembrava non partecipare alle attività della famiglia ed era diventata un'amica della sua sorellina.
Il telefono prese a suonare in quel momento. Lauren guardò Maggie dopo essersi raddrizzata di scatto. La mora le fece un segno di assenso e Lauren aprì in viva voce la chiamata.
"Parlo con Lauren Jauregui?"
"Si, sono io." Disse lei improvvisamente fredda e in cotrollo.
"Abbiamo sua sorella, ma non gliela restituiremo."
Disse la voce di un uomo che lei riconobbe come Jano Issartel, il fratello maggiore di Keana. Lo aveva incontrato ad alcuni eventi e lo riconobbe.
"Signor Issartel rivoglio mia sorella a casa subito."
Maggie le fece segno di continuare la conversazione con un gesto delle mani.
Sentì l'uomo scoppiare in una risata. "NON HAI ALCUN POTERE DECISIONALE QUI. " Urlò lui dandole del tu. "Lei mancava molto alla mia sorellima. Perciò la sposerà e le darà un figlio con il nostro DNA."
"Te lo puoi scordare!" Fece con convinzione la corvina.
"O così o te la rimando a casa morta. Scegli tu. Ah... Se ti venisse in mente di denunciarci alla polizia... Un certo affare in Messico verrà reso pubblico. Ho tutte le prove... La tua segretaria non voleva parlare..."
" Bastardo...!"
"Ma... la minaccia di far stuprare anche Taylor dai miei uomini e di torturarla... hanno fatto il miracolo."
Jordan si mise una mano sulla bocca. Lauren strinse il bordo della scrivania.
"Te la farò pagare..." promise Lauren.
"E COME? SE TI VEDO IN RUSSIA TI UCCIDO LAUREN... Beh... forse prima mi divertirò con te, Taylor e la tua bella mogliettina. Ripeto! NON FARTI VEDERE."
Poi chiuse la chiamata e Lauren scaraventò il telefono contro il muro per la rabbia.
"Dio... Lo uccido!" Disse Lauren.
"La chiamata è stata abbastanza lunga per scoprire da dove chiama. " Disse Maggie toccandosi l'orecchio e il mio capo vuole parlarci. " Le disse Maggie chiudendo il comunicatore e rivolgendole uno sguardo consapevole. Anche lei aveva partecipato alla operazione in Messico e sapeva che se si fosse saputa la verità sarebbero andate incontro a gravi conseguenze e probabilmente sarebbe stato il declino della multinazionale Jauregui.
"Lauren..." disse suo nonno.
"La riporterò a casa nonno e poi darò le dimissioni prendendomi tutta la colpa." Disse Lauren fissando il parco verde oltre la vetrata.
"Il mio capo ci aspetta nel suo ufficio per le 18 di oggi."
Lauren annuì e chiese di restare da sola. Si appoggiò alla scrivania sospirando. Aveva alcune cose da sistemare prima di organizzare il recupero di Taylor. Sperava solo che stesse bene e che restasse in salute finchè non l'avesse trovata.

Vi proteggeró perché vi amo... Sequel di Vi proteggeró Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora